BDSM: quando il dolore diventa piacere

Piacere e dolore, due mondi uniti, per molti

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Partiamo subito con due premesse fondamentali:

  1. confondere piacere e dolore è un problema e, in quanto tale, va risolto;
  2. per superarlo, bisogna attraversare il territorio in cui invita.

bdsm

Negli ultimi anni, nel mondo della “sessualità” è emerso un enorme interesse nei confronti del BDSM. Sessualità tra virgolette perché si tratta di una questione più psicologica che sessualeSi manifesta nel sesso perché è l’unica sfera in cui non si riesce a fingere, come la maggior parte delle persone fa quasi di continuo in ogni altra sfera della vita. Ma il tema è ben più pervasivo e riguarda l’essere stati cresciuti nella convinzione che il dolore possa generare qualche tipo di piacere.

La rinuncia è una cosa nobile.
Chi bella vuole apparire un poco deve soffrire.
La pazienza è la virtù dei forti.
Queste sono solo alcune delle idee a cui, nella nostra educazione cattolica, chi più chi meno, siamo stati spinti a credere.
Tali idee si sono cristallizzate in valori: rinuncia, sacrificio e pazienza, per esempio. E, da lì alla società perversa e malata a cui stiamo assistendo oggi, il passo è breve. Perché, se ci pensi anche solo tre secondi in modo lucido,

Quale mente, se non una profondamente deviata, può sostenere un’ideologia che spinge la gente a cercare il dolore?

E’ evidente; non serve una laurea per capirlo.
Questo è il punto in cui siamo. Inutile dire di no, girarsi dall’altra parte o mettere la testa sotto la sabbia.
E’ per di qua che dobbiamo passare, se vogliamo procedere oltre. Per forza. Facciamolo, allora 🙂

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

BDSM: cosa c’è di eccitante?

Ecco cosa ho osservato analizzando molto da vicino, e da dentro, il mondo del BDSM.

Ciò che eccita è soprattutto l’esercizio del potere.
Siccome la maggior parte delle persone è profondamente repressa o corrotta in tal senso, ha bisogno di sfoghi. Allora troviamo da un lato tutti quelli che, nella propria vita quotidiana, fanno gli impotenti, rinunciando a ogni genere di potere, e che giustamente cercano una qualche forma di riscatto. E, dall’altro, chi del potere abusa, e che ovviamente si sente in colpa e cerca una punizione, l’espiazione della colpa.
Insieme sono perfetti.

Gli (e le) impotenti dominano, feriscono e umiliano, e si beano di questa breve ebbrezza di potere, per poi tornare a casa, a testa bassa e bocca chiusa. E i (e le) teste di cazzo si fanno trattare male in tutti i modi possibili e immaginabili; illudendosi del fatto che, così, non saranno più tanto teste di cazzo.
Naturalmente la cosa non funziona né per gli uni né per gli altri 😀

Nel BDSM, inoltre, ci si può camuffare benissimo!
Il problema, per i più, è che loro, poverini, vorrebbero godere; ma non ci riescono. Allora già devono supportare la sofferenza data dall’incapacità di provare piacere; quando devono gestire anche il fatto che tutti quelli con cui fanno sesso se ne accorgono, diventa un disagio immenso.
La pratica del BDSM, in questo senso, è perfetta: richiedendo travestimenti, giochi di illusionismo e tutta una pantomima molto teatrale, sposta l’attenzione su cose assai lontane dalla potenza di un’erezione o dalla profondità della lubrificazione vaginale. Così non ci si fa tanto caso, al fatto che l’erezione non è piena o a mala pena avviene, o che la vagina non si bagna. Che non si è davvero eccitati, in pratica. E buona parte del disagio viene scongiurata.

BDSM e Cattolicesimo

E’ impressionante come BDSM e Cattolicesimo sono perfetti insieme: moglie e marito che possono rimanere uniti per l’eternità, volendo.

Entrambi invitano a soffrire e a considerare questa sofferenza il piacere più nobile e profondo che esiste.
Tutti e due promuovono la doppiezza: dai al mondo l’apparenza di una persona irreprensibile, e poi sfoga tutto il demonio che c’è in te nell’oscurità, nell’ombra, di nascosto, senza farti vedere.
Vergognati di ciò che sei, perché fai schifo, hai delle tentazioni orribili e il fatto che ogni tanto cedi a esse indica che sei schiavo di Satana.

bdsm

Io non capisco come facciano delle persone intelligenti, acculturate e sane di mente a credere a tante idiozie messe insieme 😀 Non me ne faccio una ragione.
Ma, siccome ormai, dopo anni di ricerca in questo campo, mi sono arresa al fatto che questa realtà esiste, mi permetto di dare un mio contributo. Ovviamente lo utilizzeranno solo coloro a cui un minimo di sanità mentale è rimasta.

  1. Impara a godere. Per davvero, però. Non tanto con la mente, che è solo una stupida serva da addomesticare, ma con il corpo, che è fatto apposta per provare piacere. E’ una delle più straordinarie peculiarità di noi esseri umani; e un motivo c’è, se Dio e Madre Natura ci hanno creati proprio così: capaci di godere.
  2. Impara anche ad allontanarti da tutte le cose e le persone che ti fanno stare male. Oppure, se intuisci che devi crescere e maturare, rispetto a certe questioni, fallo; a quel punto il dolore si tramuterà in forza. Ma fallo: tramutalo in forza. E sappi che sta funzionando solo se vedi dei progressi concreti. Diversamente, fatti aiutare da qualche professionista.
  3. Attraversa la tua zona d’ombra a testa alta; e, quando qualcuno tenta di farti vergognare di chi sei, mandalo a cagare, lui e quella stupida, infantile e ridicola ossessione di Satana che si porta in quel suo cervello bacato. Se uno vuol credere agli alieni è libero di farlo; ma, se viene da te a pressarti tutti i giorni per convincerti dell’esistenza degli alieni, è lui ad avere un problema serio, non tu.

Risorse concrete per l’evoluzione sessuale

Se vuoi parlare di questo tema perché hai avuto esperienze dirette, o di terzi, e hai voglia di capire, vederci più chiaro o superarle, ti aspetto nei commenti a questo articolo. So che è importantissimo tenere aperto uno spazio di dialogo su tutto questo; il mio blog e il mio canale Youtube sono due luoghi in cui possiamo farlo.
Se invece anche tu vuoi diventare Sex Coach per donne e offrire il tuo contributo nella sfera della sessualità, certamente la mia scuola professionale può essere un ottimo punto di partenza 🙂

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Con affetto,
Ilaria Cusano

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Come fare l’amore più spesso

I consigli della Sex Coach

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Questo è un articolo per le donne single.
Per tutte quelle che sono passate attraverso un divorzio, una separazione, un lutto e hanno perso il proprio compagno.
Ma anche per quelle che hanno scelto la condizione di single e che ci stanno bene da un bel po’; e magari continuano così.
Per le donne ritenute belle e per quelle il cui aspetto risponde meno ai canoni. Per le ventenni, le trentenni, le quarantenni, le cinquantenni e anche le sessantenni – almeno. Perché potrei includere anche le settantenni, tranquillamente.
Amiche mie, il sesso è un bisogno primario. Riguarda la sopravvivenza. Non come meri corpi ma come anime; ma di sopravvivenza si tratta, prima che di divertimento.

come fare l'amore più spesso

Prima del romanticismo, delle coppie, dei matrimoni, dei figli, delle anime gemelle e di qualsiasi altra meravigliosa sega tu voglia spararti sullo stare insieme, il sesso è una necessità.
Non fare la superiore con Madre Natura, quindi. Non fare finta di essere quella che non ha bisogno, che non sente questa necessità, che mica sono una bestia, un’arrapata o una fissata. Perché avere l’esigenza di fare l’amore è la cosa più naturale del mondo.
Pensa che il diritto al piacere, da qualche tempo, è stato addirittura riconosciuto tra i diritti umani fondamentali..

