Stabilire le priorità per vivere al meglio

Stabilire priorità è una guida

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Stabilire priorità non è una questione filosofica astratta; ha ripercussioni molto concrete. Seguimi.

stabilire priorità
Ph. by Andra Mihali

Moltissime persone, oggigiorno, si lamentano del proprio lavoro. A suo tempo lo scelsero solo ed esclusivamente per avere soldi in cambio; con lo stesso atteggiamento che ha una prostituta verso la vendita del proprio corpo, in fondo; non è molto diverso, se ci pensi. E oggi si aspettano altro. Se queste persone sin dal principio si fossero chiarite le idee sulle proprie priorità, a livello professionale, oggi non sarebbero tanto scontente.
Se si fossero dette

La prima cosa che desidero, dal mio lavoro, è poter esprimere la mia creatività; che mi faccia sentire sempre ispirata e in viaggio, che mi permetta di divertirmi ogni giorno. Secondariamente, voglio anche guadagnare 10.000 euro al mese.

Se si fossero orientate in base a priorità simili, con molta probabilità ora non avrebbero tutti i problemi interiori che hanno.

Priorità e gestione del tempo

Un’altra questione che emerge spesso, relativamente all’importanza delle priorità, è la percezione di non avere mai abbastanza tempo. O dei social ti “rubano” un sacco di tempo – come se uno fosse posseduto, mentre va sui social 😀

Ti condivido volentieri ciò che ho imparato a fare – ciò che mi sono dovuta esercitare tantissimo e per forza, a fare; da una condizione in cui

  • ho ben 8 canali di comunicazione attivi e devo gestirli tutti da sola;
  • ricevo una quantità di messaggi e commenti, ogni giorno, che che te lo dico a fare;
  • e il tutto deve funzionare bene, perché serve al mio lavoro e, se non lo faccio andare come deve, ho delle conseguenze negative reali, sulla mia pelle.

Ecco una serie di regole che mi sono data e che, come vedrai, sono strettamente connesse al settaggio delle priorità.

1) Il mio telefono è sempre in modalità silenziosa e senza vibrazione

Quando una persona vuole parlare con me, deve o prendere un appuntamento oppure tentare la fortuna ma le risponderò una volta su cento. Se è un numero non presente in rubrica, non rispondo mai. Perdo clienti? Sono curiosa di sapere chi è e cosa succede in giro? No. Perderei tempo e non ho tempo da sprecare per sapere cosa succede in giro. Le mie priorità sono altre e parlare al telefono così, fuori programma e con gente che non ho invitato io nella mia vita, mi rappresenta un unico potenziale: di perdita di tempo ed energie.

2) Quando vado nei social, seguo sempre un preciso ordine

Entro prima in Youtube, che è quello che mi porta più valore di tutti. Poi in Telegram, in cui ho tutti i miei collaboratori e team di tutto il mondo, che stanno lavorando con me in Master Business. Dopo in TikTok, in cui dopo Youtube ho più persone. Dopo in Instagram e solo per ultimo in Facebook. Questi ultimi due sono quelli che mi fruttano meno. WhatsApp dipende da chi mi scrive.
L’articolo settimanale per questo blog, nella mia agenda, viene sempre prima delle newsletter: perché il blog mi porta più risultati della newsletter. Così uso al meglio il mio tempo e le mie energie, in modo allineato alle mie reali priorità.

3) Agenda e messaggi

Nella mia agenda, metto sempre prima le attività che mi portano più energia; in termini materiali e/o anche emotivi. E solo secondariamente tutte le altre. Anche con i messaggi che ricevo faccio così: leggo sempre per primi quelli con più potenziale, con più carica, e dopo gli altri.

4) Bisogni fondamentali e impegni lavorativi

Pure coi bisogni fondamentali come fare la cacca o bere, ho imparato a fare così 😀 Ero talmente scollegata dalla vita e dalle mie radici, in passato, che a volte rimandavo il bere quando avevo sete o l’andare al bagno, per fare cose di lavoro. Se ci pensi è assurdo! Mi sono dovuta rieducare anche su questo: ora, ogni volta che ho sete, che mi fa male la schiena o che mi scappa la pipì, metto tutto ciò prima di qualsiasi attività lavorativa. (Le faccende casalinghe sono quasi ultime in classifica = perdita di tempo quasi totale, per me, infatti la maggior parte sono delegate)

Stabilire priorità è dire all’universo come vogliamo vivere

Cosa metto al primo posto? Cosa al secondo? Chi conta di più per me? Come voglio sentirmi durante le mie giornate? A quali esperienze, emozioni e stati d’animo do più valore? Che persona voglio diventare?

Le risposte a queste domande lanciano un segnale ben preciso ed estremamente concreto: dicono all’universo quale vibrazione intendiamo coltivare. Con quale spirito abbiamo deciso di vivere e, di conseguenza, cosa abbiamo deciso di attrarre.

La legge dell’attrazione è una cosa molto concreta 😉

Ilaria Cusano

PS. Un lavoro del genere potrebbe sembrarti esagerato e ossessivo ma, al di là dei profondi benefici personali che porta nella mia vita e psiche, sai quanto mi fa ammirare, come leader di Coaching e in Master Business? Le persone che entrano nel mio entourage rimangono strabiliate da come io riesco a rimanere sul pezzo in modo così efficace, produttivo e performante e, contemporaneamente, a essere per la maggior parte del tempo dolce, serena e allegra. Per cui, esagerato, ossessivo o no, posso assicurarti che il gioco vale la candela da tutti i punti di vista.

PPS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

Che lavoro fare per viaggiare?

Ami viaggiare ma devi anche lavorare?

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Ti racconto la mia storia. Ho sempre avuto la passione per i viaggi; sin da piccola mi sono abituata a traslocare spesso, per cui questa cosa di costruirmi una carriera che mi consentisse una vita dinamica è senz’altro stata fondamentale, per me.

I primi anni in cui ho iniziato a strutturare il mio lavoro autonomo non si era ancora così tanto sviluppato tutto il mondo dell’imprenditoria digitale per come lo conosciamo oggi. Dunque la guida di base, per me, era: lavoro in proprio.
L’autonomia è essenziale soprattutto per una questione di stabilità ed economica. Perché, se ci pensi, se ogni volta che fai un cambiamento devi abbandonare tutto ciò che hai costruito e poi ricominciare, non funziona.

  1. Continui a disperdere troppe energie.
  2. Ti ritrovi a fare cose non molto remunerative.
  3. Anche quando sviluppi un elevato grado di professionalità, sbatti contro il muro culturale del non aver mai costruito niente nella vita. E quindi ti ritrovi a essere svalutato/a socialmente.

