Coniugare sesso e spiritualità

Coniugare sesso e spiritualità: io ho fatto così

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sesso spirituale

L’altro ieri ero con un gruppo con cui abbiamo condiviso una splendida cerimonia andina di un giorno intero, in un bel parco a Rimini. All’inizio ho pescato una carta dei Tarocchi per la giornata, mi è uscito il Sole: archetipo maschile, nuova costruzione, due piccoli uomini.
Ho colto l’occasione per formulare questa preghiera, durante il cerchio d’inizio: guarire la mia sessualità e superare l’esperienza del rifiuto, per accedere all’amore nella sua totalità.

Ero andata alla cerimonia per occuparmi di un cerchio di donne. Prima che mi fosse proposto questo, con una serie di sincronicità impressionante, non avevo preso in minima considerazione l’eventualità di partecipare.
Nel cerchio di donne abbiamo lasciato andare tutte le figure maschili importanti della nostra vita, e abbiamo portato l’attenzione sulla possibilità di riscoprirci come tribù, oltre che come donne singole che si stanno simpatiche.
Lo stupore e la meraviglia, invece, mi hanno sorpresa di nuovo, come accade spesso ultimamente; e mi sono ritrovata a lavorare sulla mia vita sessuale e spirituale.

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Sesso spirituale: labirinto collettivo

Nel parco c’era un grande labirinto. L’ho percorso tutto: un lungo viaggio, solo uno dei molti che percorriamo nel corso di quella che siamo abituati a pensare come una vita con un inizio e una fine – mentre in realtà è eterna.
Noi però, per prendere dei doni e per lasciarne a nostra volta, dobbiamo vederla a spicchi; ci è utile così.

Ho fatto il labirinto perché ero nella confusione più totale, e volevo vivermela fino in fondo. Andando verso di esso ho raccolto un bellissimo seme – un seme è pur sempre un seme. L’ho tenuto in mano per tutto il tempo del cammino e, una volta arrivata al centro, ho sciolto ogni voto. Guardando verso l’orizzonte, ho detto

Se in passato ho fatto qualche voto, patto o impegno che mi sta ingabbiando, impedendomi di vivere la mia sessualità, in questo momento io lo sciolgo, definitivamente”.

 

E sono andata verso l’uscita

Faceva caldissimo, così ho deciso di ristorarmi nella yurta. Ho chiesto a un mio amico se potevo stare sul suo meraviglioso giaciglio; mi ha detto di sì. Lì la confusione si è manifestata interiormente.
Mi sentivo molto forte e sicura di me, sapevo di poter contare sulle mie doti e capacità, per vivere bene ed essere felice; ma mi era chiaro che avevo perso la bussola.
Alcune realtà che mi regalavano un profondo senso di stabilità, come il matrimonio, erano crollate; cosa mi resta?
Mi resta il mio lavoro, che amo molto e profondamente. Le persone care, con cui siamo riusciti a creare e mantenere una bella connessione nel tempo. E poi mi restano i miei sogni, i preziosi desideri da realizzare; con l’onore di trasmettere da cuore a cuore, con amore.

Sesso spirituale: guarigione collettiva

sesso spirituale

Dopo questa fase ne è iniziata un’altra, più pesante e profonda: l’ovaia sinistra ha iniziato a farmi malissimo, sentivo un caldo insostenibile, dovevo andare di continuo al bagno a rinfrescarmi. Sembrava stessi partorendo e, in ogni posto, stavo bene solo per poco, poi o la temperatura o le zanzare o la scomodità, dovevo spostarmi.
Sono entrata in una serie di memorie storiche di secoli addietro, sul rapporto della donna col corpo femminile: memorie di ribrezzo, disprezzo e rifiuto. Ho percepito queste aberrazioni con intensità, le sentivo rilasciarsi e guarire attraverso il dolore all’ovaia sinistra.

Dopo aver fatto male per qualche ora, ha preso a pulsare. Era pesantissimo emotivamente, ma mi era chiaro che era storia, non riguardava esattamente me. Attraverso di me si incanalava e fuoriusciva, tutto qua.
Ogni tanto qualche pensiero rassicurante mi addolciva la tortura. Poi proseguiva il rilascio mio e delle stirpi di donne che ho alle spalle.
Queste memorie non mi appartenevano ma erano impresse nel mio corpo. E, per quanto io non le percepissi e riconoscessi, mi influenzavano.
Come può una donna che emana una vibrazione di ribrezzo, disprezzo e rifiuto nei confronti del corpo femminile, vivere una sessualità appagante e felice?
Così mi sono prestata, pienamente fiduciosa nel fatto che la cerimonia avrebbe guarito tutto; così è stato.

Dopo ore di supplizio evidentemente necessario, in cui comunque ho avuto anche delle intuizioni interessanti (es. che sono così brava nell’arte del cambiamento proprio perché so rifiutare lo status quo), sono uscita. Gradualmente la situazione è mutata.
Il dolore all’ovaia mi è passato; mi sono spostata un po’ sul prato, poi sull’amaca.

Sesso spirituale: riunificazione

E’ arrivata una donna. Si è seduta affianco a me, mi ha guardato negli occhi e siamo scoppiate a piangere, tutte e due.
Un pianto antico e senza fine; lacrime che sgorgavano a fiumi, noi che ci tenevamo la mano, semplicemente presenti a quel dolore che sembrava un pozzo senza fondo.
Mi ha detto

Ti ho cercata per tanto tempo; mi sei mancata.

 

E io:

Però sono stata sempre qui, non mi sono mai mossa.

 

E lei:

Grazie. Lo so. Ma anche io non mi sono mai mossa.

 

E io:

Lo so, l’ho anche scritto sul mio diario, prima.

 

E lei:

Forse dopo ti farò leggere qualcosa.

E se n’è andata

sesso spirituale

Sono stata un altro po’ lì e poi sono andata verso il tavolo con gli altri. Ho bevuto dell’acqua, mangiato della frutta e, finalmente, ho iniziato a stare bene.
Era quasi il tramonto e, a guarigione avvenuta, come anche nelle altre due cerimonie in Perù, la mia fiamma gemella è tornata e ci siamo riuniti – impressionante!
Condivisione, allegria, amore e riunificazione; una nuova alba di amicizia, unione e gioia; una vera nascita. Un canto di una storia eterna, che riecheggiava tra le dolci colline, danzando col vento e giungendo lontano, rinnovando un matrimonio sacro.
Lo vedevo: ce l’avevo negli occhi, sembrava dovesse immergersi in me per conoscere quella canzone… E io la sapevo cantare senza conoscerla – wow!
In pochi minuti l’armonia era una, e tutti cantavamo insieme.