Questa era una premessa essenziale.

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Come fare l’amore regolarmente

Questo dovrebbe essere uno degli obiettivi principali di ogni donna. Prima di lui dovrebbe esserci solo il guadagnarsi il pane.
Perché in questo consiste l’essere delle persone sane di mente; consapevoli di come si preserva il proprio benessere in quanto individui fatti di corpo, mente e spirito, e inseparabili dagli altri individui. Pena sofferenze e nevrosi che conosciamo bene.

Non sto qui a ripeterti le miliardi di cose a cui fa bene fare sesso, perché ti ci stanno bombardando altre centinaia di autori almeno da un paio d’anni 😉
Io mi concentrerò sul come, concretamente, puoi iniziare a tirarti fuori dal pericolosissimo tunnel di arroganza, snobismo e presunzione in cui ti sei andata a cacciare…

… conosco benissimo… Indovina perché? 😀 Ma certo che ci sono capitata anch’io! E anche per un bel pezzo!
È quella sfigatissima eredità che hanno lasciato a noi donne, no? Ecco, vediamo di fare di meglio per i posteri, eh – ci stai?
Partiamo.

Come fare più spesso l’amore

1) Frequenta più persone

Non sei una troia, non sei un’assatanata, nessuno parlerà male di te. E, se lo fa, smetti di frequentarlo: non merita un minuto del tuo tempo.
Sei una donna con le sue esigenze e, siccome non vuoi scopare con tutti i papabili che ti trovi intorno – perché qualcuno è impegnato, qualcun altro è un collega con cui è meglio di no, etc. E siccome non vuoi neanche perdere la tua dignità andando per forza con l’unico disponibile che però ti tratta come l’ultima merda, allora devi frequentare più persone.
Altrimenti come fai a fare l’amore con una certa regolarità? Pensaci. È numericamente impossibile.

2) Usa le dating-app

E basta con questa storia che a te non piace, che non è romantico, è squallido e tutte queste robe da altro secolo… anzi, millennio!
Diamoci una svernata, via quei quintali di ragnatele e si parte verso una nuova avventura!
Non ti piace solo perché è fuori dalla tua zona di comfort e ti caghi sotto dalla paura. Pensi che non sia evidente? Beh, sappi che lo è 😀
E non è romantico ed è squallido solo ed esclusivamente se TU non ti sai porre in modo romantico e ti comporti in maniera squallida.
Se tu fai la brillante, l’unica e la speciale come fai in qualunque altro contesto, può essere altrettanto magico. Parola di quella che tre anni fa era tale e quale a te e che oggi è diventata una sex-symbol – se non ti fidi di me, non so di chi puoi fidarti…

come fare l'amore più spesso

3) Metti il sesso in agenda

Ti viene da ridere? Beh, dovresti piangere, invece, per tutto l’amore che ti stai perdendo.
Impara da chi ce l’ha fatta prima di te, no? Cosa c’è di intelligente nel continuare a comportarti come hai fatto finora, se non ti ha portata dove avresti voluto essere? Cambia atteggiamento; punto.
Dai un posto all’amore: riservagli il tempo che merita, trova lo spazio, sennò l’unico luogo che gli rimane per manifestarsi è nei tuoi sogni. O incubi! Fai tu…

4) E, se proprio da sola non ce la fai, contattami per un percorso di Sex Coaching

Che ci vuole? Sono qua apposta 🙂
Ho molte clienti, dunque forse potrei doverti mettere in attesa per due o tre settimane; ma, se sei fortunata, anche no.

Ma ti prego: fai tutto quello che è in tuo potere per portare più amore nella tua vita. E ricordati: l’amore, in coppia, nell’intimità fisica, è prima di tutto sesso. Senza sesso, senza un desiderio forte e costante, ti stai raccontando una storia magari anche stupenda ma che presto o tardi ti farà soffrire e molto…

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Repressione sessuale: cause, sintomi e conseguenze

3 liste di cause, sintomi e conseguenze della repressione sessuale

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Questo è un articolo diverso dal solito. Farò 3 liste: la prima di cause, la seconda di sintomi e la terza di conseguenze della repressione sessuale. L’obiettivo è darti tanti input tutti insieme, affinché tu possa avere una panoramica ampia e completa.

repressione sessuale

Partiamo dalle cause.

  • Un’educazione familiare e scolastica bigotta, erroneamente religiosa o disagiata/deviata dal punto di vista sessuale.
  • L’abitudine a considerare la sessualità come sporca, vergognosa, tabù.
  • Il coinvolgimento in vicende sessualmente brutte: abusi, violenze, bullismo, etc.
  • La paura dell’energia sessuale, in quanto percepita come troppo potente e misteriosa, difficilmente gestibile.
  • Una mentalità troppo razionale, che tende a demonizzare tutto ciò che è naturale, selvaggio, bisogno primario e corporeo.
  • L’ignoranza, nel senso di mancanza di cultura, informazioni e riferimenti su tutto ciò che concerne il sesso.

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I sintomi più comuni della repressione sessuale

Quali sono i segnali più diffusi, in giro, che ti indicano che sei in presenza di una persona sessualmente repressa? Attenzione: potresti essere anche tu, questa persona 😉

  • Ha il collo molto rigido, tende ad avere il tratto cervicale verticalizzato. E’ indice di un eccesso di controllo su di sé e, in generale, sulle cose della vita.
  • La voce è palesemente falsa: si intuisce che la persona è “mascherata”, non rivela la propria vera voce ma ne ha costruita una artefatta, per non “denudarsi” mai di fronte all’altro.
  • Banalmente, la persona sessualmente repressa non parla mai di sesso; e, quando qualcun altro lo fa, arrossisce, svilisce, sminuisce o volgarizza tutto, oppure fa tutto quello che può per far sì che la conversazione si sposti su altri temi.
  • Manifesta atteggiamenti pieni di pregiudizi, luoghi comuni, goliardia e/o omofobia.
  • Quando le fai delle domande schiette sulla propria sessualità, magari anche toccando temi come l’omosessualità, i gusti sessuali, le trasgressione, si mette sulla difensiva; mostrando, quindi, che considera il tema sesso una minaccia.
  • Fa poche esperienze sessuali, tenta di arginare al massimo il proprio desiderio erotico, l’eccitazione, le fantasie. Le sublima all’estremo, fino a risultare patetica, talvolta…

Le possibili conseguenze della repressione sessuale

Dividerò questa parte in due ramificazioni, perché credo che valga la pena mettere a fuoco le possibili conseguenze personali, ma anche quelle sociali. Onde prevenire entrambe, si spera.

La repressione sessuale per la persona

La persona sessualmente repressa, sul lungo termine, rischia di incorrere in una serie di spiacevoli conseguenze, se non si decide ad affrontare i propri problemi e a cambiare atteggiamento. Vediamone alcune.

  • Problematiche relative all’aggressività, anch’essa repressa. Potrebbero sorgere spiacevoli condizioni psico-emotive, ma anche dei disagi psico-somatici, come mal di testa ricorrenti, fragilità nervosa, mascelle serrate e simili.
  • Frustrazione sessuale che trabocca anche in altre sfere.
  • Insoddisfazione generale nella sfera affettiva.
  • Difficoltà a far funzionare una relazione di coppia.
  • Dipendenza dal porno.
  • Problemi nel rapporto con il cibo e il peso.
  • Innesco di dinamiche sociali strane, ambigue, potenzialmente pericolose.
  • Disfunzioni sessuali.