Queste sono le riflessioni che feci sedici anni fa, quando avviai la mia carriera, oggi brillante e ancora molto promettente 🙂

lavori per viaggiare
Ph. by Wonderlijk Werken

Lavoro autonomo, lavoro in proprio, lavoro da casa

Un altro passaggio che feci io fu quello di strutturare un lavoro da casa. Può sembrare un controsenso, visto che parliamo di viaggiare, ma seguimi, ti spiego.
E’ chiaro che, se tu prevedi di diventare proprio un/una nomade digitale, lavorare da casa può avere solo il significato di lavorare online: con PC, tablet, smartphone. Ma comunque questo ha perfettamente senso ed è di certo la strada che, da parte mia, posso consigliarti al cento per cento e con grande entusiasmo. Io mi ci sono realizzata tantissimo e, dopo numerosi anni, sono assolutamente felice di questo stile di vita.

Ti invito, però, a osservare anche un altro aspetto del lavorare da casa, estremamente decisivo: le tue spese.
Ogni altro lavoro che ti richieda l’affitto di spazi, l’acquisto o il noleggio di una macchina, dei continui viaggi per andare al lavoro e poi tornare, implica anche una quantità di spese che impatta sul tuo mese. Peggio ancora se sei pure costretto/a a mangiare o dormire fuori!
Tagliare su queste (inutili) spese vuol dire tantissimo:

  • vuol dire risparmiare;
  • avere bisogno di guadagnare meno, volendo;
  • o comunque avere più soldi da investire per far crescere il tuo business – invece di buttarli in cose futili o di finire con l’evadere le tasse, trasformandoti automaticamente in un/una criminale.

Cominciare a lavorare da casa, nel mio caso, rappresentò una vera e propria svolta!

Lavorare online: il mondo dell’imprenditoria digitale

Ma la svolta più grande di tutte per me, relativamente al poter vivere viaggiando spesso, fu iniziare a lavorare online.

La mia carriera andava avanti già da 7/8 anni; avevo maturato un ottimo livello di competenze; e così potevo permettermi di fare un altro salto, mi sentivo abbastanza forte per sostenerlo. Oggigiorno è molto diverso perché è un processo molto più facile e anche opportunamente guidato, per chi vuole.

Online cominciai a lavorare prima come copywriter freelance per un’agenzia pubblicitaria – scrivevo decine di articoli al giorno, tutti i giorni. E poi, dopo qualche mese, trasformai anche tutta la mia attività di Life Coach Spirituale in modo tale da poter far viaggiare anche lei in tutto il mondo. Così iniziai a spendere molto di meno e a fatturare molto di più; ad avere clienti da tante altre nazioni; e a essere totalmente libera di lavorare viaggiando.

Perché, se ci pensi: tu puoi anche avere un lavoro autonomo che si può fare da dovunque, ma se guadagni troppo poco oppure devi spendere troppo per mantenerlo, di nuovo non puoi viaggiare. Per motivi economici invece che logistici, ma siamo punto e a capo. A meno che non evadi le tasse, per l’appunto, ma anche se non hai l’etica come me a impedirtelo, di certo così non puoi costruirti la reputazione di un/una professionista. Darai di te sempre l’immagine o di un/una giovane che si arrangia come può, o addirittura di un/una criminale; per cui non ti conviene.

Dall’anno scorso, infine, grazie a Master Business con cui, se vuoi, anche tu puoi collaborare,

  • ho internazionalizzato ulteriormente la mia attività;
  • mi sto garantendo una nuova rendita ben più corposa di tutte le precedenti – su questo tema, tra l’altro, ti consiglio di guardarti anche due video che ho creato per il mio canale Youtube: “La mia storia con le entrate passive” e “Svelo le mie fonti di guadagno”.
  • E posso offrire finalmente una gamma di prodotti e servizi davvero molto ampia – mentre prima, solo coi miei, anche se sono decine di corsi online e di ottima qualità, potevo arrivare fino a un certo punto, non andare oltre.

Spero di averti ispirato/a a sufficienza 🙂 Fare un lavoro che ci permetta di viaggiare, e in generale di coltivare appieno le nostre passioni, è un immenso salto di qualità, nella vita. Sicuramente ti consiglio con tutto il cuore di concedertelo. Avrai anche una crescita personale crescita professionale molto diverse; secondo me migliori.
Se hai domande o richieste particolari, scrivimi pure a ilaria.cusano@gmail.com

Ilaria Cusano

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Soft skill e hard skill: differenze

Tante hard skill, troppe poche soft skill

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Partiamo dalle basi: le hard skill sono le competenze tecniche, le soft skill sono le competenze relazionali.
Oggi stiamo vivendo il frutto e le conseguenze della formazione di vent’anni fa: quando si puntava ancora moltissimo alla specializzazione, all’Information Technology, al saper fare, e ancora non si era compreso appieno il (maggior) valore del saper essere.

Il mondo però, si sa, va più veloce della scuola. E così è successo che, nell’arco di vent’anni, ce ne siamo resi conto eccome, del fatto che le soft skill contano e valgono di più delle hard skill. Ma, nel frattempo, la maggior parte di noi si era formata in una serie abilità completamente tecniche – troppo tecniche. E, soprattutto, intorno a questo tipo di formazione si era strutturata un’intera personalità, spesso fredda, arida, per niente empatica, prima di sensibilità e attitudini umane. Il che rende molto difficile anche aggiornarsi.

Nel corso di 15 anni di carriera, mi è capitato tantissime volte, ormai, di trovarmi impossibilitata a portare avanti delle collaborazioni proprio perché dall’altra parte mi capitavano dei soggetti incompetenti. Partiamo dal presupposto che, nella maggior parte dei casi, anche le competenze tecniche vanno costantemente aggiornate, riviste, migliorate; per una semplice questione di avanzamento tecnologico, che oggigiorno procede rapidissimo. Quindi già da quel punto di vista dobbiamo tutti essere costantemente pazienti – con gli altri e con noi stessi. Se poi, allo stesso tempo, la persona manca di una valanga di competenze relazionali, ecco che una partnership rischia di diventare una tortura 😀

Scherzi a parte, il punto fondamentale è che una persona con scarse capacità relazionali non può produrre in alcun modo neanche risultati soddisfacenti. Per non parlare dell’esperienza umana, che di solito si rivela deprimente.

soft skill e hard skill narcisismo
Ph. by The Brandery – Pedro Almodòvar y Penélope Cruz por Norman Jean Roy. VANITY FAIR 2009

Esempi semplici di soft skill e narcisismo

Ora ti voglio fare una serie di esempi di soft skill semplici; perché mi sono accorta che spesso parliamo di abilità relazionali complesse, raffinate. Mentre, nella mia esperienza concreta, l’aspetto disarmante è che la maggior parte delle risorse umane è priva anche delle più semplici. Vediamone alcune.

  • La capacità di dire quando c’è un problema.
  • La capacità di chiedere aiuto.
  • Il sapersi organizzare.
  • Il sapersi tenere impegnati in una certa attività, per il tempo necessario a completarla.
  • Saper lavorare sodo, tutte le ore che servono e con costanza e concentrazione.
  • Il sapersi rendere conto delle proprie carenze, e assumersi la responsabilità di formarsi per colmarle.
  • Saper dialogare apertamente con gli altri, confrontandosi con schiettezza e umiltà.
  • Il saper dare la propria opinione all’interno di un team, ove richiesto o necessario.
  • Saper promuovere il proprio prodotto/servizio agli amici, conoscenti, colleghi e parenti.
  • Il saper rispondere a una comunicazione per tempo, rispettando le scadenze.