La notte ho fatto un sogno.
Dormivamo insieme in un letto matrimoniale.
A un certo punto sentiamo dei rumori e ci svegliamo; è l’altro che sta cercando un bicchiere in cui venire – si stava masturbando e aveva bisogno di un contenitore in cui venire.
Noi tranquilli e un po’ assonnati.
Lui gli indica un bicchiere e gli dice di prendere quello.
L’altro lo prende, ci viene dentro e lo lascia lì col suo seme.
Noi continuiamo a dormire, sereni e beati.

Carta dei Tarocchi alla fine della cerimonia, il Carro: movimento, vittoria, sessualità.

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Frasi belle sulla separazione

La separazione come nuova opportunità

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Ci siamo separati perché sentivamo che il nostro viaggio insieme era finito; così ci siamo donati reciprocamente la possibilità di continuare a viaggiare

frasi-belle-separazioneQuando ho creato il percorso Come creare una famiglia felice e far sì che superi ogni difficoltà non immaginavo che questo atto avrebbe aperto la strada alla mia separazione. E alla creazione della famiglia che ho sempre sognato 😀
Paradossale? Niente affatto.

Da qualche mese a questa parte anch’io sto vivendo una separazione – come ho raccontato anche in un articolo che ho scritto per un altro blog. Proprio scrivendo questo articolo, in una domenica di pioggerellina in cui mi sentivo particolarmente ispirata, ho individuato il tema che tratterò qui: la separazione tra i chakra nella coppia.

Già, perché mentre partecipavo come ospite a una serata e cena stile talk-show, con una serie di imprenditori a Milano, un collega, giornalista ben più serio e competente di me, ha spiegato questa cosa: in una coppia non ci si lega solo fisicamente ed emotivamente ma anche spiritualmente, i chakra delle due persone si connettono, e quando ci si separa impiegano un certo tempo per scollegarsi tra di loro.

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Separazione tra chakra alti

Separarsi è portare a compimento un vecchio sogno e iniziare a realizzarne uno nuovo

In primavera e per diversi mesi, mi sentii terribilmente attratta da un uomo di sicuro bellissimo, affascinante, di rara intelligenza e con cui condivido sogni, passioni e obiettivi.

Il rapporto con lui fu l’inizio del processo di separazione dei miei chakra alti da quelli del mio ex marito – in particolare il 5° (purificazione), il 6° (guidare) e il 7° (loto dai mille petali).

Mi ero già resa conto del fatto che la mia costante trasformazione, i miei sogni, le mie visioni e i miei obiettivi di vita non erano più allineati con quelli del mio ex; anche per questo ci lasciavamo.
Ma fu nella relazione con quest’altro uomo che focalizzai la nuova direzione che, restando accanto a mio marito, non avrei potuto conoscere: la vidi con chiarezza e la riconobbi, iniziando un nuovo viaggio di scoperta e realizzazione.

Separazione tra chakra medi

Quando si forma una coppia qualche parte dell’amore e dell’identità viene in primo piano, lasciando le altre sullo sfondo; quando ci si separa tornano tutte, finché non scegliamo il prossimo spettacolo da mettere in scena

Passò qualche mese e mi innamorai di un altro uomo – sì, stavolta mi innamorai proprio, non era più solo attrazione.
Verso di lui mi sentii proiettata integralmente, con ogni parte del mio essere, come in alto così in basso.
Ma in basso avevo mille blocchi, che mi trovai per forza di cose a dover sentire e attraversare.

Nella relazione con lui, però, sentii i miei chakra di mezzo – il 3° (gemma splendente) e il 4° (l’intaccabile) – separarsi da quelli del mio ex: ricordai di desiderare ardentemente una famiglia e dei figli; di voler appartenere a dei gruppi e movimenti che trascendessero la dimensione della coppia e della famiglia nucleare; mi trovai a essere supportata da una base affettiva profonda mai vissuta in modo così stabile e sicuro.
Lui c’è sempre per me; ogni giorno, a ogni ora e per qualsiasi cosa; con una centratura e un equilibrio mai incontrati prima in un uomo; con un amore e una generosità commoventi, e non solo per i dolori ma anche per le gioie – quotidianamente 🙂

Separazione tra chakra bassi

Solo quando la separazione coinvolge anche la sfera sessuale, un nuovo mondo può iniziare a materializzarsi

Ma la mia intima paura di tornare ad amare restavano.
Io, nonostante le miliardi di fantasie erotiche con lui, non riuscii a lasciarmi andare, sessualmente; lui aveva la sua buona dose di blocchi e problemi di coppia, e così a un certo punto arrivò un terzo uomo.
Un giovane imprenditore super sexy e sicuro di sé, che mi conquistò lentamente, suscitando una certa meraviglia da parte mia – non mi aspettavo che riuscisse ad affascinarmi.frasi-belle-separazioneSin dall’inizio sentii che tra noi c’era una forte attrazione sessuale, ma sentii solo quella. Mi convinsi che non gli stavo dando troppa importanza perché non era quello che cercavo – e di fatto non lo è.
Ma la verità è che non gli diedi molta importanza perché con lui potrei fare sesso subito, senza dover aspettare.
Nel rapporto con lui sta avvenendo la separazione dei miei chakra bassi da quelli del mio ex marito – il 1° (radici) e il 2° (dolcezza).

Chissà cosa mi riserverà l’amore 🙂 Non ne ho la più pallida idea e mi piace così: preferisco affidarmi, lasciarmi andare a una forza ben più grande e potente di me, con l’innocenza di una vergine, la grazia di una bambina e la passione forte e matura di una donna separata.

To be continued

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Non so cosa fare nella vita amorosa

Problemi di coppia, nel mio caso

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Non so cosa fare nella vita amorosa.
Queste settimane estive, per me, sono all’insegna dei problemi di coppia. Problemi importanti da affrontare, problemi rivelatori, illuminanti, ma pur sempre problemi. Che si sostanziano in questo nucleo: non so cosa fare nella vita amorosa.

problemi di coppia non so cosa fare nella vita
Ph. by Oscar Pardo

Così una domenica pomeriggio, in preda a mille dubbi amletici, mi sono fermata e mi sono chiesta

Come mi sento, ora, mentre mi scambio questi messaggi con lui?