La repressione sessuale per la collettività

  • Femminicidi, abusi sessuali, violenze di genere.
  • Insorgere e dilagare del bullismo, non solo tra gli adolescenti e i giovani, ma anche tra gli adulti.
  • Piaga di una pornografia diffusa esageratamente.
  • Mercificazione del sesso, che invece è sacro, è amore, è pura vita.
  • Perversioni, trasgressioni, tradimenti e devianze di ogni genere.
  • Allontanamento dalla bellezza della (propria) natura e delle leggi che la regolano, con tutte le conseguenze del caso, per esempio anche nell’ecologia.
  • Drastica diminuzione dei matrimoni e delle coppie in generale, in quanto vissuti come troppo brutti e disfunzionali per poter essere creati e/o portati avanti nel tempo.

La repressione sessuale, in sintesi

E’ una vera e propria piaga, individuale e sociale, e in quanto tale andrebbe trattata.

repressione sessuale

Noto una preoccupante tendenza a sottovalutarla, invece, e infatti, a ben vedere, stiamo vivendo in misura assai ampia quasi tutti i punti elencati nelle varie liste. Ci siamo dentro fino al collo e la maggior parte di noi ancora si ostina a mettere la testa sotto la sabbia.
Credo che succeda soprattutto perché non si sa come affrontare queste problematiche. Eppure gli strumenti ci sono, il Sex Coaching è uno di essi. In tanti anni di lavoro nell’ambito della sessualità, nessuno mi ha ancora mai invitata a tenere degli incontri e a strutturare dei percorsi; perché? Di certo non perché io sia incompetente o poco conosciuta, anzi, è proprio il contrario. Ma perché, di fatto, a livello sociale non c’è una reale volontà di risolvere queste questioni. Ci si gira tanto intorno, ma al succo non ci si vuole arrivare. Per il momento. Sono fiduciosa nel fatto che, in futuro, le cose potranno cambiare in meglio. Lo spero di cuore perché, per ora, quasi tutto ciò che si vede in giro, sul sesso, o è inquietante o rivoltante.

Possiamo lasciare ai nostri posteri una società in cui la sessualità venga vissuta con dignità, rispetto e sacralità; e anche con trasparenza, allegria, amorevolezza e gioia. Facciamolo, è un tassello preziosissimo del benessere di persone, coppie, famiglie e collettività.
A questo proposito, sono felice di annunciare che è pronta la mia formazione professionalizzante per lavorare come Sex Coach per donne. Se vuoi iniziarla o aiutarmi a farla conoscere, ti invito a collaborare da subito – volentierissimo 🙂

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Ilaria Cusano

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Come affrontare l’astinenza sessuale in quarantena

Vita sessuale e quarantena…

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… una bella sfida!!

Come affrontare l'astinenza sessuale in quarantena

Qualcuno, nel mio canale YouTube, mi ha detto

Già era difficile prima, invogliare talmente tanto una donna da farle venire la voglia di fare l’amore… figuriamoci come sarà dopo tutto questo distanziamento fisico…!!

Le mie clienti che stavano coltivando dei flirt o delle vere e proprie relazioni, ma comunque iniziate da poco, si sono ritrovate a distanza da queste persone e mi hanno chiesto

E adesso? Come facciamo a fare l’amore, io a casa mia e lui a casa sua?

E vai con lo sviluppo di tutte le arti possibili per il sesso virtuale! 😀

Ognuno la sta vivendo in un modo diverso. Ma per tutti la sessualità era e resterà sempre un bisogno primario. Anche per dei momenti di astinenza sessuale, quindi, si ha l’esigenza di trovare il modo di viversela bene. In maniera costruttiva, feconda e anche divertente, allegra! Altrimenti ci si deprime, l’energia vitale raggiunge i minimi storici e ciao anche al sistema immunitario! Non è proprio il caso, ti pare?

Partiamo dalle basi: la vita sessuale va coltivata, se vuoi continuare ad averne una. Sembra banale ma non lo è. Pochissime donne lo fanno. Vuol dire che o non è chiaro o non si sa come fare; giusto? Stiamo su questo, quindi. Per quanto ovvio, se tuttora viene fatto così poco e/o male, evidentemente c’è ancora molto da imparare proprio nelle basi.

La sessualità è fondamentale, per la salute spirituale

Per tenere lo spirito vivo e alto, l’energia sessuale è uno dei fattori più decisivi. Più ci sentiamo sexy, affascinanti, vitali e desiderose, più ci sentiamo anche forti, potenti e allegre. Con tutti i benefici che ne conseguono, a livello di benessere psico-fisico, creatività e fiducia nel mondo e nel futuro. E questo è chiaro già così, immediatamente, senza dover fare grandi sforzi per comprenderlo.
Ma c’è di più!
Lo stato di vitalità sessuale porta tutta una serie di benefici anche proprio per l’anima.

Qualche esempio. Fa sentire più connessi: alla terra, al corpo, agli altri esseri viventi e a Dio, persino.
Fa sentire parte di qualcosa di più grande, a un organismo vivo, intelligente, pulsante, che vibra, guida, sostiene e nutre.
Porta ispirazione! E dona l’esperienza estatica (anche solo per pochi minuti al giorno ma quanta differenza sanno fare!) di quello stato che non a caso viene chiamato “grazia di Dio“. Perché è esattamente ciò che ci sembra sia: una condizione di grazia trascendentale, ampia, profonda… divina.

Ora, posto che la via più intelligente e saggia sarebbe costruirsi una vita affettiva e sessuale in cui si possa sperimentare tutto questo il più stabilmente possibile; non è tanto più essenziale quanto le circostanze intorno si fanno brutte, toste, difficili da sostenere?
Ha un senso ben preciso il fatto che i tassi di natalità siano particolarmente alti durante le guerre. Le persone, spiritualmente, hanno bisogno e anche voglia di ricordare. Ciò che conta e vale, ciò che è importante nella vita e come si sta quando si ama e si è amati. Che è l’essenza e lo scopo di ogni vita.

Come coltivare la sessualità anche in una condizione di astinenza sessuale?

Ok, potrai dirmi. Mettiamo che su tutto ciò che hai scritto finora siamo perfettamente d’accordo. Come faccio a tenere viva questa energia sessuale se adesso, con questa quarantena, mi sto trovando in una situazione in cui mi è impossibile fare l’amore? E l’unica chance che ho è l’astinenza sessuale?

Benissimo. Ecco delle idee per cose concrete da fare in questa situazione.

Come affrontare l'astinenza sessuale in quarantena
Ph. by Nova
  • Leggi letteratura erotica. O qualsiasi altro libro che ti ecciti. Anche se è un giallo va bene. Arricchisci il tuo immaginario erotico, approfitta della quarantena per viaggiare di più con la mente, ma sempre a livello sessuale. Ti tornerà utile sia per la masturbazione sia per il dopo quarantena.
  • Cogli l’occasione dell’astinenza sessuale per affinare le tue arti seduttive: iscriviti a qualche chat ed esercitati a comunicare in maniera più sexy, coltiva le varie sfumature del tuo sex appeal, sperimenta nuovi linguaggi fatti di immagini e video.
  • Goditi proprio l’aspetto del contenimento! Allenati a percepire e portare all’ennesima potenza l’eccitazione e il desiderio, ma poi contienili: falli attivare e muovere ma sempre rimanendo a “galleggiare” dentro di te. Senza donarli. Tenendoteli avidamente nel tuo corpo, tutti per te… almeno per un po’ 😉
  • Approfittane per farti qualche corso di Sex Coaching! “15 Tecniche Sessuali” è perfetto per i periodi di astinenza, per esempio! Ma anche “ConTatto Erotico” e “Sesso Estremo” possono stuzzicarti tanto, se sei un po’ spenta e hai bisogno di fare di nuovo una bella “fiammata”!