Tutte queste capacità, come puoi vedere, non sono da super figa mega-galattica dea dell’universo; ma solo da persona seria, matura, che ha saputo crescere e imparare dalle proprie esperienze. Che sa comportarsi con educazione e professionalità. E questo, ahimè, nel mondo di oggi manca e in misura disarmante.

L’aspetto più inquietante, però, è che credo abbia moltissimo a che fare con il preoccupante dilagare di tutte le varie forme di narcisismo. Tra gli uomini e tra le donne – perché è diffuso tra tutti proprio per effetto della spinta di condizionamenti sociali che agiscono su ognuno di noi, non solo su alcuni.
Approfondiamo meglio.

Mancanza di soft skill e narcisismo: che connessione c’è?

Le forme di narcisismo sono 5, in tutto, mi sembra. Ciò che le accomuna, però, è

  1. la poca sensibilità umana;
  2. una relativa incapacità a entrare in empatia;
  3. e la chiusura a qualsiasi forma di sentimento, anche le più basilari della semplice umanità.

Al di là degli aspetti psicologici più profondi e di eventuali traumi infantili, di cui non tratto perché non è il mio campo, ciò su cui tutti possiamo agire è la vanità.

Quando ci rendiamo conto di essere troppo focalizzati su noi stessi, sulle nostre esigenze e convenienze, e di non pensare minimamente agli altri e alle loro esigenze e convenienze, stiamo agendo troppa vanità. E questo, paradossalmente, ci farà perdere delle opportunità, invece che guadagnarle.
Idem al contrario: ogni volta che ci accorgiamo di avere a che fare con una persona orientata in questo modo, dobbiamo imparare a privarci della sua “collaborazione“: tenerla aperta finirà per nuocerci. Le persone troppo vanitose non hanno nessun potenziale di costruire qualcosa di veramente utile e di valore, men che meno sul lungo termine.

Anche sul lavoro servono affettività e sentimenti; chi non sa coinvolgersi e coinvolgere su questi livelli può millantare, promettere, promuoversi come un figo o una figa, ma finisce puntualmente per deludere e fallire. Manca proprio di ingredienti basilari per il successo; meglio liberarsi quanto prima, per avere spazio per l’arrivo di qualcuno di migliore.
E, ogni volta in cui ci rendiamo conto che siamo noi ad aver preso una brutta piega, il mio consiglio è di farsi un periodo in cui si mette la vita affettiva al primo piano. Per recuperare, così, il senso della realtà.

Ricordati: per avere successo devi seguire sempre questa scaletta di priorità:

  1. al primo posto c’è la buona salute;
  2. al secondo, il benessere affettivo;
  3. e al terzo il successo professionale.

Sempre. Tutto il resto è devianza.
Anche se sono in centomila a mettere in atto questa devianza, sempre devianza è.
E la devianza porta sistematicamente a malessere psicologico, perversioni e/o criminalità.

Ilaria Cusano

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2 tecniche di PNL applicate alla leadership

PNL ma migliorata, per sviluppare la leadership

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Comprai il mio primo libro di crescita personale a 16 anni; da allora, questo mio viaggio si è rivelato il viaggio.
Chi l’avrebbe detto, che mi sarei appassionata così tanto, che sarebbe diventato il mio lavoro, la mia carriera, poi un successo grandissimo e poi un sogno? 🙂

Allora, avevo un problema e cercavo una soluzione. Avevo degli obiettivi e mi servivano gli strumenti per raggiungerli. Così acquistai “Il potere è in te”, della mitica Louise Hay. Ora ho quasi 39 anni; ti lascio immaginare quanti libri di crescita personale ho letto. Per non parlare di tutta la formazione che io stessa produco, dal 2005. Corsi onlinecorsi di coaching di ogni tipo e formato, video sulla legge dell’attrazione e valanghe di contenuti simili.

Tutti noi professionisti dei settore dobbiamo moltissimo alla PNL: dalla PNL si è sviluppato il mental coaching, che poi progressivamente ha aperto le porte del business coaching e life coaching e, dopo ancora, del love coaching e di tutte le scuole più specialistiche. Come le mie di Life Coaching Spirituale e Sex Coaching.

Eppure, sin dalla prima volta in cui mi approcciai alla PNL, per l’appunto vent’anni fa, colsi un immenso limite: l’individualismo.
Non sarei mai riuscita a diventare una grande leader, se mi fossi limitata a potenziare la mia forza di volontà e il mio desiderio di vittoria; se fossi rimasta nel recinto della mia ambizione e vanità. Ci sono riuscita, invece, perché sin da subito ho inserito questo processo individuale, egocentrico e personale all’interno di un quadro più ampio – un quadro spirituale.

Cosa sono venuta a fare al mondo?
Che funzione ho, su questa terra?
Qual è il mio scopo?

pnl leadership legge dell'attrazione
Ph. by Nenad Stojkovic

PNL e legge dell’attrazione + 1 esercizio

Personalmente, ho fatto così – quando in Italia non circolavano molti libri, corsi e video, su questi temi, e bisognava trarre il meglio possibile da quel poco che si trovava in giro: ho collegato PNL e legge dell’attrazione.
“The secret” non è stato un libro che mi ha cambiato la vita, onestamente; però mi ha fornito quei due tre spunti per creare un ponte che, comunque, ha dato più ampio respiro al corridoio decisamente troppo angusto della PNL. Per lo meno si iniziava a parlare di campo unificato, di vibrazioni, di emozioni; a reintegrare elementi essenziali anche per far funzionare la PNL stessa.

Ecco uno degli esercizi che ho fatto diverse volte – per minimo 3 mesi di seguito.
Ho raccolto una serie di film e serie tv dove ci fosse almeno una protagonista che mi rappresentava esattamente i lati di me che volevo far emergere. Il tipo di persona che intendevo manifestare. E mi ci sono immersa.

  1. Il primo step è aprire il tuo subconscio a tutto quel bagaglio di informazioni, emozioni, atteggiamenti, dettagli. Come quando fai l’attrice e devi studiare il personaggio, per poi interpretarlo al meglio. Devi riscoprirlo anzitutto dentro di te; solo così lo potrai incarnare. In questa fase devi essere aperta, ascoltare, lasciarti permeare da ciò che vedi e senti.
  2. Come secondo passo, c’è un vero e proprio studio: prendi carta e penna e diventa più analitica. Cosa devi imparare a dire e fare? Come puoi rinnovare il tuo look per stimolare il risveglio di quella parte di te? Quali decisioni puoi prendere, per avvicinarti alla leader della tua vita che vuoi manifestare?
  3. Terzo e ultimo passo: l’azione. Parti con degli atti simbolicamente significativi, come un cambio di look o un taglio di capelli. Un gesto forte che dica qualcosa al mondo. Dopo di che, fai il salto: inizia un corso di formazione che ti traghetti a un altro livello della tua esistenza; cambia lavoro; apri o chiudi una relazione; trasloca.

