Blog Novel – The End
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Più passa il tempo e più dentro di me si chiarifica, intensifica e amplia il fervente desiderio di dare spazio, nel mio lavoro, alle modalità femminili.
Perché lavorare per otto ore al giorno, cinque giorni a settimana, undici mesi all’anno, anche se non ne abbiamo nessuna voglia?
Per quale motivo io che sono donna dovrei funzionare ugualmente quando ho le mestruazioni e quando non le ho? Anche se dentro di me le cose si muovono in due modi completamente diversi?
Perché mai il dovere dovrebbe venire prima del piacere?
E ancora…
Perché i guadagni dovrebbero essere prioritari rispetto all’amicizia, gli impegni rispetto alle intuizioni e l’obbedienza rispetto alla creatività?
Perché l’opportunismo dovrebbe venire prima della lealtà? La convenienza prima dei valori e il prezzo prima della qualità, dell’etica e dello spirito?
Io ci credo che in altri momenti della storia queste linee d’azione erano le migliori per far sì che tutto andasse per il meglio. Ma a mio avviso oggi non è più così.
Intelligenza emotiva e intelligenza spirituale/sociale
Trovo che nella società occidentale odierna, dove molti patiscono per disagi emotivi e affettivi più che economici, per emergenze spirituali prima che politiche, per gravi dipendenze più che per mancanza di lavoro, le questioni da affrontare siano proprio quelle femminili.
Cosa sento?
Cosa provo?
Quali sono i miei sentimenti e i miei sogni?
Come sta la mia anima?
Quali sono le persone a me care e a cui ci tengo veramente a dedicarmi?
Come posso fare per essere felice e per far sì che, così, anche coloro che più mi amano (amici, genitori, figli, partner) lo siano per me?
Quali sono le relazioni che mi fanno stare bene, e quelle che invece devo assolutamente evitare?
Cosa mi sta comunicando il mio corpo?
Come faccio a guarire le mie vecchie ferite e a far sì che si trasformino in risorse invece che in ostacoli?
In che modo posso esprimere le mie emozioni, che hanno tanto diritto di esistere e manifestarsi quanto ne hanno i miei ragionamenti e i calcoli?
Come posso fare spazio per il cuore e per l’anima, nella mia vita, in modo che essi abbiano una voce in capitolo tanto quanto la testa e i genitali?
Qual è la via più sana e costruttiva per ambire, competere e confliggere – una via che sia stimolante e appassionante, invece che dolorosa e distruttiva?
Femminile e maschile: modalità che si arricchiscono a vicenda
Queste domande, come molte altre simili, sono di natura tipicamente femminile; non nel senso che riguardano solo le donne, ma che nascono nella parte più femminile di ognuno di noi.
È una ricerca di tipo femminile che abbiamo bisogno di portare avanti, a livello non solo individuale ma anche collettivo e sociale, in modo che progressivamente nei nostri sistemi (coppie, famiglie, aziende, associazioni e istituzioni) si faccia posto a delle modalità femminili accanto a quelle maschili, già tanto sviluppate e affermate.
Ciò porterebbe sollievo e giovamento per tutti, consentendo l’inclusione di affetti, sentimenti, emozioni e spiritualità in ogni ambito della vita, come sarebbe naturale in base alla costituzione della natura umana.
Così facendo, progressivamente potremmo reintegrare (non solo come persone ma anche come gruppi) tutta una serie di parti di noi stessi e della nostra umanità, il cui rifiuto ed esclusione stanno generando tassi preoccupanti di devianza, malattia e disfunzionalità.
Cambiamenti sociali in corso
Non possiamo aspettarci che sia qualcun altro a occuparsene al posto nostro – i genitori, il partner, la scuola, lo stato o Dio; si tratta di un processo particolarmente intimo e profondo di cui ognuno di noi deve assumersi piena responsabilità, il carico e l’onere, ma anche i frutti e la soddisfazione, finché non sarà il processo stesso ad andare avanti da sé, alimentato dalla nostra attenzione, intenzione, motivazione e dedizione, dal nostro tempo e dal denaro che ci investiamo perché ci crediamo e lo riteniamo importante, dalle nuove capacità acquisite e dalle risorse attivate, in sostanza da scelte profonde rinnovate giorno per giorno.
Inizialmente ci vogliono energia, forza e tenacia da vendere per educarsi al benessere, alla gioia e alla vitalità, per smettere di compiacere qualcun altro e iniziare a far piacere a noi stesse; superato un certo livello, però, tutto comincia a fluire con facilità, naturalezza e spontaneità, e la felicità non fa altro che generare altra felicità, per noi e per chi ci circonda.
A quel punto, possiamo essere certe di aver almeno imboccato la via giusta, quella del vero amore, e passare il casello della successiva autostrada: quella della condivisione e restituzione.
Ilaria Cusano
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!