
Aiutare gli altri: non è sempre bene…
Poter aiutare gli altri è una delle cose più nobili che un essere umano
può mettere in atto. Siamo, infatti, esseri sociali: abbiamo un profondo bisogno di interagire con gli altri e di sentirci utili, in qualche modo.
Non sempre, però, sappiamo aiutare nel modo corretto: a volte, magari, ci ritroviamo a dare consigli e aiuti non richiesti, che ci lasciano in un sentimento di frustrazione e fallimento, quando non accolti come avremmo voluto.

Di seguito ti illustrerò alcuni degli errori più comuni che commettiamo quando diamo aiuto – a un amico, al partner, a un figlio, un familiare; e quali azioni, invece, mettere in atto perchè il tuo aiuto sia efficace.
Gli errori che commettiamo quando vogliamo aiutare
Gli errori più comuni che facciamo quando desideriamo aiutare qualcuno possono essere riassunti in 4 principali comportamenti:
- diamo consigli o addirittura interveniamo, quando non ci è stato richiesto;
- tendiamo a imporre il nostro punto di vista, anche inconsciamente: ognuno di noi pensa di avere la verità in tasca, e che l’altro abbia bisogno di aiuto perchè, in qualche modo, ha sbagliato;
- ci attendiamo un riconoscimento, un gesto di gratitudine dell’altro che dia valore e
importanza all’aiuto che abbiamo dato e, in ultimo, a noi stesse; - aiutare qualcuno ci permette di distogliere l’attenzione dalle nostre mancanze in altri
aspetti della nostra vita, colmando dei vuoti – almeno temporaneamente.
Spinti dalla generosità, quindi, mettiamo in atto questi comportamenti, che con tutta probabilità non riusciranno ad aiutare l’altro perchè, paradossalmente, non si sentirà davvero preso in considerazione e
capito: anche se, molto spesso, noi ci muoviamo in questo modo ambiguo in maniera del tutto inconsapevole, sotto sotto l’altro percepisce che c’è qualcosa che non va, nella nostra benevolenza.
Così il nostro gesto, oltre a rivelarsi un inutile spreco di energie, ci lascia non solo scarichi, ma anche in uno stato di amarezza e frustrazione.
Servire: un piacere o un bisogno?
Fin da piccola ho sempre avuto questa forte esigenza di rendermi utile agli altri; spesso, però, mi sono sentita amareggiata e frustrata perchè ritenevo di non essere riuscita ad aiutare chi ne aveva bisogno.
Col tempo ho visto gli errori che commettevo, e l’esperienza di assistere una persona malata che amavo mi ha permesso di fare luce su quale fosse la strada corretta per aiutare l’altro. Mi sono fatta una lista di “regole” da seguire, per tutte quelle volte in cui la voglia di aiutare qualcuno mi assale; me le rileggo periodicamente e, col senno di poi, devo dire che stanno funzionando – talmente bene da averne fatto una professione, se ci pensi! I percorsi di Ilaria che io conduco sono proprio i due per aiutarsi a svoltare nelle relazioni d’amore e negli altri rapporti affettivi – gruppo, classe, team, community, etc. Se lei mi ci ha offerto addirittura un lavoro, tutto sommato, evidentemente qualcosa di buono ho imparato a farlo, ti pare? 😉
Le mie “regole” per quando la voglia di aiutare mi assale
Ora le condivido con te:
- dai il tuo aiuto solo quando richiesto. Se vedi un persona in difficoltà puoi sempre domandarle come sta, ma lascia che sia lei a chiederti, eventualmente, un supporto. Non insistere; non offrire aiuto non richiesto; renditi solo aperta all’ascolto dell’altro. Se vorrà raccontarti cosa non va, ascoltalo e fagli sapere che, se ha bisogno, tu ci sei; se invece ti dirà che va tutto bene o che non ha voglia di parlarne, accetta e non indagare oltre. D’altronde, di certo non puoi aiutare chi non vuole essere aiutato.
- Quando qualcuno ci chiede aiuto, vuole principalmente sostegno e ascolto. Tendenzialmente siamo tutti capaci di trovare le soluzioni ai nostri problemi da soli. Di solito, ciò che ci serve è un po’ di incoraggiamento, un supporto, sentire che le persone a noi vicine sono dalla nostra parte – anche quando non condividono le nostre scelte. Fai tacere il giudizio, quindi, e cerca di renderti utile mettendo a disposizione le tue capacità, ma fai sempre in modo tale che sia sempre l’altro a indicarti la strada da percorrere – non la tua testa.
- Se avrai messo in atto i due punti precedenti ti sarà molto più semplice non attenderti particolari riconoscimenti. Primo, perchè il lavoro più grosso lo avrà fatto, paradossalmente, colui che ti aveva chiesto aiuto – tu non avrai investito troppe energie; secondo, perchè probabilmente stare accanto a questa persona ti avrà permesso di vedere i problemi da un altro punto di vista, diventando un’occasione per te di crescita personale.

Infine, se spesso ti ritrovi a dare aiuto non richesto, chiediti a cosa, della tua vita, stai togliendo attenzioni e perchè pensi cosi tanto agli altri e non a te stessa. Potresti scoprire che quella che in questo momento ha più bisogno di ascolto e aiuto sei proprio tu!
Manola Tegon – Life Coach Spirituale
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!