Se sei single o in coppia, la questione astinenza sessuale può cambiare parecchio, naturalmente. Ma forse no. E’ anche possibile che la tua vita sessuale stia attraversando una fase di down perché TU stai lasciando che la tua fiamma si spenga. Inizia provando a riaccenderla; e, se non funziona, scrivimi nei commenti a questo articolo o tramite messaggio privato nel mio account Instagram se vuoi fare qualcosa di concreto. Sarò ben lieta di aiutarti a trasformare la tua quarantena in uno spazio di grande avventura e piacere 🙂

Ilaria Cusano

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Pornografia e adolescenza, di Luca Ferretto

Pornografia e adolescenza: una bomba a orologeria

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Il contatto tra pornografia e adolescenza rappresenta letteralmente una bomba a orologeria, di una portata drammatica per l’evoluzione di tutto l’immaginario sessuale adulto. In un altro articolo avevamo visto come la pornografia eroda alla base l’immaginario di una generazione, causando danni biologici irreversibili.
Basti pensare a come l’immaginario religioso abbia indotto una specifica visione mortifera, a volte, per la sessualità e per la donna. E non a caso abbiamo connesso l’ossessione da Viagra con la recente esplosione di pornografia a tutti i livelli e le età.

Oggi un adolescente è terrorizzato dall’essere impotente più di un ottantenne. Il problema con il porno digitale non è tanto quello di deformare l’immaginario sessuale ma di atrofizzarlo, di svuotarlo, di mettere il maschile e il femminile unicamente al servizio di una scarica di sperma. Quando l’erotismo si allontana dalle emozioni, quando l’immaginario sessuale perde mistero, profondità, sensualità e senso della bellezza, trasforma il sesso solamente in una scopata. Come l’osso spolpato di un’esistenza.

porno adolescenza

Il sesso nell’immaginario adolescente

Ora, pensiamo a quanta importanza rivesta il sesso non ancora “consumato” nella mente di un preadolescente o di una quindicenne.
Non esiste epoca della vita in cui il sesso abbia una carica di attrazione e di mistero così intensa.
In quel momento della vita, la carica e la curiosità sessuale sono energia pura. Sono l’energia del sesso nel suo momento di massima potenza, come la prima luce dell’alba che taglia il buio.

Al di là del sesso, è in quel momento della vita tra preadolescenza e adolescenza che i ragazzi e le ragazze iniziano a “sentire” quella connessione tra anima e materia. Connessione che fisserà le loro aspettative e le loro prime sconfitte, determinando l’aspetto degli adulti che saranno un giorno.
Più stereotipi entreranno in quella fase della vita e più la personalità sarà traballante. Come una casa costruita sugli stuzzicadenti.

L’adolescenza ha bisogno di personalità forti cui ispirarsi. Ha bisogno di contrasti e di un sacco di poesia, di simboli, avventura e miti, di narrazioni eroiche ed emozioni fortissime in cui credere.
Tutte cose di cui il porno è quasi del tutto privo.
E continuo a ribadire che con porno non intendo la rappresentazione della profondità e della bellezza dell’amplesso, ma la celebrazione massificata del suo lato peggiore: l’uso dell’altro.

E’ evidente che è durante l’adolescenza che siamo stati più stimolati a cercare nei libri e nei film tutto ciò che volevamo sapere sul sesso. Anche per i ragazzi più precoci il sesso rimane comunque un mistero, al di là di quanta attività sessuale facciano. Il fatto di credere che il sesso sia “quello lì” è la cosa più grave che possa accadere.

Il sesso non è ciò che si vede nella pornografia

Un cazzo in bocca, una sborrata in fica, sbattere, urlare e basta. Il sesso non è questa roba qui.
A parte l’aspetto più idraulico, che esiste ovviamente, il piacere sessuale e le dinamiche dell’amplesso sono un mistero insondabile e lo rimarranno per sempre. Anche quando avremo ottant’anni. Il porno, invece, istiga i ragazzi e le ragazze a fare il primo grande errore di valutazione: dice che scopare è facile, che viene naturale. Che è tutta una questione di prendere, che non serve una storia, non c’è mistero, non c’è una didattica.

Impara bene chi lo fa per primo, chi ne fa tanto, chi lo fa come quel tale in quel film, soprattutto chi riesce a separare la “sbattuta” dall’emozione. Il più idiota insomma. Il più idiota vince, anche nel sesso.
Tutto è di fronte a me, basta sprofondare le mani nel banchetto e divorare a più non posso. Il porno mostra il sesso nel suo aspetto più banale e superficiale: quello animale.
Immagina di portare un ragazzo in un ristorante vegetariano, per fargli assaporare un tipo di cucina più raffinata e varia di quella tradizionale. Si mette a tavola e l’unica cosa che viene servita quel giorno è un minestrone. Che esperienza del gusto, della scelta, della complessità dei sapori e delle ricette farà mai questo ragazzo?

Poi portalo lì ogni giorno e fagli mangiare sempre lo stesso minestrone, variando solo le verdure all’interno. Sarà esclusivamente la fame a determinare quanto mangerà. Ma di cosa stia mangiando non solo non capirà niente, ma non avrà nessun motivo per imparare. Perché ormai sarà ovvio per lui che la cucina vegetariana è fatta solo di verdure cotte e non di visioni del mondo. Che è ciò di cui sono fatte, invece, tutte le tradizioni culinarie del pianeta.

Se l’adolescente non impara che la sessualità è un fenomeno complesso, un linguaggio strutturato e un modo di comunicare profondo con l’altro, finirà per sentirlo esclusivamente come un’esperienza posticcia della vita. Fatta per sfogare un istinto, come la fame. Come se il sesso fosse una di quelle porcherie che servono da Burger King.

Luca Ferretto, Scuola di Life Coaching Spirituale
Conduco i percorsi di Sex Coaching di Ilaria rivolti agli uomini

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Porno: può incidere negativamente sul sesso?, di Luca Ferretto

La pornografia può rovinare il sesso reale?

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Sì, indubbiamente. Tutti lo sappiamo.

Nella stessa misura in cui a lungo andare l’alcool e il fumo influiscono negativamente sul sesso (inficiando la buona circolazione del sangue e un sano metabolismo), il porno può rovinare il sesso. Quando colpisce il nostro immaginario.
Rifletti: perché guardiamo porno?
Domanda colossale a cui neppure provo a rispondere.
Una cosa è certa: guardiamo tanto porno quanto manchiamo di immaginazione.

Porno può incidere negativamente sul sesso

Non è solo colpa nostra. E’ tutta una società, un’intera civiltà che a un certo punto si scoprire erosa nel proprio immaginario. Non solo sessuale ma anche spirituale, politico e imprenditoriale, per esempio. E compensa questa mancanza con surrogati: porno, videogiochi, video-poker, Berlusconi, etc.
Guardiamo porno perché sessualmente la nostra immaginazione manca di mordente, di strutture solide interne, di colore, personaggi e trame.

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

L’immaginazione sessuale è

La nostra capacità di crearci un universo erotico interiore, popolato di visioni anche pericolose e ardite. Se non è stata allenata quando eravamo ancora bambini, se è stata trascurata o peggio ancora umiliata, l’immaginazione crescendo si distorce. Oppure diventa inutile, fiacca, non ce la fa a incidere.

L’immaginazione sessuale non coincide con la possibilità di collegarci a pornhub e di sognarci protagonisti. Di fantasticare scopate con la nostra compagna tettona del liceo o con la nonna. E’ la capacità di percepire dentro di noi emozioni sessuali straordinarie, vibrazioni speciali, che poi prendono forme contestuali differenti, anche difficili da esprimere con immagini realistiche, talvolta.

Ci sono donne che letteralmente si bagnano immaginandosi di correre in moto o in auto. Le donne di solito hanno più immaginazione, forse anche perché guardano meno porno. Possono masturbarsi fantasticando di galoppare su uno stallone alato verso l’orizzonte; godere distendendosi a pancia in su e, guardando le stelle, lasciandosi andare nel vuoto.
Immagino queste donne quando sono col loro uomo, guardarlo negli occhi e trasformarlo in quel cavallo, magari con uno sforzo immaginativo immane.