Come manifestare una determinata realtà, da leader

Più ti tieni concentrata sull’essere la leader della tua vita, più gli altri seguono il tuo esempio.
In questi giorni, nel mio account su TikTok, hanno riscosso parecchio successo una serie di video sulla legge dell’attrazione, che sto condividendo. Ecco una tecnica che puoi usare anche per migliorare la leadership.

Vai in meditazione, rilassati, respira, portati pienamente presente nel qui e ora e poi immagina di spostarti in un’altra stanza della tua casa, dove c’è il tuo futuro. Il futuro esiste già, in realtà, almeno in alcune sue versioni; dobbiamo solo imparare a esplorarlo. Anche per comprendere cosa stiamo creando e se corrisponde ai nostri intenti più sani e autentici.

Spostati nell’altra stanza del futuro e poi immergiti con la tua intera coscienza – fisica, mentale e spirituale – nella situazione che trovi. Vivila con tutti i sensi; goditela in ogni cellula del tuo essere; percepisci le emozioni che evoca in te, in piena consapevolezza di ciò che ti suscita sui vari piani. Accantona la razionalità, per qualche minuto; per poter stare di più nel sentire, nel corpo, nell’emotività. Come se fosse un sogno, ma molto vivido.

Quando ci sei dentro, direziona la tua intenzione: decidi di sperimentare un preciso momento della tua vita da leader che intendi manifestare. Vuoi fare uno speech su un palco importante, con mille riflettori puntati addosso e la folla estasiata che ti applaude? O vuoi aprire il tuo home-banking, il sabato mattina, e trovarci sempre 50.000 euro tutti tuoi? Vuoi ricevere continue proposte di interviste, articoli e collaborazioni prestigiose? O vuoi vederti e sentirti di continuo con grandi professionisti del tuo settore, che ora sono anche tuoi amici, e che ti rispettano, stimano e trasmettono ogni giorno più voglia di vivere e creare? Forse vuoi semplicemente poterti svegliare ogni mattina senza sveglia, e poter passare le tue giornate facendo cose che ti divertono.

Ognuno di noi, dentro, ha una propria immagine di leadership desiderabile. E’ quell’immagine che devi esplorare, indagare, scoprire e poi manifestare. Qualunque sia la tua, pratica questi esercizi – tutti e due o quello che ti ispira di più – e poi raccontami com’è andata.
Buon viaggio anche a te 🙂

Ilaria Cusano

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Superare la paura di lasciarci andare

Paura di lasciarci andare: che succede quando emerge questa ombra

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La paura di lasciarci andare è una roba che mi ha sempre dato tantissimo da riflettere e lavorare. Indubbiamente è anche una delle ombre che ho sentito e dovuto affrontare di più, personalmente. E proprio in questi ultimi giorni, ripensando ad alcune dinamiche che hanno contraddistinto la mia vita amorosa – o forse solo la vita sessuale – mi sono resa conto di un fatto curioso.

Ogni volta che, senza accorgermene, ha serpenteggiato di più dentro di me la paura di lasciarmi andare, ho incontrato un “imperatore”. Un uomo carismatico, molto affascinante, potente, solitamente ricco, che in qualche modo mi ha sedotta ma anche sfidata.
Il classico narcisista che molti combattono, talvolta, e che invece a me ha sempre fatto crescere ed espandere tantissimo.

paura di lasciarci andare

In passato la sfida che mi arrivava, attraverso questo tipo di personaggio, era una cosa del tipo:

Bene, hai deciso di non usare il tuo immenso potere. Di non impiegarlo per manipolare te stessa e la tua realtà, per manifestare ciò che preferisci. Allora lo userò io per te: ti manipolerò io, ti userò per i miei scopi e desideri.

Perché no, in fondo? Ora lo comprendo.
Tu forse dirai che non è giusto.
Secondo me, invece, se ci pensi è proprio giusto: sia nel senso che quella dose di potere – e responsabilità – qualcuno deve pur gestirla; sia nel senso che questa sfida, di fatto, ci dona anche l’opportunità di crescere. Di svegliarci, di maturare e di imparare ad assumerci le nostre responsabilità.

Perché abbiamo così tanta paura di lasciarci andare?

Perché abbiamo paura di fallire e di soffrire, per lo più.
Molte persone si prendono un sacco sul serio; hanno un ego talmente tanto stratosferico che ogni errore appare ingrandito all’ennesima potenza. Mentre, se vedi, è solo uno dei normalissimi errori che tutti facciamo più o meno ogni giorno 🙂

Poi c’è la mancanza di intelligenza emotiva. Certo che, se ogni volta che provi delle emozioni spiacevoli, ci metti mesi per lasciarle scorrere e passare ad altro, ogni eventuale rifiuto, umiliazione o caduta per te rappresenta un’esperienza di una durata lunghissima. Ci credo bene che ti spaventa!
Se però sai lavorare sul tuo corpo emotivo in modo tale da far scorrere le cose nell’arco di poche ore o al massimo un giorno o due, l’eventualità non ti spaventa più tanto. Perché ti dà lo stesso dolore di una caduta sulle ginocchia: fa male fino a sera e poi neanche te ne ricordi più.

Nel mio caso specifico, invece, la paura di lasciarmi andare aveva a che fare soprattutto con la paura dell’emarginazione. Avevo il terrore che, nel momento in cui avrei liberato tutta la mia energia, sarei diventata talmente tanto radiosa, potente, ricca e famosa, che la gente mi avrebbe odiata, invidiata ed esclusa. E così sarei rimasta sola.
Sia a livello professionale e sociale, sia sul piano affettivo e sentimentale, anche – amicizie, amori, famiglia.

Cosa ho imparato, coltivando l’abitudine a lasciarmi andare

  1. Che la stragrande maggioranza delle persone mi stimano, ammirano e vogliono imparare da me.
  2. Quelle che hanno preso a invidiarmi ed escludermi sono io la prima che non ho più piacere a frequentarle.
  3. Ho imparato che lasciarci andare alla nostra energia, alla passione, al desiderio, alle pulsioni, alle intuizioni e all’ispirazione è super divertente, eccitante ed esaltante!
  4. E che, ogni volta che la vita ci mette di fronte a un impedimento, a un rifiuto, a una qualsiasi forma di “porta in faccia”, è perché ci sta riservando qualcosa – e/o qualcuno – di molto meglio; a cui possiamo arrivare solo passando per di là. Per cui il gioco vale la candela, sempre.

