Blog Novel 33

Blog Novel – 33ª puntata

blog novel 33

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Maria aveva guidato le partecipanti al seminario a percorrere il tragitto interiore nella ruota degli Indiani d’America. Si erano spostate con la visualizzazione da una pietra all’altra; in ogni pietra c’era un punto cardinale e una tenda, un’atmosfera e un’energia.
Per concludere, le aveva esortate a posizionarsi al centro del proprio immaginario cerchio di pietre. E poi a recuperare il contatto con il corpo e col movimento, per uscire dal torpore della stasi e della meditazione.

Non è una ricerca né un’esplorazione del sé; è un’arte magica apprendendo la quale si sviluppa il potere di cambiare la realtà

Una precisazione. Maria non usa utilizzare tecniche come questa per esplorare il sé, come si fa per esempio nel counseling, né per prendere atto di un universo simbolico frutto della propria immaginazione soggettiva.
Lei si serve di questi strumenti come facevano le guaritrici e gli alchimisti: per plasmare una realtà fisica in modo magico, per modificarne degli aspetti a proprio piacimento attraverso la arti della spiritualità antica, in armonia con un’etica e dei valori guida che garantiscano che ciò produca effetti benefici, fecondi e sani, sia per se stessi sia per la collettività.

Si tratta di un potenziale assolutamente umano a cui siamo semplicemente disabituati, ma che in verità non facciamo altro che mettere in campo in modo inconscio, dando tra l’altro forma a una serie di mostruosità che poi ci risultano incomprensibili – come ad esempio le guerre, le violenze sulle donne e la fame nel mondo, per citare le più palesi e conosciute.
Tanto vale rimboccarsi le maniche e acquisire una certa maestria, no? Almeno potremo usare queste nostre facoltà in modo cosciente, sano, trasparente e benevolo, invece che in maniera inconsapevole, oscura, insidiosa e addirittura pericolosa.

[inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]L’inconscio ci mostra sempre come fare, per emanciparci e prendere il prossimo passo; ma noi siamo capaci di leggerlo?[/inlinetweet]

Vestia e Kore

Vestia e Kore avevano perso coscienza per la maggior parte del tempo, il che può sembrare sonno o uno spreco di tempo, mentre invece dà informazioni e spunti molto precisi su di loro e sulle dinamiche interiori da cui erano mosse.
Non c’è un’interpretazione univoca e oggettiva valida per tutti, ma alcuni esempi ispiranti possono essere questi:
– perdo coscienza perché ho già lavorato abbastanza sul piano profondo e soggettivo, mentre ora è bene che io mi concentri sul livello materiale e strategico della vita;
– sono stanca, priva di energie e quindi per me un esercizio profondo è insostenibile in questo periodo;
– la mia parte razionale tende a prendere il sopravvento su quella intuitiva, dunque ho difficoltà ad accedere a certi strati della mia coscienza.
Ci possono essere mille altre ragioni per cui si perde la presenza interiore; forse si tratta esattamente dell’esercizio a cui dovrei dedicarmi per dare una svolta alla mia vita!
La responsabilità dell’interpretazione è e deve rimanere della persona in questione, poiché solo lei può cogliere le connessioni tra i vari flussi che la attraversano in un dato momento della sua esistenza; certamente anche per Vestia e Kore valevano due motivazioni ben differenti.

Juno

Juno aveva avuto un’esperienza più intensa, in alcune fasi, meno in altre; nel complesso, il suo muoversi in quel territorio magico era stato semplice, tranquillo ed equilibrato – aveva già tutte le carte perfettamente in regola per poter manipolare l’energia a suo piacimento; forse doveva solo rendersene ancora pienamente conto, e probabilmente doveva ancora comprendere quanto significative fossero le implicazioni di ciò nel direzionare e condurre la propria vita quotidiana.

Diana

Diana aveva vissuto un film degno della Pixar Animation Studios 😀 Intuizioni, visioni, viaggi e rivelazioni; a un certo punto c’era stata addirittura una danza con una grossa spada in mano, con tanto di conficcamento della spada nella terra, alla fine 😀
Si tratta di un’immagine potentissima dal punto di vista simbolico e, nel darle forma, Diana ha eseguito un rituale molto preciso dentro di sé e nell’ambiente che la circonda: ha fecondato la terra, ha unito il maschile e il femminile affinché la volontà incontrasse il potere, e lo spirito la materia.
Il termine del percorso le ha regalato la giusta conclusione di tale processo; ma non è ancora il momento di raccontare questo…

Grazia

Grazia, in qualche modo sicuramente inconscio, si era di nuovo sottratta allo spazio comune; arrivò esattamente nel momento in cui l’esercizio di stava concludendo, giusto in tempo per ascoltare i feedback delle altre.
Aveva incontrato un ostacolo, o forse una facilitazione
, ed era mancata a tutta la fase più femminile del seminario: l’esercizio fisico, il rituale e la ruota della manifestazione dei Lakota.
In compenso, partecipava al cerchio di condivisione finale, ascoltando le esperienze delle sue compagne di viaggio e traendone così spunti e ispirazioni.

Al termine di questo esercizio ci fu il pranzo. L’energia si rimise in movimento e l’attenzione tornò sulle cose semplici della vita: apparecchiare la tavola, ridere e scherzare, farsi confidenze frivole e racconti seri.

Ilaria Cusano

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