Conosco uomini, invece, che per rimanere eccitati quando scopano devono chiudere gli occhi e immaginare che la partner, la stessa che ha lavato gli ultimi vent’anni di calzini, abbia il culo di Belen o le tette di Mara Venier. Per carità, anche Mara Venier e Sandra Milo hanno strutturato l’immaginario di una generazione. Ma la capacità di eccitarsi con vere e proprie storie e atmosfere è andata via via sfumando nei decenni, guarda caso, a mano a mano che il nostro immaginario collettivo si è riempito di immagini “vuote”, di facile consumo.
Mi spiego.

È un po’ come il vino

Se offro un Amarone o un Merlot o un anonimo “vino della casa”, difficilmente un non-intenditore capisce la differenza. Sa distinguere se gli piace o no, ma non sa gustare quel vino quanto un esperto. Per l’esperto quel vino non è solo nel bicchiere, è soprattutto nel suo immaginario.
Se però io continuo a offrire al non-intenditore ogni volta la solita caraffa di vino contadino, egli non saprà mai quanto ricco sia il “gusto” del vino.

Porno può incidere negativamente sul sesso

Un intenditore dirà immediatamente se è ben strutturato o meno, perché ha imparato a gustare il vino portandolo su una dimensione superiore. Ma, soprattutto, nessun intenditore berrà mai più vini non strutturati, perché sono indigesti. Facili da fare, hanno un odore, un sapore ma ubriacano subito e alla fine non sono in grado di farci fare nessuna esperienza “complessa”. Sono solo alcol da ingoiare e dimenticare. Invece un buon vino non solo te lo gusti, ma lo ricordi. L’esperienza sensoriale che hai fatto ti rimane impressa.
Succede come una magia, come se in quei minuti di degustazione tutto ciò che c’era intorno, una donna, una musica, un arrosto, un
soffitto particolarmente affrescato, un paio di scarpe di una porcona seduta al tavolo affianco, tutto si infila in quel bicchiere e diventa parte integrante di quel ricordo, inzuppato nel vino, come quel tarallo del ‘93.

Ricordi, emozioni, vibrazioni

Sono possibili solamente se non ci trasformiamo in struzzi ingordi capaci di mangiare qualunque cosa ci diano in pasto. Ma diventiamo intenditori del sesso, del corpo delle donne, della loro specificità energetica, delle dee che contengono.
Nel porno tutto questo non c’è. Il porno è come un bicchiere di vino artigianale: senza storia, contenuto e forma, senza nessuna energia dentro. Un puro mezzo per stordirsi e passare il tempo. Spesso sprecarlo.

Quando poi facciamo l’amore, se non abbiamo un immaginario ben strutturato (proprio come il vino), non riusciamo a fissare niente, a vivere ciò che ci sta succedendo con quella stessa emozione.
Pensaci: che senso avrebbe guardare una finale dei mondiali completamente ubriaco? Se vuoi godertela devi esserci, anzi devi proprio immaginare che in campo ci sei “quasi tu”. Macchissenefrega di Roberto Baggio, quel rigore mi sentivo come se l’avessi dovuto battere io! Solo che è lui che l’ha sbagliato. Ma quella era una vera finale, e io non ero Roberto Baggio. Io avevo l’orale della maturità il giorno dopo! 🙂

Nel sesso ci sei tu e solo tu, col tuo immaginario

Lì dentro ci sono forze profonde che nel sesso emergono e rendono quell’esperienza piena di fascino e gusto, piena di invisibile. Perché devi immaginare un altro culo, se la tua compagna ha quel culo lì? Impara a vederlo in maniera diversa, vedrai che diventerà immensamente più attraente.
Se una dose sconsiderata di “porno del contadino” ti ha ubriacato di falsa realtà, allora non ti tirerà più. Il tuo cervello perde il
contatto con la realtà e ti costringe a “pensare” il sesso incollato a una sedia. Non ti permette, cieco, di vederti: “Oddio! Ma quello sono io?”.

Sognare è bello, ma sognare troppo non ti rende un amante migliore. Immaginare non è sognare. E’ sentirsi di più se stessi, sentire la propria energia interiore ardere.

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Luca Ferretto
Conduco i percorsi di Sex Coaching di Ilaria rivolti agli uomini

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Porno può incidere negativamente sul sesso

 

I miei racconti erotici di Natale

Giochi erotici e giochi di sesso: cos’è l’amore?

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Una piccola dolce confessione personale: ho un amante.

giochi erotici giochi di sesso cos'è l'amore
Gli attori Serena Grandi (in primo piano) e Franco Branciaroli (sullo sfondo) in uno scatto di scena sul set del film Miranda (1985) di Tinto Brass.

Forse non è il miglior regalo di Natale che si possa immaginare… soprattutto per Luca, il mio compagno! O forse sì? Lascio giudicare te.
Io ti racconto la mia storia. Finalmente mi sento pronta a condividerla.
La storia di un gioco erotico che è diventato altro. Un poliamore? Chi lo sa? Intanto lo viviamo. E’ per questo che siamo su questo meraviglioso pianeta: per vivere, condividere a amarci.

Tutti quelli che credono che io sia la donna ideale vedranno il loro mito sfatato, forse 😀 Oppure mi adoreranno ancora di più. Alla faccia di tutte le invidiose e le inquisitrici. Dei maschilisti e dei repressi. Di chi ci vorrebbe eternamente vittime sotto ricatto, prede di gelosie e controlli inquietanti, schiavi di noi stessi e di una roba viscida e meschina che si osa chiamare amore. Per carità!
Non starò a dirti cos’è l’amore. Preferisco raccontarti come lo vivo. E con chi.

Se mi segui da un po’ sicuramente lo sai: io convivo col mio compagno Luca e sono assolutamente soddisfatta del nostro rapporto. Luca è un uomo meraviglioso che mi fa sentire amata come non mai. E io amo lui con la stessa intensità, passione e autenticità. Siamo una coppia felice e abbiamo tanti progetti, per il presente e per il futuro.
Uno dei tasselli fondamentali del nostro benessere di coppia è la condivisione di una serie di giochi di sesso. Ci eccita la promiscuità sessuale. Non tradire, tramare, fare le cose di nascosto: questo non ci corrisponde né interessa.

I giochi erotici che ci piacciono sono il sesso a tre, le orge, i role play. Fare l’amore divertendoci e anche in gruppo. Oltre al sesso che facciamo noi due quasi ogni giorno, ovviamente, e che ci soddisfa. Giusto per sfatare un po’ di miti, solitamente messi in giro da gente che di queste cose ne sa meno di zero.

Non cerchiamo alternative, evasioni o piani B, ma giochi, divertimento, forme di amore e sesso più ampie, ricche e stimolanti delle solite tradizionali.

Prima di procedere ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

Dal tradimento al poliamore

Qualche tempo fa, immersa in una ricerca totalmente personale in cui la mia storia d’amore con Luca non c’entrava quasi niente, mi sono resa disponibile a uscire con un uomo che mi ha invitata. La mia vita di coppia mi consente di essere libera, semplicemente. Mi offre il terreno fertile per vivere invece che morire. Così l’ho fatto. Onestamente, per quel poco che avevamo chattato, col mio nuovo uomo, non credevo sarebbe scoccata una scintilla, anzi. Ero quasi sicura si trattasse di un’uscita e basta, e che magari sarebbe stata l’unica.
Mi sbagliavo.

La scintilla è scoccata ed è stata forte e bella. Con Marco abbiamo iniziato una vera e propria relazione, ma all’inizio l’ho tenuto per me. Stavo seguendo un filo esclusivamente mio e interiore; Luca di fatto non c’entrava. Non volevo destabilizzare né lui né il rapporto con qualcosa che magari sarebbe finito in pochi giorni.