Lasciarsi andare non vuol dire necessariamente buttarsi in modo cieco e istintivo nelle esperienze e relazioni. Possiamo prenderci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno, riflettere, valutare, aspettare il momento giusto.
Ma dobbiamo essere oneste/i con noi stesse/i: stiamo facendo, anzitutto dentro, il processo necessario per passare dalla stagnazione all’azione? O stiamo solo rimandando cose che abbiamo paura di fare? Se il processo è in corso, prenderà il tempo che deve e va benissimo così. Se siamo solo vittime della procrastinazione, invece, meglio darsi un bel calcio in culo da sole/i e smetterla di offendere la nostra intelligenza; per di più disonorando la preziosissima vita che Dio e Madre Natura ci hanno donato 🙂

Sai di aver bisogno di un supporto da professionista, in questo senso? Contattami oggi stesso. Facciamo una sessione insieme e iniziamo a lavorarci bene. Puoi ottenere risultati strabilianti già in pochi giorni.
Scrivimi a ilaria.cusano@gmail.com

Un grande abbraccio,
Ilaria Cusano

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Abbraccio forte inaspettato, da Master Business Italia e lavorare viaggiando

Lavorare viaggiando, come fare?

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Tutto è partito da qui, per me, da questa domanda.

Non voglio fare la nomade digitale perché per me avere un posto dove tornare, una casa, è parte essenziale del piacere di viaggiare. Però durante la pandemia mi sono resa conto con esasperante certezza del fatto che la mia vita è troppo sedentaria, per me. Adoro lavorare come imprenditrice digitale e Life Coach Spirituale, ma ho bisogno e voglia di muovermi di più. Tutto questo tempo da ferma, seduta, tra quattro mura, non fa per me; mi snatura e mi fa venire vari dolori su vari livelli.
E allora cambio 🙂 Mi metto in viaggio, prima di tutto interiormente.

abbraccio forte lavorare viaggiando come fare master business italia
Ph. by Steven Zwerink

Per iniziare mi sono chiesta quali margini di crescita personale ed evoluzione spirituale questa situazione mi offre.
Le risposte che mi sono data sono varie:

  • posso studiare e imparare il video-editing;
  • incrementare la mia attività di influencer;
  • migliorare le mie capacità di leadership;
  • divertirmi di più;
  • vendere più facilmente;
  • progredire nel networking e attraverso di esso.

Per dirne alcune.

Master Business è stato il primo strumento operativo che ho individuato

La mia attività di Life Coach Spirituale e Sex Coach è la mia base sicura ed è perfetta, per lavorare viaggiando. Posso svolgerla da dovunque, mi basta avere uno smartphone, un PC e la linea internet e sono libera e autonoma da qualsiasi luogo. Master Business, però, aveva proprio bisogno di me, che è diverso. Ho guardato il mio team, l’azienda, la community, e mi sono resa conto del fatto che, concedendo loro un solo weekend di attenzione e dedizione totali, mi sarei potuta rendere utile in una misura entusiasmante! Perseguendo comunque i miei obiettivi personali, contemporaneamente. Come può essere più meraviglioso di così? 😀

Allora l’ho fatto.
Ho organizzato un viaggio di due giorni; ho coinvolto il mio sponsor e mi sono messa in pari dal punto di vista tecnico – spazio nella memoria dello smartphone per registrare, sticky-selfie, etc. Avrei approfittato dell’occasione per esercitarmi nel video-editing e in qualche timido esperimento di vlogging – per ora solo nel mio IGTV, seguimi per vedere cosa sto combinando, mi trovi come @mercantedestasi.

Abbiamo organizzato un pranzo con una potenziale nuova collaboratrice a Milano. Il pomeriggio abbiamo partecipato all’evento mondiale di Master Business che, in questo periodo, facciamo una volta al mese. Per le 18 eravamo a Torino; il mio sponsor veniva intervistato e poi via a cena, con un altro nuovo partner e la sua compagna!

Il tutto conoscendo persone straordinarie e divertendoci in una misura tale che da soli a casa, secondo me, è altamente improbabile.

L’abbraccio forte e la vita affettiva sono sempre il regalo inaspettato più bello

Ogni volta che mi lancio in un’avventura del genere – l’ho fatto spesso, in realtà, nel corso della vita – sono spinta, per l’appunto, dalla voglia di avventura. Fare la valigia, partire, andare; mettersi in movimento, vedere il paesaggio cambiare e scorrere, intorno, fuori dalla macchina. Sentire ogni progresso agevolato, velocizzato, fluidificato, dal puro accettare di spostarsi; di viaggiare anche dentro, oltre che fuori. Tutto ciò mi esalta e fa respirare.

Poi però, puntualmente, anche se io me ne ero scordata, non ci avevo pensato, arriva questo che chiamo abbraccio forte. La gioia di condividere; l’intimità che aumenta, con certe persone; il potere infinito del guardarsi negli occhi, del toccarsi, del sentire da vicino l’odore e l’energia degli altri. E le mille inaspettate magie, i regali, tutto quel “di più” terribilmente affettivo, che non avevo per niente considerato e mi travolge, mi sorprende, mi fa ricordare cosa conta di più nella vita.

Per sentire anche tu almeno un po’ le emozioni che ho provato, vai su Instagram, seguimi e poi entra nel mio IGTV. Nella serie “Gironzolando” troverai anche il video MBA Road Trip. Guarda quello; poi aspetto il tuo commento sotto 🙂

Questo articolo, invece, mi piace chiuderlo con una citazione di Giorgio Gaber, che guarda caso ho intercettato proprio stamattina, prima di mettermi a scrivere nel blog:

L’appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme, e non è il conforto di un normale voler bene. E’ quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa che in sé travolge ogni egoismo personale, con quell’aria più vitale, che è davvero contagiosa.

Un abbraccio forte anche a te, con il sincero augurio di poter sperimentare anche tu, a modo tuo e con le persone e le attività che più ti corrispondono, tutte le sensazioni ed emozioni che ti ho raccontato.

Ilaria Cusano

PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

Secondo lavoro da casa senza partita IVA, da Imprenditrice Spirituale

Posso avviare un secondo lavoro da casa senza partita IVA?

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Certo che sì! Partiamo dal presupposto che devi comunque informarti correttamente e avere un commercialista come riferimento perché i dettagli di queste cose possono cambiare spesso. Di base, però, in Italia hai un’occasione che in tanti altri paesi del mondo non esiste: fatturare fino a 5000 euro annui – che all’inizio di un nuovo business non sono affatto pochi! – rimanendo esente dall’obbligo di aprire la partiva iva.

Puoi fare delle ricevute di prestazioni occasionali tra privati, o anche tra privato e azienda. Per cui, volendo, puoi offrire delle consulenze, per esempio, anche alle aziende.

