Cambiare vita: donne alle prese col bosco, il life coaching e la formazione outdoor – Blog Novel 16ª puntata
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Dopo pranzo, il gruppo poté uscire in direzione del meraviglioso bosco nella località Quarto Grande, a Cori (LT).
La meta era un magnifico luogo animato da portentosi castagni ed enormi pietre, entrambi dalla forma evocativa e misteriosa tipica dell’habitat di gnomi e folletti. Divertenti personificazioni antropomorfe di forze della natura con cui l’uomo ha da sempre l’intimo impulso a dialogare.
Cambiare vita ha molto a che fare con la natura – pillole di formazione outdoor
Erano previsti circa quarantacinque minuti di cammino, durante i quali le donne dovevano raccogliersi e procedere in silenzio. L’obiettivo era abitare il momento presente con profondità e ascolto. E individuare o definire dentro di sé un progetto a cui desiderassero dedicarsi nel corso dell’intero corso di formazione, perché giungesse a compimento e si concretizzasse, dando loro dei frutti in termini di gratificazione, nutrimento, autostima e autonomia.
Maria aveva evidenziato tre punti fondamentali: doveva trattarsi di un progetto al cui pensiero
- si provassero gioia, amore, piacere e vitalità;
- ci si sentisse connesse al mondo (alla realtà, alla società e al cosmo);
- si percepisse chiaramente di stare creando valore, ricchezza e nutrimento, sia materiali sia spirituali, per se stesse e contemporaneamente per tutti.
L’esercizio fisico consisteva nel trekking e in tale meditazione, durante cui le donne erano pregate di scrivere degli appunti circa le proprie idee e intuizioni, per conservarle in vista degli step successivi.
Cambiare vita può avere i suoi imprevisti, ma fanno parte del viaggio
Quando si ha intenzione di proporre un corso di formazione outdoor (all’aperto), bisogna fare uno o due sopralluoghi sul posto prima. Per rendersi conto di qual è l’area migliore, del tipo di terreno, dei tempi necessari per raggiungerlo e dell’atmosfera che si può creare una volta lì in funzione di vegetazione, luce, temperature e via dicendo.
Pochi giorni prima di questo seminario, Maria era andata in perlustrazione al Quarto Grande e aveva individuato una radura ottima per questo gruppo di donne.
A una distanza di tempo tanto breve, la situazione era mutata radicalmente! Dove il lunedì c’erano solo alberi e pietre, il giovedì erano presenti numerosi gruppi di campeggiatori con tende, tavoli, stuoie e barbecue! Dall’inizio del sentiero fin su, compresa l’area scelta per il seminario.
Maria interpretò la circostanza come un presagio assai favorevole, e in ogni caso essa diede a lei l’opportunità di condurre il gruppo a delle splendide goline. E alle donne quella di conoscere un posto assolutamente magico e sorprendente.
Un luogo immerso tra gli alberi e le liane, in cui l’acqua in tempi lunghissimi aveva scavato nella pietra modellandola sinuosamente, creando suggestive fenditure, affascinanti cavità e misteriose strutture su più livelli. In cui la luce e le foglie filtravano e si insinuavano, dando vita a giochi, scorci e flussi particolarmente toccanti.
La formazione outdoor porta estremamente a contatto con la realtà della vita: si fanno piani e programmi, ma poi [inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=”null”]la vita naturale manda segnali precisi, indicazioni da seguire per raggiungere il miglior risultato possibile[/inlinetweet].
Ilaria Cusano
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