I giorni, invece, sono diventati settimane. E una sera, mentre Luca mi parlava di un suo conoscente tristissimo in cui rischiava di immedesimarsi, ho avuto un’intuizione e gli ho raccontato tutto.
Avevo intuito che la mia relazione con Marco avrebbe potuto rappresentare l’occasione di realizzare una serie di fantasie erotiche che Luca ed io condividevamo da tempo, come fare sesso a tre con un altro uomo, per esempio. E che Marco avrebbe potuto essere anche un ottimo interlocutore e amico per la nostra coppia, oltre che il mio amante.

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Non è stato facile e, tuttora, la cosa rappresenta anche una sfida, oltre che un’opportunità. Ma quella sera abbiamo deciso di trasformare un tradimento in un poliamore.
Un po’ consapevolmente e un po’ con naturalezza, avevo già preparato il terreno anche con Marco. Quando gliel’ho detto, infatti, anche lui si è dimostrato più curioso, aperto ed eccitato che non chiuso, spaventato e inorridito.

Così, “casualmente”, il giorno del solstizio d’inverno, quando tradizione vuole che il maschile si risvegli nella natura, noi facevamo l’amore tutti e tre insieme. Tra candele e lingerie, olio di mandorle e mirra, essenza di chiodi di garofano e sguardi e risate e orgasmi che sapranno rendermi felice per una vita intera.

15 Tecniche Sessuali

Qualche anno fa ho creato un audiocorso come parte di un percorso annuale di Love Coaching, “13 Lune”. Si intitola “15 Tecniche Sessuali”.
Perché mi è venuto in mente?

Perché in quell’occasione ho sperimentato come la ricerca sessuale non può limitarsi a leggere e guardare film, a scrivere e curiosare. La sessualità si evolve veramente quando ti metti in gioco sul serio. Quando hai il coraggio di fare le esperienze che sogni. Quando impari a trasformarle in occasioni evolutive di crescita personale. E quando i tuoi giochi erotici e giochi di sesso fanno crescere e rendono felici anche gli altri.

Cos’è l’amore, in fondo, se non la condivisione di quanto di più intimo, autentico e prezioso abbiamo dentro?

Scrivendo questo articolo, ne pianifico la pubblicazione proprio per il giorno in cui, con Luca e Marco, abbiamo organizzato un altro incontro a tre. Lo so: come al solito mi esporrò a tanti giudizi e critiche, oltre che lodi e ammirazione. Ci sto, lo accetto. Perché sono una donna talmente grata e felice, privilegiata e fortunata, che niente e nessuno può intaccare una condizione di vita reale.

Voglio rischiare ed espormi perché credo in qualcosa che conta più dell’omologarsi, dell’essere approvata e del “quieto vivere”. Credo in questi due uomini e nel sentimento che ci lega. E che ho visto coi miei occhi, che ogni giorno sento e vivo, che sta creando cose vere e reali. Da sogno, ma vere e reali.
Credo nell’amore vero, che non è ricatto, manipolazione e controllo, ma condivisione, gioia, libertà e piacere. Credo nel valore della trasmissione di questa sapienza sessuale che vado maturando. Con il vissuto e non solo con gli studi. E ci credo perché da anni, ormai, la vedo essere utile a tanta gente.

Vedo le persone cambiarci la propria vita sessuale in meglio, con ciò che trasmetto. Non ho più il dubbio che non funzioni o non serva, come poteva essere all’inizio. Il Sex Coaching mi ha dato talmente tante prove delle magnifiche rivoluzioni d’amore che sa produrre. Non è che ci credolo so.

Allora di nuovo ci scommetto. E invito anche te a farti “15 Tecniche Sessuali”. Il prezzo è accessibile e il percorso, in effetti, non ha prezzo. Se è anche la tua storia, spero con tutto il cuore che questo articolo ti ispiri ad avere anche tu coraggio e fiducia. Perché ti ripeto: seppure dei rischi e delle difficoltà ci sono, sono talmente tante e belle e preziose e profonde, le sorprese che ti aspettano, che non ha davvero nessun senso non provarci nemmeno.

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Ilaria Cusano

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Pornodipendenza: colpisce anche le donne?, di Luca Ferretto

Anche le donne pornodipendono?

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Stabilire se anche le donne siano a rischio di dipendenza da porno è una domanda a cui risponderò con un j’accuse rivolto agli uomini…
Ti piacerebbe, eh? 😀

pornodipendenza colpisce anche le donne

Sapere che la tua dirimpettaia in questo momento se ne sta attaccata al PC in preda a una raffica di incontenibili orgasmi, coi piedi incollati alla scrivania e la bocca aperta, ammirando senza sosta le prodezze dei suoi attori preferiti!
Che da qualche parte esiste questa donna bionica e che, se la incontrerai (perché la incontrerai!), tra voi sarà fuoco e fiamme! Trasformerai la tua dipendenza da porno in dipendenza reciproca e lei non ti dirà mai di no, anzi! Ti chiederà di più, perché sarà disinibita e insaziabile, proprio come nei tuoi sogni porno 😀

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

Dai sogni porno sulle donne alla realtà delle donne

Adesso vediamo come stanno le cose nella realtà 😀

Non cadere nella trappola narcisistica tutta maschile del caro vecchio “Ma le donne sono come noi?”… Perché non lo sono… per fortuna!!!
Per quell’intreccio tra biologia e civiltà di cui tutti siamo fatti.

Non dico che non esistano donne che guardano volentieri un porno; ne ho conosciute. Ma da qui al “tormento del pornofilo” tipicamente maschile c’è molta differenza.
Quel tormento comincia con una resa e una fuga. Poi diventa una trappola perché ci illude che, cercando lì, affondando in quello schifo, prima o poi troveremo la “scopata perfetta”, e potremo dire “Ecco, visto che avevo ragione: il sesso che avevo in mente esiste, era proprio così! Ora vado a prenderlo! Non sono un illuso!”.
Solo che quel luogo dove ri-cominciare, come un pugno di sabbia scompare mentre lo stai ancora guardando.

Accidia: il peccato capitale dei voyeur digitali.
Chi è dipendente da porno pensa in questo modo; crea nella sua testa un mondo ideale che prima o poi immagina gli si materializzi davanti. Anche se questo non succederà mai. Come sa… Come tutti sappiamo.

La dipendenza da porno è una perversione della razionalità

E’ una chiusura totalizzante del sesso nel mentale. Un’idealizzazione tale e quale a quella che molti uomini creano sul bisogno di cure materne che poi demandano alla partner o alla playstation. Tutto succede in quella mente dove non esiste spazio per la creatività, la profezia, la magia; perché tutto lo spazio è occupato dalla smania di collezionare, prevedere, sapere.
Così il porno diventa un biberon di rassicurazione e sterile vigliaccheria intellettuale.
Immagina un 40/50enne che succhia dal biberon. Non aggiungo altro 😀

Solitamente sono pornodipendenti molti uomini che non vogliono fare i padri, che non vanno a votare, che non pagano le tasse e poi danno la colpa al governo e alle donne. Molti di quegli intellettuali e spirituali che non riescono a vivere la loro vita mentale come un passaggio; ci si impantanano dentro.
Non ho mai conosciuto neanche una donna che si crogioli nella dimensione mentale senza sentirsi insopportabilmente inutile; che ami parlare senza puntare alla concretezza; che fugga dalla vita come molti uomini fanno. Forse anche perché, culturalmente, femminile è spesso sinonimo di relazione, e biologicamente le donne hanno un orologio interno che le spinge a non scherzare col tempo che sprecano.