All’inizio mi sono concentrata nell’ascolto del corpo: un blocco in pancia, in particolare nello stomaco; i piedi pieni di energia, pronti a scappare; la vagina vibrante, eccitata, pronta a riunirsi al suo complementare.
Ok, io mi sento così. E lui? Cosa sento da lui?
La verità è che lo sentivo freddissimo e distante; e non riguardava i chilometri.

Presenza, vero amore, connessione

Non so cosa fare nella vita: è evidente che sei alle prese con uno dei più comuni problemi di coppia quando provi attrazione per uno mentre il tuo stomaco si blocca, i tuoi piedi ti invitano alla fuga e la tua vagina si dichiara insoddisfatta. Più masochismo di così!

Sentivo che a me interessava tutto di lui, mentre lui era focalizzato solo sul dovere.
Mi sembrava che anche tutto quello che di bello tentava di fare per il nostro rapporto avesse la sua radice nel voler dimostrare qualcosa, nel voler affermare

Sono un bravo bambino, io; io faccio la cosa giusta.

Sempre io, io, io. Senza nessuna presenza nella relazione, senza vero amore, senza alcuna reale connessione con me.

Nel momento stesso in cui più temevo di essere abbandonata, ero io a chiedermi se desiderassi questo genere di relazione.
Mi sembrava di stare vivendo di nuovo le parti più oscure del mio matrimonio – e di quello di mia madre:

  • i problemi con l’energia sessuale;
  • la freddezza, la distanza, la disconnessione;
  • la non disponibilità a stabilire e mantenere un’intimità vera, reale, profonda e duratura;
  • e questa menzogna di fondo, questa comunicazione disonesta che ha spinto così tanti uomini – anzi addirittura bambini! me la ricordo sin dalle elementari – a dirmi che mi sbagliavo, che loro mi amano, che lo vogliono fare.

Il vero tradimento, quello che conosco da vera esperta ormai.

problemi di coppia non so cosa fare nella vita
Ph. by Nicola Simbari

Evidentemente è bene che io passi di nuovo attraverso questi luoghi; se la vita mi ci ha portata può essere solo così. Allora mi chiedo

Cosa c’è di bello e di buono per me, ora, in questa esperienza?

Problemi di coppia: come superarli

Non so cosa fare nella vita amorosa. Ma posso chiedermi cosa c’è di buono in questo ennesimo passaggio per di qua; secondo me ci arrivo 😉

#1 – La possibilità di rendermi pienamente conto di quanto i miei bisogni sono importanti: ci sono, esistono, anche se fanno di me una persona fragile e per certi versi infantile ho il diritto di soddisfarli.
Posso riconoscerli, accettarli, esprimerli e abbracciarli.
L’uomo che farà sufficiente spazio anche per essi sarà l’uomo giusto. Quello che li negherà, che ci passerà sopra o li ignorerà, denigrerà, rifiuterà sarà da allontanare.

#2 – L’opportunità di valorizzare questi bisogni.
Quante volte, in fondo, ho l’occasione di trascorrere del tempo con una cara amica proprio perché ho bisogno di un passaggio o di essere ospitata?
I bisogni ci tengono connessi gli uni agli altri, ci danno modo di esprimere il nostro amore e la nostra generosità, creano quella situazione in cui possiamo ricevere! Viva l’esprimerli, allora!

#3 – Infine, lo spazio e il tempo di scegliere con il cuore. Ma non solo nel solito senso di “con amore“; nel senso di “con pieno amore anche verso me stessa e tutti i miei lati, inclusi quelli fragili”.
Mi è rimasta impressa questa descrizione che ho trovato ultimamente studiando Tantra: Shiva, il maschile, crea lo spazio per poter accogliere la passione di Shakti; è il contenitore per l’energia femminile; è stabile, radicato, non deve scegliere ma solo osservare.

Un uomo con cui è possibile condividere l’amore è disposto a farlo: a fare spazio, a ricevere e a osservare, senza chiudersi, scappare, respingere o giudicare. E non perché io lo pretenda o lo obblighi; lungi da me pretendere qualcosa od obbligare qualcuno! E’ disposto a farlo perché sente il piacere e il desiderio di farlo.
Se non è disposto né a farlo né a impararlo, semplicemente non è un uomo: al limite è un ragazzo, se non addirittura un bambino.
Posso amare un ragazzo e un bambino, ma non posso formare una coppia felice con nessuno dei due.

Respiro e mi prendo tempo, dunque. Tempo per riconoscere, maturare e vedere la mia scelta apparire come una stella del cielo al calar del primo buio 🙂

Ilaria Cusano

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Problemi di coppia: un po’ di dolore, per piacere

Problemi di coppia

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Tra i maggiori problemi di coppia certamente, di base, c’è quella dose di dolore talvolta eccessiva che stona, per così dire! E invece no.

problemi di coppia
Ph. by Helen Cottle, “The Mindful Beauty”

Eva Pierrakos, compagna del mitico Alexander Lowen nella strutturazione del famoso metodo terapeutico conosciuto come bioenergetica, nel suo straordinario libro “Unione Creativa” – che sto leggendo con passione – ieri mi ha stupita con effetti speciali: pare che tutti noi, da bambini, associamo il piacere proprio alle situazioni che ci fanno più soffrire.
Siamo degli idioti? No; funziona così.

Dolore = Piacere = Problemi di coppia

Mi fa male il rifiuto di mia madre? Benissimo: per evitare che mi faccia troppo male, un male insostenibile per me bimba, il mio corpo mi aiuta con una scarichetta di piacere.
Mi fa soffrire la violenza di mio padre? No problem: il mio sistema si organizza per spararmi in circolo la giusta dose di piacere, et voilà! Sono salva.

Geniale, Madre Natura! 😀 Sì, non c’è dubbio.
Finché poi, dopo uno o due decenni, viene fuori che io per provare piacere devo cercare sempre quel certo pizzico di rifiuto e violenza, che palesemente è un bel po’ meno geniale!
Problemi di coppia assicurati.

Eh sì, perché poi non è tutto come nel sesso dove, se mi stai un po’ distante, quando ti vedo mi eccito il doppio, o dove possiamo divertirci a giocare con te predatore che mi leghi ed è fighissimo!
No: mi prende male che mi devi sempre stare distante mille miglia, così come mi incazzo se mi devi trattare male, da insensibile aggressivo pezzo di merda!

problemi di coppia

Dal dolore al piacere

Che facciamo, quindi, con questo particolare problema di coppia? Come lo superiamo?

