
Blog Novel by Mamma Fenice, 7ª puntata – Approccio e preparazione
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Non mi piace pensare troppo; quando decido di fare una cosa vuol dire che quella cosa mi sta chiamando, quindi la faccio.
Di getto, di pancia, d’istinto.
Ma…
Ma quando so che le decisioni che sto per prendere influiranno pesantemente sulla mia famiglia e sul futuro dei miei figli, ho imparato che, forse, una piccola pausa, un respiro in più, un po’ di ragionamento ci vogliono.
Da brava eroina come mi sentivo…
Io volevo cambiare il mondo, nel senso più letterale possibile.
Non ci sto a far parte di un mondo che non mi piace.
Il mio pensiero era che, se una persona non aveva cibo per la cena io non potevo sprecare i soldi per cose futili come, per esempio, la messa in piega dal parrucchiere.
Questo però comportava avere una mamma trasandata, vestire tutta la famiglia con abiti regalati e farci passare per dei “pezzenti” agli occhi superficiali non tanto dei bambini ma dei genitori, dei loro compagni di classe.
In altre parole, preparare il terreno affinché ai miei figli fosse messa l’etichetta di sfigati.
Primo passo: dare importanza a ciò che si è, che si vuole essere, che si fa e che si vuol fare. Non resta tempo per preoccuparsi di quello che pensano gli altri.
Se per me era una regola interiorizzata, per i miei bimbi il mondo era ancora tutto da scoprire.
Quindi la cosa fondamentale era far sì che avessero fiducia in se stessi e, soprattutto, uno spirito critico e possibilmente anche un po’ auto-ironico.
A quel tempo, per fortuna, ero più giovane e incosciente. Non mi sono soffermata troppo a fare questi ragionamenti; ho proseguito con le mie scelte radicali, trascinando in un tornado famiglia, figli, amici, conoscenti, ex colleghi, tutti quelli che sfioravo insomma.
Forte del fatto che i figli crescono bene nell’amore. Anche se poi si è visto che l’amore non basta, ma questa è un’altra storia… 😉
L’approccio di allora consistette nel razionalizzare le scelte, nell’applicarle, nel coinvolgere persone, cercare insieme il modo migliore di fare le cose, fare tanti gruppi di lavoro applicati a risolvere problematiche diverse. Fare rete insomma.
In tanti si riescono a fare tante cose, e soprattutto a coinvolgere tante più persone.
Un’eroina elabora un approccio strategico
Io odio parlare davanti alla gente; ma dopo un incontro inconcludente, che speravo si sarebbe svolto praticamente da solo, ho imparato che una scaletta era necessaria. E una scaletta, un elenco di cose da fare, ma soprattutto l’ordine in cui farle, aiuta anche me.
Il famoso cosa, come, chi, perché, quando e dove. Cavoli se aiuta!
Specialmente quando due o più scelte si rivelano conflittuali, si accende una discussione nel gruppo e gli animi si scaldano.
Odio il conflitto, il bisticcio, il gridarsi addosso. Però, quando le voci si alzano, vuol dire che si è arrivati a un bel risultato: si stanno toccando i punti nevralgici, quelli che intercettano l’anima.
Vuol dire che gli amici intorno tengono al progetto comune al punto tale di farlo proprio.
I gruppi a volte si scindono, le idee sono troppo diverse; ma è sempre bello perché si cresce e si coinvolgono altre persone.
E’ una gran preparazione anche aiutare gli amici a crescere insieme, loro e noi.
Abbiamo ottenuto un risultato che non ci eravamo aspettati.
Non si può programmare tutto e bisognerebbe saper riconoscere le cose belle che arrivano da sole.
Mamma Fenice
PS. Le competenze che si maturano all’interno della coppia e della famiglia sono le più efficaci di tutte, per far funzionare le realtà sociali di gruppi di ogni tipo: movimenti spontanei, associazioni, team aziendali etc. Se vuoi migliorare la condizione del tuo gruppo partendo dall’affettività e dalla valorizzazione della diversità di ognuno, dai un’occhiata a questi percorsi:
- Come trasformare il disagio della tua famiglia nell’occasione per imparare ad amarvi – Per le donne che vogliono migliorare la condizione del proprio gruppo di appartenenza (famiglia, classe, team, comunità, etc.), valorizzando la biodiversità.
- Come creare una famiglia felice e far sì che superi ogni difficoltà – Per le donne sposate e/o con figli, che hanno problemi di intimità, sessualità o comunicazione con il partner, e che per questo rischiano di distruggere l’intera famiglia.