Sono cose che dico a tutte le persone che formo: alle nuove Life Coach Spirituali, Sex Coach e anche a tutti i Networker professionisti che decidono di collaborare con me nel mio team. Abbiamo delle attività da imprenditrici digitali; alcune di noi ci hanno tenuto ad avviare un secondo lavoro simile – a volte anche trasformandolo nel primo lavoro – pure per potersi permettere di lavorare viaggiando. Ma, in tutti i casi, finché la sede legale dell’attività è in Italia, qui le cose funzionano così; perché non sfruttare questa opportunità?

secondo lavoro da casa senza partita iva imprenditrice digitale imprenditoria spirituale

Quando iniziai io, addirittura, feci in modo di farlo in autunno, così il limite di 5000 euro di quell’anno si sarebbe esaurito a dicembre, e da gennaio avrei avuto altri 5000 euro di fatturato possibile. E’ una figata! Poi chiaramente, quando l’attività ingrana, la partiva IVA va aperta; ma almeno nel frattempo hai potuto investire nel tuo business o metterti qualche soldo da parte. Insomma, fatturare non dovendo pagare niente di tasse, è veramente una svolta 😉

Secondo lavoro da casa che ti permette anche di lavorare viaggiando

Questa è l’ulteriore svolta dei lavori che offro io, invece; che sono

Certamente devi acquisire tante competenze digitali, nel tempo. Ma che ti danno un margine di carriera e libertà che poche attività ti donano.

Puoi guadagnare quanto vuoi, sei solo tu a deciderlo, non hai limiti.
Puoi lavorare da casa, lavorare in proprio, a un progetto tuo, senza capi né pressioni di nessun tipo dall’alto.
Ma puoi anche decidere di farti un anno sabbatico da nomade digitale, per esempio; perché ti bastano uno smartphone e un pc e puoi portarti il tuo lavoro dovunque.
Spesso ci si chiede Lavorare viaggiando? Come fare?. Con questo tipo di attività è fattibilissimo.
Addirittura, finché il tuo centro d’interesse – così si chiama – resta in Italia, puoi tenere la sede legale qui e hai anche tutti i vantaggi dell’euro come moneta e della fiscalità italiana. Tanti si lamentano, ma l’opportunità di cui ti ho parlato all’inizio, per esempio, non c’è affatto in moltissimi paesi del mondo 😉

Insomma, puoi costruirti una vita fighissima – libera, creativa, dinamica e appassionante – in cui il lavoro non è la tua gabbia, come ahimè accade ancora per molti, ma le tue ali!

Lavorare da casa come concetto: il vero smart-working

Nell’ultimo anno abbiamo sentito tanto parlare di smart-working. Ti posso confidare una cosa? Ascoltavo certi discorsi e mi chiedevo

Ma veramente questi qui credono che sia questo, lo smart-working? Perché a me, la roba di cui parlano, non mi pare per niente smart!

Lo smart-working non è essere costretti a lavorare da casa; in spazi inadeguati, coi figli in mezzo ai piedi, senza una scrivania, senza silenzio e con mille scomodità e distrazioni intorno. Magari continuando a fare cose da quando ti svegli a quando vai a dormire, senza riuscire a mettere un limite al delirio.

Lo smart-working è poter lavorare da casa ma anche da qualsiasi altro luogo tu voglia. E già questo fa una differenza immensa.

Quando lavori da casa, poi – così come da qualsiasi altro posto tu scelga – lo fai da uno spazio adeguato, confortevole, che ti sappia dare tutte le comodità, la concentrazione e l’ispirazione che ti servono per portare avanti le tue attività con la massima qualità e produttività possibili.
Il lavoro da fare è sempre tanto e importante, per tutti noi, quindi dobbiamo anche essere nelle condizioni giuste per poterlo svolgere. E, quando siamo libere e responsabili del nostro business, sta a noi crearci queste condizioni.

Prima di salutarci ti segnalo due iniziative di imprenditoria digitale che curo io in persona, insieme ad altri due amici e colleghi; ti possono essere parecchio utili, se stai pensando di avviare un secondo lavoro di questo tipo.

1) Una serie di interviste a delle imprenditrici spirituali donne

Da metà maggio sto intervistando una serie di rappresentanti donne di quella che negli Stati Uniti – in Italia non ancora, ma ci sto lavorando 😉 – è già conosciuta come imprenditoria spirituale.
Lo sto facendo in Instagram, nel meraviglioso e molto promettente spazio @femellealphaofficial

La rubrica è iniziata il 18/05 e andrà avanti fino a metà Novembre, con un appuntamento ogni due settimane, sempre di Martedì alle 18.
Seguici e, se non riesci a esserci il martedì alle 18, vai nell’account di Femelle Alpha, nella sezione IGTV; potrai trovare tutte le registrazioni e ascoltartele quando stai comoda.

2) Una rubrica che si intitola “Vendi bene, mettici l’anima”

Per superare tutti i blocchi, i sensi di colpa e le credenze limitanti collegate a uno dei mestieri che, di fatto, da secoli unisce di più le persone e i popoli di tutto il mondo: quello del venditore. Che è infinitamente più bello di quanto molti dicono, da vari punti di vista.

Anche qui hai due appuntamenti al mese, uno ogni due settimane, ma il Mercoledì alle 18. A partire dal 26/05 e per sei mesi – fino a fine novembre. Questa rubrica sarà nel mio account personale @mercantedestasi e potrai rivedere tutte le puntate nell’omonima serie, nella sezione IGTV.

Ilaria Cusano

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Cos’è la leadership a distanza, da imprenditrice digitale e imprenditrice spirituale

Imprenditrice digitale e leadership a distanza

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La leadership a distanza è sempre esistita. Ma, da quando ho dovuto iniziare a esercitare le professioni di Life Coach Spirituale e Sex Coach soprattutto da imprenditrice digitale, è diventata quasi l’unica necessaria. Di certo, nel mio lavoro di oggi è fondamentale. Ma facciamo un passo indietro.

Diventare Life Coach Spirituale e/o Sex Coach attraverso le mie formazioni professionali immette anzitutto all’interno dell’ambito dell’imprenditoria spirituale. Perché si diventa a tutti gli effetti delle imprenditrici (anche una ditta individuale è pur sempre una ditta), e lo si diventa nel settore della spiritualità. E fin qui ci siamo.
In questo senso, però, parliamo esclusivamente “della sostanza” della professione: del contenuto, dell’essenza, della qualità specifica dei prodotti e servizi che offriamo.

Ma poi c’è anche la modalità operativa. Il come offriamo questi prodotti e servizi. E oggi questo come è principalmente attraverso gli strumenti che ci offre l’imprenditoria digitale. Facciamo sessioni in video-chiamata; ci promuoviamo tramite i social; creiamo corsi online che le persone possano fare anche in autonomia e a prezzi molto accessibili; e via dicendo.
Al di là delle singole peculiarità (quali piattaforme usiamo, se siamo più delle Youtuber o delle Instagrammer, etc.), pur sempre di mondo digitale si tratta.
Bene.

Questo vuol dire che la stragrande fetta di leadership che dobbiamo imparare a esercitare è a tutti gli effetti una leadership a distanza.

leadership a distanza

Da nomade digitale o con un primo o secondo lavoro da casa, sempre di leadership a distanza si tratta

Vediamo qualche esempio concreto.

Ho messo questo titolo al paragrafo per farti calare sempre di più, con l’immaginazione, all’interno di due o tre grandi prospettive che effettivamente una persona ha, nel momento in cui diventa Sex Coach o Life Coach Spirituale:

  • puoi lavorare come nomade digitale, spostandoti più o meno spesso in giro per il mondo;
  • puoi fare la professione di Coach come secondo lavoro per arrotondare lo stipendio;
  • ma puoi farlo anche come primo lavoro, da casa,
  • e ancora come secondo lavoro, da casa, di nuovo.