Intanto prendendo atto e coscienza di questo collegamento tra dolore e piacere; le fantasie sessuali sono perfette, capisci subito come funzioni 😉

Poi alleggerendo: trasformando la dinamica in gioco, ironia e pantomima.
Amare questi lati oscuri di noi è fondamentale per riconnetterci al piacere, per riportare l’energia sessuale nel canale della relazione sana.
Imparare ad apprezzarne i lati pittoreschi e creativi, imparare a sorriderci e a riderci, ci aiuta a conviverci finché ci sono, e anche ad attivare il processo di emancipazione e maturazione, un po’ alla volta.

Più viviamo con presenza e amore queste nostre ombre, più esse liberano il loro potenziale nascosto, negato, sconosciuto.
Più le rifiutiamo, invece, più continuano a cercare il piacere attraverso il dolore.
Più accettiamo che il modo migliore di onorare e celebrare la vita consiste nel godere in tutti i modi possibili e il più profondamente che ci è dato, più un sano impulso al piacere si sostituirà alla sciocca ricerca del dolore. E allora finalmente, da adulti, potremo essere pienamente felici.

Ilaria Cusano

PS. Occhio a non cascare nella trappola bastarda nascosta in questo articolo: non credere di poter superare questa dinamica al cento per cento. Non puntare mai a essere una persona perfettamente sana, perfettamente adeguata, perfettamente approvata. Una persona “col bollino”!
Ti verrebbe mai in mente di chiedere all’albero di essere più dritto? O di aspettarti che il cielo si definisca meglio?
Ecco, appunto: amati e apprezzati così come sei. Puoi goderti la vita appieno e fare tanto bene anche così – anzi, secondo me, soprattutto così! 🙂

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Ascolta il tuo cuore, significato e 7 pillole

A San Valentino ascolta il tuo cuore

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ascolta il tuo cuore san valentino

I messaggi del cuore sono quanto di più sottile, impalpabile e misterioso ci è dato conoscere.
Nella nostra cultura ne sappiamo ben poco: veniamo formati per ascoltare la testa e poi al limite il corpo – che come vedremo ha qualche collegamento col cuore.
Ma a questo organo pulsante, nonostante ci sappia indicare addirittura se siamo vivi o morti, non viene ancora data la considerazione che gli spetta.

Perché spaventa, invita alle rivoluzioni, alle follie, ai colpi di testa – stupida regnante dei nostri castelli di Proci.

Eppure il cuore ha una sua sapienza. E che vogliamo eccellere e brillare nelle relazioni o nel lavoro, alle più alte vette arriva solo chi si dedica ad approcciare, imparare e incarnare tale raffinata e semplicissima sapienza.
A tutti gli altri, per grazia divina, certe porte e strade rimangono inaccessibili – talvolta del tutto invisibili. 😉

San Valentino – significato

Nella tradizione antica il San Valentino arriva poco dopo la fine del vecchio anno – maschile che muore e rinasce – e l’epifania – femminile che si lascia bruciare per fare posto al nuovo.
Tra questi momenti e l’inizio della primavera c’è il San Valentino.

Questa festa rappresenta il momento in cui il maschile e il femminile, morti e rinati, per l’ennesima volta si ri-incontrano e innamorano, da bambini 🙂
Incontro e innamoramento che vanno avanti Da sempre e per sempre – come il titolo di uno dei miei libri, ciclicamente e per l’eternità: essi arrivano al culmine, muoiono e rinascono, e per l’ennesima volta bambini si ritrovano e riconoscono. È una cosa meravigliosa! ?

Ascolta il tuo cuore – 7 pillole di luce

Come ascoltare il tuo cuore per incarnare appieno l’energia e la magia del San Valentino. Ecco 7 cose che ho scoperto io.ascolta il tuo cuore san valentino

  1. Respira profondamente e appieno nel petto; cerca lì, fisicamente, l’ispirazione e la spinta per le azioni e le risposte.
  2. Se ti trovi al cospetto di paure, ferite o chiusure, fermati e ascolta meglio – non è il tuo cuore che parla: come suggerisce il significato del nome del quarto chakra (Anahata, il non colpito), nel cuore non può albergare niente di tutto ciò.
  3. I sussulti del cuore consigliano sempre scelte coraggiose, originali e belle per tutti.
  4. Il cuore spinge a fare soltanto cose che, al solo immaginarle, ci fanno sorridere, sentire aperti fisicamente e tornare un po’ bambini con lo spirito; un senso di leggerezza ci invade e il desiderio di imboccare quella via ci invita 🙂
  5. Il cuore non porta mai a chiudere, trovare colpevoli e nemici o tenere tutto/i per sé; ma sempre e solo ad aprire, condividere, riconoscere innocenti e donare.
  6. Quando stiamo seguendo il cuore ci sentiamo vitali, felici, grati, leggeri, appassionati, forti, audaci ed eterni; e più lo seguiamo più queste sensazioni aumentano. Se non ci sono vuol dire che non lo stiamo seguendo.
  7. Un altro segnale che ci conferma che stiamo davvero ascoltando il cuore è la risposta che riceviamo dal mondo esterno: tutto diventa facile e bello; gli altri ci amano, supportano, ammirano e aiutano; ogni angolo di vita brilla e anche chi non sembrava innamorato di noi alla fine lo è 🙂

Buon San Valentino anche a te! ?

Ilaria Cusano

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Come uscire dalla solitudine, 3 passi da fare subito

Supera la paura di amare

Come uscire dalla solitudineStorie, storie, quante storie. Ripercorro gli ultimi mesi e il puzzle si ricompone, fino a oggi.

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A inizio ottobre ho condiviso un’esperienza formativa in coppia con una donna; alla fine dovevamo dirci cosa vedevamo l’una negli occhi dell’altra. Io nei suoi vedevo solitudine; lei nei miei paura di amare.

Qualche giorno fa la stessa donna ha postato su Facebook una domanda:

Qual è il contrario di “usare” nell’accezione di “usare una persona”?

Immediatamente l’ho ringraziata: sentivo ancora quella connessione, lo svolgimento di quell’intuizione di mesi fa.
Proprio pochi giorni prima, infatti, durante una seduta col mio psicologo, gli confidavo la tristezza e la preoccupazione che provavo al pensiero di farmi continuamente usare – in tutte le relazioni affettive, d’amicizia e d’amore.