E’ difficile che una donna cada nell’idealizzazione tipica degli uomini

Primo, perché con la stessa madre una donna tesse un rapporto molto diverso da quello degli uomini; poi, perché la storia delle donne ha elaborato una relazione con la razionalità assai diversa da quella maschile. Le donne idealizzano gli uomini e le cose, sì, ma difficilmente amano l’astrazione, come gli uomini.
La rivoluzione francese, con tutti i suoi ideali maschili di perfezione, finì in un massacro. Fu il romanticismo, il femminile fatto storia, a ricucire tutto. E, nonostante questo, furono sempre gli ideali e la sete di potere a generare negli uomini gli spettri che scatenarono le ideologie sempre super razionali del ‘900.

Per questo uomo modellato sulla base della cultura delle parole, della retorica, della superficialità, il porno è l’ennesima possibilità di fuga dalla responsabilità, dalla sfida posta dal femminile. Compresa la responsabilità della spiritualità, che ancora molti uomini vivono come un rifugio, invece che come un luogo di trasformazione.

Sarà dovuto anche al fatto che le donne sono molto più sensibili al loro corpo che si trasforma?

Forse.

Quell’uomo avvezzo a discorsi lontanissimi dall’azione e altrettanto lontani dal corpo… Discorsi che gli piace fare tanto più si raggiungono vette di astrazione impensabili… Vette che permettono di parlare per ore senza dover dire la verità… Quell’uomo, senza mai essere veramente nudo e autentico, in realtà non vuole entrare in profondità, dentro al femminile, dove ovviamente regnano il caos e l’irrazionale… ma anche la fantasia, il rischio delle emozioni vere.
La cultura del razionale è una cultura fredda, che relega le emozioni in un angolo per dare priorità alle procedure.

È difficile che una donna si identifichi e coinvolga con questo ricatto disumano dove tutto deve essere perfetto, sesso compreso. Le donne cercano l’originalità, la soggettività, la relazione. Per questo sono da sempre muse e raramente dittatrici. E il porno è la negazione di qualsiasi originalità; è noia, assenza totale di emozione. E’ schiavitù dei propri genitali. Invece che potere su di essi.
Invece di trarne forza e potenza, gli uomini sono a disagio col potere sessuale; lo trasformano in violenza. Mentre le donne ci vedono tutt’altro. Un mondo da esplorare, non un buco dove nascondersi.

pornodipendenza colpisce anche le donne

Anche quando si sente una voragine e si sfonda di dolci, una donna vuole comunque piangere, gridare, dormire, sognare. Difficilmente guarda un porno con la lingua di fuori, persa nel silenzio apatico. Non le appartiene biologicamente.
Gli uomini usano il porno per fuggire dalle emozioni, per anestetizzarsi; una donna, invece, anche quando vuole distruggersi, lo fa con le emozioni – negative, ma pur sempre emozioni.
Il porno non ne ha; per questo una donna quasi mai ne dipende. Mentre sono molti gli uomini sani che ne dipendono proprio perché educati a questi nutrimenti spazzatura del mentale. Alla fuga dalla responsabilità della relazione. Io io io.

Esistono donne con dei disagi profondi e forse alcune possono cadere vittime del porno; ma allora credo lo manifesterebbero con evidenza come fanno sempre col loro corpo. Perché vogliono essere amate, comunque. Mentre gli uomini pornodipendenti all’amore non credono. Le donne, invece, ancora sì. Quasi tutte. Quasi sempre.

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Come liberarsi dalla dipendenza da porno, di Luca Ferretto

Dipendenza da porno: come liberarsene

Sono stati proposti vari sistemi per liberarsi della dipendenza. Penso, per comparazione, alle campagne contro la dipendenza dal fumo. Un modo classico è quello di metterti in guardia sui danni devastanti a cui vai incontro. Potrei fare lo stesso, riguardo il porno
Potrei dirti che il porno danneggia la tua percezione del sesso e che, a lungo andare, ti sentirai sempre più staccato dal tuo corpo fino a diventare impotente. Onestamente non so se questo sia vero, ma sicuramente il porno ti allontana da una sensibilità realistica nei confronti del sesso, il che bene non ti fa.

come liberarsi dalla dipendenza da porno

In ogni caso, non credo che questo tipo di “spauracchio” possa essere efficace. Proprio come succede nel doping, sono troppo poche le evidenze di danni immediati, e i danni a lungo termine sono, per definizione, troppo lontani nel futuro.
Molti nemmeno ci credono.

Nel presente, allora, potrei dirti che il porno può mettere a serio rischio la tua relazione, farti apparire agli occhi degli altri molto meno energico. In effetti, parlando di persone che passano tutti i giorni ore davanti al video, la dipendenza da porno ti priva di energia vitale; di quella voglia di “uscire” a sperimentare la vita. Così non farai più sesso, te lo garantisco.
Ma anche questo “spauracchio” non funziona quasi mai.

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Pornodipendenza: una deriva non solo personale ma anche sociale

A differenza di chi guarda un porno ogni tanto, il pornodipendente è immerso nella sua ossessione: non è più in grado di risalire la buca in cui sta tanto comodo e di sua spontanea volontà. Qualcosa dentro di lui, qualcosa di ancestrale, difenderà la sua dipendenza con la stessa ostinazione con cui un cane difende il suo osso spolpato. Non c’è niente da fare: non glielo tirerai mai via dai denti.

D’altronde con la pornografia dobbiamo imparare a convivere tutti. Non c’è nessuna legge, in nessun paese occidentale, che si stia orientando verso una diminuzione del materiale pornografico in rete. Solo verso l’accesso ai minori, e anche queste sono poco efficaci.
Così il pornodipendente finisce addirittura col percepire la sua “passione” come socialmente giustificata.
A differenza del passato in cui ci si vergognava di essere dei “segaioli”, oggi il porno è stato completamente “sdoganato”, non si teme più quel pubblico ludibrio che prima fungeva da deterrente.

Non ci rimane che adottare un metodo “smart” anche per la pornografia

Oggi siamo nell’epoca dello smart: la smart economy, la casa smart, la fidanzata smart. Magari la soluzione più efficace è quella anche di una pornografia “smart”! Un uso, cioè, che ne riduca la carica depressiva e limiti l’innesco passivo della dipendenza.
Questo metodo, che poi vale anche per il cibo, le relazioni, l’esercizio fisico e il tempo che dedichiamo ai figli, si basa sulla qualità.

La dipendenza da porno, “omeopaticamente”, si attenua con il porno stesso, ma porno di estrema qualità

Se ci pensi, non c’è molta differenza tra la dipendenza dal cibo spazzatura e la dipendenza da porno. Si tratta sempre di un buco da riempire, e che invece di essere riempito si allarga sempre di più. Perché il cibo spazzatura fondamentalmente non nutre, e quindi ti fa chiedere ancora e ancora di più cibo. “Merda” a buon mercato da consumare in fretta, dandoti solo l’illusione frutto di un’immagine pubblicitaria che, tra l’altro, rappresenta qualcosa di comunque irraggiungibile per te. Ti fa sentire importante, ma in realtà sei in una trappola.

La spazzatura ti viene proposta in un’offerta spropositata di materiale che allarga a dismisura le tua possibilità di scelta, ubriacandoti di stimoli.Mai, però, ricevi vero cibo o vere emozioni.

Per uscire dalla dipendenza hai bisogno di concretezza e di emozioni

Tutto questo significa qualità.
Pensa alla differenza tra un mobile antico, raffinato, solido, durevole, originale, speciale, “raccontabile”, e un mobile Ikea. Ecco, quella differenza è la qualità.
Alla fine, il sesso come il cibo ci devono emozionare grazie alla qualità. Per questo durerà e nutrirà la tua vita.

L’immaginario che genera il desiderio sessuale deve partire da noi

Non da una proposta esterna che vuole solo vendere.
Il godimento deve fissarsi nella memoria, in modo da saziare non solo l’appetito ma anche una dimensione molto più ampia di te che è quella della cura e della bellezza.