In tutti questi casi, a prescindere da come ti organizzi a 360°, da dove abiti e dalla gestione fiscale che darai alla tua attività, dovrai

  1. attrarre clienti online;
  2. promuovere la tua attività con i social;
  3. raccontare la tua storia tramite i mezzi digitali;
  4. gestire tutta la comunicazione, dal primissimo approccio alla negoziazione finale, attraverso email e varie app di messaggistica privata come Messenger, WhatsApp e Instagram;
  5. e, col tempo, costruirti un tuo personal branding che, a mano a mano che la tua professionalità si consoliderà, ti funzioni esattamente come un vero e proprio asset.

Il tutto quasi sempre e solo come leadership a distanza.

Ci vuole leadership a distanza per

Calamitare l’attenzione di molte persone, online. Persone costantemente soggette a mille stimoli diversi: se si fermano proprio da te, invece di spostarsi altrove, è per un motivo. Daglielo.

Ci vuole leadership a distanza per far arrivare loro il messaggio che, se traggono così tanto beneficio solo dal leggere i tuoi post o dal guardare i tuoi video, possono immaginare quanto beneficio arriverà loro nel momento in cui inizieranno un vero e proprio percorso, ben completo e strutturato.

Ce ne vuole ancora di più per gestire le obiezioni, gli attacchi, gli haters – che comunque ci sono per tutti e tutte, online.

Ci vuole leadership a distanza per esercitare tutte quelle competenze di problem solving necessarie quando in un rapporto si genera una crisi, per esempio, oppure un vero e proprio conflitto.

Alcune situazioni, secondo me, a distanza sono più facili da gestire, rispetto a come si manifestano quando si è fisicamente vicini. Perché è più fattibile rendere l’emotività “fresca”, quando si vuole: aspettare per rispondere; calmarsi prima di affrontare la difficoltà o la persona; riflettere, in generale, prima di agire. E questo, la maggior parte delle volte, migliora l’output.

Per cui forza e coraggio: impara tutto ciò che devi, abbi fiducia nel processo, buttati in tutte le esperienze che ti possono temprare, e arriverà in giorno in cui ti guarderai indietro e ti renderai conto di quanta strada hai fatto 🙂

Se ti può essere utile, ti metto a disposizione un coupon che ti offre il 70% di sconto sull’abbonamento mensile a questa piattaforma, Master Business, dove puoi trovare tanti video-corsi utili per portare avanti il tuo nuovo lavoro nel tempo. Clicca sul link e pagherai solo 15,90€ al mese invece di 49,90€ per centinaia di video-corsi su tante tematiche diverse relative allo sviluppo personale e al successo professionale.

Un grande abbraccio, io faccio il tifo per te 🙂

Ilaria Cusano

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Tipi di business online: quali sono nel Life Coaching Spirituale

Nel Life Coaching Spirituale ci sono ben 15 business online

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Mi ha fatto tanto ridere, qualche anno fa, contare quanti lavori avevo fatto: è venuto fuori un numero tipo 40 😀 Ora ti farò capire in che senso.
Prima voglio farti una premessa importantissima; riguarda la strategia che sta a monte.

tipi di business online nomade digitale lavorare viaggiando imprenditrice digitale

Sin da giovanissima io sono appassionata di viaggi. Coi miei genitori viaggiavamo tanto, quando ero bambina; a 13 anni ero folgorata dal desiderio di andare a Londra e lo feci; dopo fu tutto un lavorare, mettere da parte i soldi, viaggiare.
Perciò intorno ai 20 anni la domanda fissa era: lavorare viaggiando, come fare?

A quei tempi non esisteva la possibilità di diventare un’imprenditrice digitale. Non esistevano neanche i social; a mala pena iniziava a conoscersi l’esperienza di qualche sparuto blogger; men che meno si era mai sentito parlare di un nomade digitale. Zero di tutto ciò.
Onestamente, anche dopo non ho mai desiderato diventare una nomade digitale – per me avere un meraviglioso nido a cui desiderare di tornare, viaggiando, è fondamentale. Ma, appena ho potuto, diventare un’imprenditrice digitale è stato lo scopo.

Da Life Coach Spirituale a imprenditrice digitale

L’obiettivo, quindi, era rispondere alla domanda

Lavorare viaggiando: come fare?

Sin da prima di iniziare a lavorare come Life Coach Spirituale, ogni volta che partivo per una delle mie mete straordinarie, scrivevo un diario di viaggio. Poi lo trascrivevo in una email e la inviavo a decine di persone. Successivamente aprii un blog, in cui condividere le mie storie; dopo ancora ne aprii un secondo.
Questo, quando ancora non si sentiva da nessuna parte parlare di tutto ciò, mi permise da un lato di aggregare la mia community, e dall’altro di maturare delle competenze che sono i primi due business online della nostra lunga lista:

1) Blogger

2) Copywriter

Non ti scriverò di che business online si tratta, perché di questo è pieno il web; qui preferisco darti cose che puoi ricevere solo da me, sono più preziose 😉

Appena è esistito Facebook, naturalmente, ho cominciato a usarlo, perché così

  • i miei racconti potevano diventare più frequenti;
  • potevo interagire con le persone che mi leggevano;
  • e potevo condividere anche gli album di foto! Che era un’altra cosa per cui stavo in fissa. Di solito fotografavo con la reflex, stampavo e poi organizzavo incontri di gruppo per mostrare a tutti le foto dei miei viaggi. Con Facebook diventava tutto incredibilmente più facile, sostenibile ed economico.

Così sono diventata anche

3) Content Creator, e

4) Community Manager.

Nel frattempo, la mia carriera da Life Coach Spirituale era partita, aveva ingranato, mi dava tante soddisfazioni ma i primi anni soldi ben pochi. Per cui, per dei periodi, ho lavorato come blogger e copywriter anche per altri business online e per un’agenzia di comunicazione.

A un certo punto, dopo 7 anni che portavo avanti il mio business (era il 2012), un’azienda di formazione mi ingaggiò per creare il mio primo video-corso: un corso online sulla sessualità tantra che ancora oggi viene venduto in Italia, Spagna e America Latina. Io non riesco a guardarlo perché lo trovo obsoleto; ma mi fa una tenerezza infinita perché sono passati 9 anni, le tecnologie sono cambiate radicalmente eppure, nonostante questo gap che mi fa chiedere come fa la gente a comprarlo ancora e a trovarlo magnifico (continuo a ricevere feedback positivi), i contenuti sono ottimi. Pazzesco.

Da lì capii che era il momento: potevo finalmente fare il salto e diventare un’imprenditrice digitale.