Due risposte a questa domanda mi hanno toccata:

  • Conservare, serbare, custodire.
  • Valorizzare, avvalorare, stimare, potenziare. esaltare. Premiare. Ricompensare.

Renditi conto che nessuno ti sta usando

Esattamente tre giorni prima, io avevo postato

Mai farsi amare rendendosi utili.

E mi ero accorta che queste poche parole avevano toccato il cuore di molte persone: risposte, interazioni, condivisioni – molti erano sensibili al tema. Molti, forse, hanno ancora un po’ aperta la medesima ferita che riguarda me e diverse persone a me care.

Mi trovavo a fare da life coach a una famiglia intera, a dover dare stimoli costruttivi a due genitori in difficoltà, a doverli supportare nell’educazione della figlia adolescente a cui ovviamente voglio bene anch’io.
E mi chiedevo fino a che punto fosse sano darle questo esempio: comportarsi in modo aperto e generoso, se oggettivamente spesso viene interpretato come Approfittati pure di me.
Ci stavamo facendo del bene o del male?

Ma c’era qualcosa che non mi tornava; sentivo il mio pensiero stagnare, ripercorrere binari ormai consunti, da ristrutturare, forse da cambiare del tutto.
E allora mi sono chiesta

Non sarà che quello che ho sempre inteso come “usare”, in realtà, sta per “Conservare, serbare, custodire; valorizzare, avvalorare, stimare, potenziare. esaltare; premiare e ricompensare”?

 

Non sarà che tutti quelli che temo mi vogliano usare, in verità, vorrebbero solo custodire la gemma che scorgono in me? Valorizzala, avvalorarmi, potenziarmi e ricompensarmi, perché mi stimano?
Non sarà che anche la stima è una nobile forma d’amore?

 

Quando sono io a voler usare qualcuno, non è forse proprio per questo che lo voglio? Perché riconosco in quella persona un valore e delle qualità che ci tengo a nutrire, condividere, esaltare e premiare?

Vai oltre la manipolazione

Già: una vera e propria rivoluzione – la stessa a cui lavoriamo nel corso online Come creare una famiglia felice e far sì che superi ogni difficoltà.

Abbiamo paura di manipolare ed essere manipolati; di finire come carnefici o vittime.
Siamo terrorizzati dall’eventualità di essere sottomessi o di schiacciare i piedi a qualcuno – con tutte le conseguenze che immaginiamo a seguire.
Però, in fondo, siamo tutti una cosa sola; e grazie all’armonia e all’intelligenza dell’inconscio, danziamo sempre tutti insieme: com’è possibile che qualcuno mi faccia fare qualcosa che io, in qualche oscuro meandro di me stessa, non voglia già fare? Come uscire dalla solitudineE’ impossibile.
Forse non so di desiderarlo, ma se lo attiro è perché nella mia intimità c’è.
Perché dovrei dare la colpa del mio desiderio inconscio al messaggero, al postino o a chiunque altro si trovi a far da mediatore tra me e la mia anima?

Quale potere ho io, in fondo, di far fare a qualcuno ciò che non vuole? La verità è che io non ho questo potere; nessuno ce l’ha.
Questa storia della manipolazione è un’alibi, e io in fondo mi sbagliavo nel mio post:

  • rendersi utili è uno dei modi di amare e farsi amare;
  • tutti ci usiamo reciprocamente, e non perché vogliamo farci del male: al contrario, vediamo l’uno nell’altro qualcosa di bello e valido a cui dare spazio ed energia.
  • Avere paura della manipolazione è avere paura dell’amore, di amare ed essere amati.

E torniamo al vecchio pregiudizio delle donne: mi vuole solo portare a letto.
Solo?
Ti sta riservando quanto di più bello e prezioso esiste al mondo; ti sta donando quanto di più intimo e importante ha ed è.
Sei proprio sicura che si tratti di usarti, e non di amarti?

Se anche tu vuoi fare questa rivoluzione, nella tua casa e famiglia, approfondisci il corso online Come creare una famiglia felice e far sì che superi ogni difficoltà.

Ilaria Cusano

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Diario di viaggio – Perù 7ª puntata

Perú ‘en mi corazón

peru' anime gemelle chakruna
Ph. by Steven Koch

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Ultimo giorno in Perù, in questa terra di colori intensi, luci spettacolari e altezze mozzafiato.

Ieri, la nostalgia ha regnato quasi tutto il giorno; immaginare la giornata di oggi, l’ultima, era di un malinconico mai provato finora. Mi hanno dovuto coccolare un bel po’, per farmi trascorrere una giornata serena 🙂
Stamattina, invece, mi sono svegliata con una canzone degli Enigma nella testa (Sacred Spirit) e tutto ha preso un’altra piega: la mia anima ha ricordato quanto è brava a volare, quanto amore c’è dentro e intorno, e che tutto ciò che di vero, profondo e prezioso ho vissuto qui è intramontabile ed eterno, non potrà fare altro che continuare, maturare, splendere e sbocciare 🙂

Perù e amore

Ieri abbiamo concluso la parte mistica del nostro viaggio.
La mattina cercavamo un posto dove fare alcune pratiche; volevamo stare a contatto con Madre Natura, ma qui sembrava non esserci un parco o qualcosa del genere. Così abbiamo optato per uno spiazzo antistante una chiesa, un bellissimo luogo panoramico in cui eravamo già stati.
Arrivati là, però, abbiamo fiutato una strada su una curva; ci siamo fidati del nostro intuito e l’abbiamo imboccata, e lì abbiamo trovato un luogo magico, un vero e proprio giardino segreto!
Rovine antiche, mura poligonali, una bellissima porta di pietra, tanti eucalipti, un recinto con due piccoli lama, e addirittura dei tronchetti su cui sedersi!

Il fatto di aver trovato, così per caso, questo posto meraviglioso, e tanto perfettamente adatto a ciò che intendevamo fare, è stato un segnale chiaro per me: quando seguiamo la via dell’Amore la vita ci aiuta sempre, e anche nelle situazioni in cui sembra impossibile che le cose si mettano nel modo giusto, beh, l’esistenza sa stupirci con effetti speciali 😀

Perù, maschile e femminile, anime gemelle

Dopo esserci goduti un po’ il nostro giardino segreto abbiamo sistemato i tronchetti e ci siamo organizzati per le pratiche conclusive insieme, per questo viaggio.