Come liberarsi dalla dipendenza da porno
© 2014 Ichiban Yada. Licensed under CC-BY

Il porno, se non rappresenta la bellezza del sesso, ti svuota e basta.
Guardare porno dovrebbe darti la sensazione che quel tipo di porno che hai scelto di vedere è superiore a tutto quello che la rete ti propina. A quel porno, come al buon cibo, dedicherai più tempo ma anche più spazio mentale.
Se chiedi a un pornodipendente se ricorda il porno che ha visto ieri, ti dirà sempre di no. Lui “mangia” senza pensare, eiacula senza volere.

La nostra ricetta è quella di selezionare il porno, cercare quello di altissima qualità

Può anche essere a pagamento, perché no?! Ma così si riduce quel senso di vuoto che la bassa qualità genera.
Nel tempo quel tipo di buon porno appagherà molto di più, e l’esperienza dell’attesa, della selezione, darà frutti insperati.
Passerai il tempo su film più lunghi e così diminuirai l’ossessione per la ricerca; otterrai più soddisfazione dalle emozioni.
Il porno può rimanere un “amico”, come succede per ogni passione, ma non deve mai ingrigire la tua realtà e farti da carceriere. Deve spingerti, anzi, a cercare il sesso vero, perché grazie alla qualità è in grado di rappresentarne la bellezza.
La bellezza non può generare dipendenza. Genera solamente desiderio. Sano desiderio.

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Alternative sane alla pornografia: quali sono?, di Luca Ferretto

La mentalità (da cambiare) che sta sotto l’attrazione per la pornografia

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Qualche settimana fa ero alla più grande fiera d’Italia della moto, l’EICMA di Milano.
Anche se tu facessi il prete di lavoro, non potresti non sentirti ubriaco dopo una sola ora tra gli stand, tutti pieni di moto e pupe da capogiro.
Era pieno di queste giovanissime ragazze con le tette, il culo, le labbra, gli zigomi, forse anche le orecchie: tutto rifatto.
Non riuscivo a capire quanto contasse, per quella marea di uomini, fare la fila per farsi una foto con queste bambole di latex obbligate a rimanere sorridenti per ore, in posizioni scomodissime da pin-up, sopra le selle, culo in fuori e tette sporgenti. Tette enormi, nella maggior parte dei casi, gonfie come palloni.

Ma a me incuriosivano gli uomini.
Si fotografavano con più fiche possibili: ma a che scopo?
Quasi come bambini lasciati liberi in una pasticceria. Forse immagazzinavano immagini per masturbarsi, da usare all’occorrenza?
Sarebbero riusciti a ricordare la sensazione o il calore di quella donna che tenevano timidamente vicina, come chierichetti con la maestra bella?

Esistono davvero uomini che decidono di vivere una vita sessuale così, scopando le loro foto?

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

alternative sane alla pornografia

La pornografia non ti darà mai la soddisfazione sessuale

Mi sentivo sconsolato. Per aver visto non solo decine di donne-oggetto, ma migliaia di uomini orientati a un piacere così infimo.
Ora, non farai mai godere una donna se la consideri una bambola, perché la scoperai come se fosse una bambola e le bambole non godono – a meno che non abbiamo un cd all’interno con le urla registrate.
Come se mettessimo il rumore registrato di una harley a un triciclo. Ma dai!

Sapranno mai quegli uomini, mi chiedevo, cosa significa penetrare una vera donna, farla godere? Devono per forza usare (e sottolineo usare) delle bambole? O forse è perché quelle bambole sono gratis e questo li fa sentire meno invidiosi di chi le può spogliare e scopare veramente?

Io non mi farei mai una foto con la ragazza di un altro. Con una che si scopa un altro. E’ come il porno: guardi due che si divertono in barba a te.
Mi chiedo: ma tu, donna, gliele dici queste cose ai tuoi uomini? Perché io li ho visti, coi cuoricini negli occhi, abbracciati a delle ragazzine gonfie come palloni. E tu? Quando fai sesso con questi qui, pensi che nella prossima vita avrai la rivincita?
Quanto ci vuole a dire a questi post-adolescenti che è tempo di imparare a far godere te, donna vera?

La prima alternativa deve essere una mentalità sessuale alternativa

Non capisco da cosa sia eccitata tutta questa gente.
A me non eccitano degli oggetti; a me eccitano il calore, la pulsazione, la vibrazione, l’anima di una donna.
Per questo ho voglia di farle godere: per nutrirmi del loro piacere.
Questi motociclisti di cosa si nutrivano? Che piacere si immaginavano di dare a queste donne?
Quando sentivo il motociclista rombare come un pazzo pensavo che avesse dei problemi sessuali. Pensavo che solo che uno tanto infelice poteva provare soddisfazione nel far sentire a tutto il quartiere quanto potente era la sua moto.
Io, onestamente, preferisco essere potente in un altro modo.
Scelte.

A un certo punto mi sono chiesto: cosa succederebbe se a questi qui togliessero il rumore delle loro moto?
Cosa rimarrebbe del loro strascico di mascolinità?
Tutta quella finzione e quell’esibizione di testosterone buttato al vento, voglio dire, non li fa sentire dei coglioni?
Poi me ne sono andato
Ho costeggiato gli stand, ho camminato per un po’ fino quasi all’uscita del capannone finché, eccolo!! un rombo pazzesco!! Sordo, profondo, il rumore perfetto!
C’era una moto diversa: era elettrica.
Ora, per chi non è un motociclista forse non fa tanta differenza il rumore, basta che corra. E la moto elettrica è potente. Ma il mondo della moto è in ansia vera, per l’avvento delle moto elettriche; sai perché? Perché non fanno rumore 😀

Come faranno a sgasarmi davanti casa per dirmi quanto (non) sono sessualmente potenti? 😀
Non urlano, non rombano, non ringhiano – silenziosissime.
Come una nonna con le pattine 😀

Mentre tu immagini come usare la donna-oggetto

Subito ho cercato il nome di questa azienda commercialmente geniale, che esponeva questo portento di moto simulata come un
orgasmo simulato. Sai come si chiama? “Emula”.
Un nome straordinario che dice tutto della falsità in cui viviamo – e vivremo per sempre, se non facciamo qualcosa.
Questa azienda ha creato un dispositivo in grado di riprodurre artificialmente il suono della moto a cilindri, sebbene quella moto di fatto fosse muta. Praticamente, come se uno con la moto elettrica girasse con lo stereo dove ha registrato il rumore della moto di un altro (a benzina). Abbastanza simile al porno.

alternative sane alla pornografia

Al peggior porno, quello dove le donne non godono, non si bagnano e fingono. Dove si vede benissimo che fingono.
E tutti quegli uomini che ci si masturbano non danno nessuna importanza all’assoluta mancanza di eccitazione di quelle donne: basta che si muovano in coordinazione perfetta con la loro mano.
Io, se guardassi un film porno ora, immaginerei di far godere lei; mi farebbe incazzare sapere che finge. Ecco, ho l’impressione che alla maggioranza di questi uomini non sia mai interessato veramente se le loro donne godono o no; o forse, penso, sono addirittura convinti che godano perché glielo hanno detto loro.
Ma non è così.

Le donne non godono perché hanno le labbra rifatte o le tette di plastica; godono perché si lasciano andare, si fanno penetrare e hanno imparato a godere. Non c’è niente di più eccitante di una donna vera a suo agio col proprio corpo.
Ed è la prima cosa che dovremmo farci dire dalle donne, invece di cercare quelle che fingono, brevettate per farlo – perché sanno che ci piace.
Dovremmo farci dire se sappiamo farle godere, invece di desiderare donne robot con la voce registrata; invece di andare in giro a sgasare con la moto facendo vedere quello che non siamo.
Cerchiamo essere onesti: cominciamo a chiederci se facciamo veramente bene l’amore.

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Luca Ferretto
Conduco i percorsi di Sex Coaching di Ilaria, in particolare quelli rivolti agli uomini

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