L’incontro con la SEO, il web-marketing e la digital strategy

Ed entriamo nel gruppetto che mi ha cambiato non solo il business ma anche la vita, ma che ho deciso di conoscere solo fino a un certo punto; avevo bisogno di cominciare a delegare. So fare diverse cose di SEO, web-marketing e digital strategy, ma il bagaglio di competenze di base, non quello globale. Se lo vuoi fare, però, e se anche tu ti chiedi: lavorare viaggiando, come fare? sappi che sono dei business online anche a sé stanti:

5) SEO Strategist

6) Esperta di web-marketing

7) Digital Strategist

Erano anche gli anni in cui capii che non potevo rimanere in centro Italia: non trovavo più gli stimoli e le opportunità di cui avevo bisogno per crescere. Decisi di trasferirmi a Padova e in generale di vivere al Nord, più vicina a grandi città con maggiore fermento, per imprenditoria e innovazione, e culturalmente più vicina all’Europa.

tipi di business online nomade digitale lavorare viaggiando imprenditrice digitale

Diventare un’imprenditrice digitale mi ha permesso non solo di traslocare serena: avevo il mio lavoro e me lo portavo dietro, con stabilità e continuità. Ma mi ha permesso anche di

8) evolvere la mia figura professionale, da Coach e formatrice a Specialista della Formazione: creando e strutturando interi percorsi formativi, audio-corsi, video-corsi, piani ampi e complessi all’interno di un’offerta commerciale variegata.

9) E di recuperare anche una parte essenziale delle mie radici, perché di base io sono una Sociologa: nel momento in cui il mio business si è evoluto, le mie competenze in Sociologia hanno cominciato a risultarmi sempre più preziose e utili.

10) Stesso discorso per le radici di Autrice, in particolare Scrittrice – ho pubblicato due libri.

In tutto ciò, tieni presente che, per fare carriera come Life Coach Spirituale, devi per forza diventare anche

11) Life Coach Spirituale
12) Networker – anche questo, se vuoi, possiamo fare insieme;
13) influencer
14) mezza fotografa e
15) mezza video-maker video-editor.

Tutti business online che possono essere utilizzati anche come professioni a sé stanti.
Spero di averti ispirato, con la mia storia professionale 🙂 Se hai qualche domanda scrivimi nei commenti e ti risponderò.

Ilaria Cusano

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Leadership positiva e negativa: pro e contro

Le mie esperienze nel mondo del coaching e dello sviluppo personale

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Le mie personali esperienze e competenze, per tutto ciò che riguarda leadership positiva e negativa, hanno a che fare esclusivamente con il settore del coaching e della crescita personale. E’ importante dirlo per una questione di serietà e responsabilità: ho sicuramente qualcosa di valido da trasmettere su questo tema, ma solo nello specifico ambito della mia carriera.
In particolare, ora ti dico in che modi precisi io mi trovo a dover esercitare la mia leadership; così puoi contestualizzare bene tutto ciò che ti racconterò 🙂

  1. Dal 2005, creo e conduco percorsi formativi per persone, coppie e gruppi. Dovendo ispirare, guidare e in qualche modo anche influenzare sia queste persone sia altri potenziali clienti, è sempre entrata molto in ballo anche la mia leadership.
  2. Da 4/5 anni a questa parte, inoltre, formo delle donne che vogliono iniziare a lavorare come Life Coach Spirituali e, dall’anno scorso, anche diventare Sex Coach. E qui è coinvolta un’altra forma di leadership.
  3. Oltre a questo, dall’anno scorso ho avviato una partnership con un’azienda meravigliosa, che mi permette di portare la formazione, il coaching e lo sviluppo personale in tutto il mondo; e qui ho un altro team che coordino.
  4. Nell’ambito di tutta questa carriera ormai quindicinale, infine, nel tempo ho dovuto affermarmi come leader nel mio settore; per una questione di autorevolezza, prestigio e affidabilità. Così l’ho fatto, maturando e mobilitando una forma di leadership ancora diversa.

Leadership positiva; cos’è, i pro e i contro

leadership positiva
Ph. by Kristian Niemi

La leadership positiva è quella che a me viene più naturale. Ma negli anni ho dovuto imparare a esercitare anche la leadership negativa perché a volte funziona meglio.
La positiva è quella che motiva, ispira, conforta e supporta. Mette in risalto i benefici e le opportunità che abbiamo in una determinata situazione; il potenziale latente che possiamo far emergere e sviluppare, consolidare e rafforzare.

Ecco i pro:

  • si sta simpatici a tutti, quando la si esercita;
  • ci si fa un sacco di amici;
  • le persone solari, estroverse e positive ci seguono facilmente e con entusiasmo.

Ma ci sono anche dei contro:

  • può suscitare invidia e risentimenti;
  • alcune persone possono sentirsi a disagio, vedersi come “inferiori”;
  • i più introversi, schivi e prudenti tendono a sospettare, potrebbero non fidarsi di qualcuno con questo tipo di atteggiamento.

Leadership negativa; cos’è, i pro e i contro

Per quanto non mi piaccia per niente e, anche dopo tanti anni, mi venga difficile esercitarla, devo ammettere che in alcune circostanze o con determinate psicologie di certe persone, risulta più efficace.
La leadership negativa è quella tosta, pesante, difficile da digerire ma che, spesso, dice tanta verità. Fa leva sui rischi e i pericoli che corriamo perdendo certe opportunità, tardando su delle attività, mancando in certe aree. Mette in risalto tutto il dolore e il disagio a cui, in linea di massima, ci condanniamo, ogni volta che ci lasciamo sfuggire l’occasione di dare il meglio di noi.

Chiaramente, è da adattare a ogni singola persona, ma il concetto è questo.

I contro della leadership negativa mi sembrano evidenti – no?

  • Si diventa spiacevoli perché, di fatto, si dicono cose brutte, che magari uno non vorrebbe sentirsi dire.
  • C’è il rischio di incorrere in una chiusura, in una ribellione o in qualche forma di boicottaggio, da parte dell’altro.
  • Andando a fare leva sulle zone più oscure dell’essere umano, queste potrebbero prendere ancora più corpo.

Però va detto che ci sono anche dei pro:

  • a volte dona maggiore senso della realtà e consapevolezza, rispetto alla leadership positiva.
  • Responsabilizza; dà modo di maturare, crescere, essere più coscienti, seri e responsabili, in ciò che si sta facendo insieme.
  • Capita che l’altro la percepisca come una forma di premura nei suoi confronti: prendiamo un atteggiamento un po’ paternalistico o maternalistico che, però, arriva come un “Mi interessa di te, mi stai a cuore, mi sto prendendo cura di ciò che so che per te è importante”.

Leva del piacere e leva del dolore

Fondamentalmente, la leadership positiva usa la leva del piacere, e la leadership negativa usa quella del dolore.

Su di te quale funziona meglio, in tutta onestà?
Quale ti viene più naturale esercitare?
Ti ci trovi, a dover fare da leader, in qualche attività o contesto della tua vita?

Raccontamelo nei commenti 🙂

E, se stai prendendo in considerazione la possibilità di cambiare vita, in questo senso, ti invito a valutare anche le tre opzioni che posso offrirti io:

Un grande abbraccio,
Ilaria

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