Io ho condiviso col gruppo l’ultima tecnica di sciamanesimo andino che avevo in mente per questa esperienza, la pratica con l’omologo e col complementare; subito dopo Jacopo ha portato a conclusione il lavoro iniziato qualche sera fa con l’ipnosi.
Prima abbiamo (ri)messo solide radici, noi donne nell’identità femminile, i maschietti in quella maschile, e poi ci siamo uniti: noi donne abbiamo lasciato entrare nel nostro cerchio gli uomini, ne abbiamo percepito l’energia, abbiamo ascoltato gli effetti dentro di noi e ce ne siamo fatte fecondare.
Il gruppo si è molto emozionato, io ero felicissima di vedere i sorrisi, gli occhi lucidi, le anime pacificarsi e le persone predisporsi di nuovo per essere integre e unite.

Ipnosi e draghi

L’esperienza di ipnosi a seguire è stata perfetta! Una cosa entusiasmante, infatti, che ho scoperto dell’ipnosi durante questo viaggio è che è favolosa per permettere alle persone di connettersi autenticamente tra di loro e di comunicare a un livello molto profondo. Dopo averlo fatto in gruppo, sperimentarlo anche in coppia, quindi a un maggiore grado di intimità, era il proseguimento ideale!

La sera abbiamo concluso in bellezza andando a uccidere i draghi 😀
Abbiamo proseguito il dialogo con gli Spiriti Guida, intrapreso già diverse sere fa, e ieri è stata la volta dell’Alleato e del Drago: il primo ci ha aiutati a combattere e vincere il secondo, portandoci a casa nuovi poteri che adesso vanno coltivati e portati a maturazione.

peru' anime gemelle chakruna
Ph. by Steven Koch

Ora siamo qui, tutti a lavorare per condividere queste magnifiche esperienze, mentre guardiamo il nuoto sincronizzato alle Olimpiadi 😀 Tra qualche ora io avrò l’aereo.
Un saluto e una sincera benedizione con il corpo pieno di piacere, il cuore colmo di gioia e una mente che come un’aquila, si è abituata a volare alto, a librarsi per sempre.

Ilaria Cusano

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Diario di viaggio – Perù 6ª puntata

Amore al di là del tempo

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Una Nonna, sì, mi tornava perfettamente. Lunga attesa, ma preparazione azzeccatissima. Ci vuole tempo prima di connettersi a un livello tale da poter comunicare con uno spirito tanto profondo e potente.

Quando è toccato a me ero emozionatissima. Arrivata al centro, il cuore mi batteva in petto come non mai. Però mi sentivo a casa, in famiglia, al sicuro.
Ho ringraziato la Nonna per avermi accolta al suo cospetto. Poi l’ho pregata di aiutarmi a sciogliere i blocchi nella relazione con lui.

diario viaggio peru' anime gemelle12 agosto 2016, Pisac, Sacred Valley Tribe

Tornata al mio posto, mi è venuto spontaneo pregare per tutti i miei cari e per le famiglie delle mie due Anime Gemelle. Quella passata e quella futura.
Poi mi sono sdraiata ed è iniziata una fase di connessione: tutto e tutti mi si palesavano come fusi e collegati da luci e colori vividi e brillanti.

La vita mi appariva una divertente danza di spirali, dove ogni essere e forma erano parte di un cosmo straordinariamente più ampio e bello di quel che di solito ci sembra.
Ero in un mega parco giochi dove tutto era suoni, colori e luci – molto spassoso! A tratti avevo una vertigine, ma mi bastava respirare e dirmi ok, e subito ritrovavo il mio centro.

Resa, umiltà e devozione.
Nei momenti più intensi sentivo che tutti i presenti erano lì per supportarmi, proprio come in una vera famiglia.
Mi sono messa seduta e l’esperienza è diventata più soggettiva.

Sin da subito, ho realizzato che lui ed io siamo indivisibili, che non mi devo preoccupare perché nello spirito siamo una cosa sola; lo sentivo, lo comprendevo, lo guardavo e avevo non una ma mille conferme. Percepivo chiarissimamente non solo la nostra missione comune, ma anche le nostre onde emotive che danzavano insieme, e l’attrazione magnetica che faceva muovere i nostri corpi in perfetta sincronia.
Sentivo un legame eterno di cui ora so che posso non dubitare, qualcosa in cui nessun altro c’entra niente.

Matrice di base di una relazione

Dopo questa fase di riconoscimento del pattern energetico del rapporto in questione, è iniziata un’altra storia – o meglio, un’altra serie di storie!

Ho vissuto diverse altre vite in coppia con lui: in una lui era un capo tribù che spesso doveva partire per delle esplorazioni, delle cerimonie o delle questioni collettive; in un’altra, più recente, era un uomo partito per una lunga guerra; nell’ultima era un Don Giovanni col debole per l’alcool e la bella vita.
In tutte e tre le esistenze eravamo una coppia sposata, giovane e bellissima; io lo amavo totalmente e incondizionatamente, e lui per me provava lo stesso sentimento, eterno, profondo, incorruttibile.

Tre temi che facevano da filo rosso:

  1. l’attesa speranzosa: dovevo aver fiducia che sarebbe sempre tornato, sano, vivo e da me;
  2. la consapevolezza del fatto che lui faceva parte del clan degli uomini (e quindi aveva certi compiti e non altri) e io di quello delle donne (il cui compito era tenere lo spazio cantando);
  3. lui tornava sempre, sano, vivo e da me. Nella prima vita tornava spesso, appena lo desideravo arrivava. La seconda era diversa: dovevo pazientare fiduciosa per lungo tempo, ma poi arrivava. Nella terza tornava ma sbagliava posto, e io dovevo accettare il suo bisogno di stare per un certo tempo nel posto sbagliato proprio perché così avrebbe imparato a sentire la differenza dal posto giusto, e nel frattempo dovevo continuare a cantare anche per fargli da punto di riferimento con la mia voce, per ricordargli qual era il suo posto.

Questa fase e’ stata la più duratura in assoluto. Ho recuperato dei pezzi fondamentali e di immenso valore della nostra storia, individuale e di coppia. Ho vissuto fino in fondo il mio amore incondizionato, il mio esserci a suo supporto per confortarlo, rassicurarlo e benedirlo ogni volta che sentivo che ne aveva bisogno, la mia presenza per lui a prescindere da tutto e tutti.
Percependo fino in fondo tutti i suoi limiti, anche quelli che lui stesso non conosce, e il mio amore totale anche per ognuna di queste parti – oscure, infantili, inconsapevoli.
Mi sono radicata profondamente in un sentimento che non dipende da valutazioni, risposte, aspettative o bisogni (soddisfatti o meno), ma solo dall’oggettività indiscutibile di ciò che porto nel cuore e di ciò che sento vibrare tra noi.

La fine di una storia è l’inizio di un’altra

diario viaggio peru' anime gemelleDopo poco lo sciamano ha chiamato la fine della cerimonia.
Un lungo e appassionante sermone, abbracci, baci, frutta, amici, ed effettivamente la netta sensazione che i mille blocchi tra me e lui si erano magicamente dissolti.
Le stelle insieme sotto la coperta, il Francese, i mille racconti di viaggi, le risate, le frasi dolci, dichiarazioni d’amore.

Quando sono rientrata per dormire, gli ho chiesto se voleva stare con noi; lui è venuto subito. Ci siamo accoccolati insieme e abbiamo dormito tutta la notte abbracciati, il respiro perfettamente all’unisono.
Ci eravamo veramente riuniti, le ninne nanne ci cullavano, e la mattina ci siamo svegliati ancora teneramente legati, mano nella mano, sempre un unico respiro.
Al risveglio gli ho dato un bacetto, l’ho scaldato e coccolato un po’, ho messo al riparo le sue cose e ho piegato le sue coperte. Poi gli ho detto

Piano piano ci alziamo e ci andiamo a scaldare al sole, che è ora?,

 

e lui

Sì,

 

sorridendo estatico.

Io le piego tutte e poi le porti tu, ché son pesanti – va bene?;

 

e lui

Certo.

Da quella mattina è cominciata un’altra storia, sempre d’amore eterno ma diversa, sempre con noi due come protagonisti ma in un’altra vita – questa.
Ricordati, però: il mio è un racconto di Anime Gemelle e tutto questo in parte è un sogno.

Ilaria Cusano

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Diario di viaggio – Perù 5ª puntata

Maschile e Femminile

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diario viaggio peru' chakruna11 agosto 2016, Ollantaytambo e Moray, Tempio del Sole e Cerchi Concentrici

La giornata più bella di tutte 😀
Ieri abbiamo visitato due siti sacri antichissimi: il Tempio del Sole a Ollantaytambo e i Cerchi Concentrici a Moray.
Appena siamo entrati al Tempio del Sole ho sentito una fortissima energia maschile: calore e terra secca, spazi ampi e luce, tanta luce. Era esattamente ciò che desideravo e me ne sono lasciata penetrare pienamente – è impressionante come non abbiamo bisogno necessariamente di un uomo per essere permeate di energia maschile! Sono entusiasta di questa grandiosa libertà 😀

Un uomo del gruppo ha raccontato un po’ di cose sul sito, e nel frattempo siamo saliti in cima al tempio, fino allo spiazzo con la pietra del sole.
Una volta lì, dopo esserci connessi con la terra e il cielo, ho coinvolto il gruppo in un giochetto di sciamanesimo andino che desideravo provare da anni: abbiamo fatto un mandala umano rappresentando coi nostri corpi niente poco di meno del sistema solare!
Né io né nessun altro sapevamo come fosse fatto esattamente il sistema solare, ma seguendo l’istinto, il sentire del corpo e la forza magnetica, l’abbiamo incarnato con una perfezione disarmante 😀

Alte vette

Rappresentando il sistema solare ci siamo connessi tra di noi, col luogo e con la natura intorno, a un livello di profondità sorprendente!
Siamo andati avanti per qualche decina di minuti; io per forza di cose ero fuori – stavo guidando il gruppo; così ho chiesto al gruppo di percepire dove fossero due vuoti – sempre “per caso”, effettivamente mancavano due pianeti.
Diverse persone li hanno sentiti nelle stesse zone, e al momento di decretare chi tra me e un altro fosse Venere e chi Urano, le risposte sono state unanimi: io Venere e lui Urano.
In questo modo, ognuno di noi ha scoperto e incarnato il proprio ruolo e la propria funzione in questo gruppo e viaggio insieme.
Convivere e agire con tale consapevolezza è tutta un’altra storia!

diario viaggio peru' chakrunaLa cosa bella è stata che, alla fine del giochino, quando tutti hanno riaperto gli occhi, in estasi per il profondo senso di benessere e comunione 🙂
Che magia!
E che magia umana – proprio come piace a me!

Dopo, non potevamo non farci una scarpinata pazzesca per raggiungere all’avventura delle altre rovine sopra Ollantaytambo; quindici minuti di scalinata nella roccia, sudando e ansimando, ma terribilmente attratti da un’altra altissima vetta!
Un osservatorio astronomico, e secondo me un luogo da cui si può leggere nel tempo: scrutare il passato e conoscere il futuro.
Montagne, nuvole che si insinuano fra angoli duri e morbidi insieme, spazio, tanto spazio! Orizzonti lontani inscritti nel palmo di una mano; noi immensamente piccoli e grandi insieme.

Anime Gemelle

Al Tempio del Sole abbiamo proseguito verso la zona del Tempio dell’Acquaenergia femminile pura. Ruscelli, fonti, prati e mucche al pascolo; dolcezza e freschezza, benedizioni e flusso perenne.
Ci siamo bagnati nelle sacre acque dell’eternità, e dopo pranzo abbiamo proseguito verso Moray, un altro sito decisamente impregnato di energia femminile.

Cerchi concentrici verso il centro della Terra; poli di attrazione e conservazione dell’energia, al servizio del bene dell’umanità.
Siamo entrati umilmente e in estasi fino al centro di uno dei cerchi; ci siamo messi in cerchio a nostra volta; ci siamo connessi tra di noi e col luogo, e anche qui abbiamo fatto delle pratiche.

Un uomo del gruppodiario viaggio peru' chakruna ha guidato una preghiera e un’offerta alla Pachamama con tre foglie di coca (kintu): ognuno ha espresso il proprio intento, ha soffiato il proprio spirito vitale sulle tre foglie e ha donato forza, intelligenza e conoscenza (questo rappresentano le tre foglie) alla Madre Terra.
Un altro del gruppo ha condotto altre due pratiche fondamentali dello sciamanesimo andino, Saminchakuy e Saywachakuy: la prima per ricevere l’energia del cielo e della luce dal mondo di sopra, e la seconda per incorporare la linfa vitale e il nutrimento dalla terra, dalle radici.
Per chiudere, io ho guidato la terza pratica basilare dello sciamanesimo andino, Juchamikuy: ognuno di noi ha generosamente mangiato e digerito l’energia pesante di un altro, e poi l’ha donata alla Pachamama come concime per fecondarla.

Nel corso di queste ultime tre pratiche eravamo tutti distesi a terra, supini, con la testa verso il centro, tenendoci per mano.
Il senso di unione, pace, estasi e allegria che abbiamo provato tutti insieme e contemporaneamente è stato meraviglioso; e, di nuovo, mi sono resa conto di quanto questi esercizi all’apparenza spirituali in realtà hanno degli effetti incredibilmente profondi e diffusi a livello di coesione sociale.

Nella nostra cultura tendiamo a percepirci come esseri individuali e separati

Questo, oltre a portarci totalmente fuori dal piano di realtà, ci rende difficilissimo integrarci nella coppia, nel gruppo e nella comunità, prendere decisioni insieme, convivere in pace e serenità, nell’amore tra due amanti o amici, così come nella politica internazionale. Tutti gli esercizi che abbiamo fatto servono a raggiungere questi obiettivi, che quindi sono spirituali e sociali insieme – in ogni caso assolutamente umani, né sovrannaturali né mistici, come sembrerebbe.

Ilaria Cusano

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Diario di viaggio – Perù 4ª puntata

Machu Pichu: energia maschile

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A palla, direi 😀

Parliamo di una delle montagne più venerate al mondo, alta, appuntita, antica. E’ naturale che il solo intento di accedervi corrisponde a un tentativo, più o meno conscio, di entrare in contatto con l’energia maschile.

Stamattina, tutti corazzati e determinati, ci siamo incamminati per Machu Pichu a piedi. Alle 5 AM (quindi ovviamente era ancora buio), con l’idea di raggiungere la vetta per le 6:30, o giù di lì.
E già la pioggia ci ha dato un primo schiaffo in faccia. Per la serie “Non credere che ti bastino una sveglia prima dell’alba e un poco di baldanza per conquistarmi”.

diario viaggio peru' energia maschile9 agosto 2016, Aguas Calientes, Inti Wasi

Gli uomini che mi piacciono sono proprio così. Consapevoli del proprio valore, che si prendono il tempo di studiarmisi a fondo, prima di concedersi. Capaci di resistere alle malie femminili, se è il caso, per poi eventualmente cedere pure, ma per scelta, non per incapacità di fare altro.

Machu Pichu e la conquista del Maschile

Mai vissuta una situazione tanto stremante psicologicamente. Una fatica abominevole, una guida insensibile ai bisogni e ai limiti del gruppo, il cuore in gola che pompava talmente forte da farmi temere il collasso, e la rassegna di tutti i mostri del mio conflitto col maschile.
Non sei in grado di guidare.
Sei duro, rozzo, insensibile, una vera capra!
Ti disconosco, non ti seguo neanche morta, la tua autorità è nulla, ai miei occhi.
Una guida come te è meglio non riconoscerla, per il bene di tutti, te compreso.

Ombre a go-go, in pratica. E più emergevano, più le vedevo, sentivo e pativo, più percepivo un’immensa purificazione in atto, un sacrificio necessario per passare al prossimo livello. Per unirmi al maschile con maggiore autenticità, profondità, scioltezza.

A un certo punto, il malaugurato su cui stavo proiettando tutto il mio veleno più nero capisce. E cambia strategia: umilmente, si toglie dalla testa del gruppo e si mette in coda.
Perfetto! E’ esattamente questo il genere di gesto che mi dimostra di avere di fronte un leader e non un cazzone: hai un limite? Lo riconosci rapidamente e ti organizzi di conseguenza – anche questo è essere un Uomo.

Machu Pichu e Maschile: cambio di prospettiva

Superate le prove interne ed esterne, mi sono messa dietro a William, la nostra guida mistica, e l’ho seguito pedissequamente. Mi sono incuriosita nel volermi connettere con lui così com’è, scoprirne il passo, il ritmo e la qualità, godermelo per quello che è senza desiderare che fosse diverso.

Nella mia vita, si creano di continuo anche altre dinamiche su questo tema, e il mio lavoro interiore è notevole. Mi rendo conto del fatto che, nel rapporto col maschile e nell’intento di essere (o tornare) congiunta all’anima gemella, c’è bisogno di coltivare contemporaneamente due dimensioni essenziali:

  1. l’istinto – nell’istinto risiede la verità, l’autenticità, quello che deve essere nell’equilibrio globale delle cose, al di là della nostra individualità, dei desideri e degli obiettivi che ci poniamo.
  2. La presenza – anche se sono sempre più dell’idea che noi esseri umani agiamo quasi totalmente fuori controllo (almeno per le scelte veramente importanti e determinanti della nostra vita), essere presenti a ciò che accade ci consente di vivere davvero. Goderci ciò che Madre Natura e il Cielo ci donano, assaporarlo standoci dentro, sentendo le sensazioni, emozioni e percezioni che suscita in noi, lasciarcene ispirare anche a livello extra-sensoriale: la presenza dà alla vita tutto un altro sapore – rispetto al vivere come dei mezzi zombie alienati che capiscono poco o niente di quello che succede.

diario viaggio peru' energia maschileDopo Machu Pichu

Dopo l’esperienza di Machu Pichu mi sento più consapevole e centrata, rispetto a cosa la vita mi sta riservando in quanto a energia maschile – dalla piena femminilità in cui sono, sin da bimba, me ne riserva sempre tanta!

So bene che, proprio come su quella magica montagna, la strada da fare è tanta e, sebbene sia di stupefacente bellezza e grandiosità, a tratti è anche impegnativa, faticosa, una dura prova. Ma senza dubbio è la mia strada, non la cambierei per niente al mondo, e anzi sono qui a condividere il valore immenso del mio viaggio anche con te proprio per dirti di cercare sempre la tua Anima Gemella, dentro e fuori di te, di crederci con fermezza anche da adulta, di non rinunciare mai a questo sogno, perché una vita disincantata rispetto all’amore non è una vita degna di essere vissuta; mentre, nel cammino verso il ricongiungimento con l’Anima Gemella, ci si fa male, si soffre, si prendono docce fredde impressionanti e si cade dalle nuvole, ogni tanto, è vero, ma si sperimentano gioie e delizie indicibili, si vive nella meraviglia e nell’incanto, si conoscono una passione, un desiderio e un amore fuori dal comune, e si vola, si vola altissimo, al di sopra di molte cose, eventi e persone.

Ilaria Cusano

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