Mandala, significato e come si usano

I mandala e la loro utilità per il focus

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I mandala sono tanti. Sia per strutturazione sia per modalità di utilizzo, ce ne sono di diversi tipi. In questo articolo ne approfondiremo solo uno; penso sia quello che può servire di più alla mia community.

Se mi segui già da tempo, è probabile che tu sia una donna creativa e ispirata ma con una difficoltà a tenersi sul pezzo. A concentrare le energie su poche attività, a porsi degli obiettivi a breve, medio e lungo termine, a tenere un’agenda. In pratica, a portare avanti piccoli step nel tempo con costanza e metodicità. Per questo spiegherò solo uno dei possibili usi dei mandala: quello per la produttività.

Lo vedo ogni giorno con le donne che si iscrivono alla mia Scuola Professionale di Life Coaching Spirituale: molta ispirazione e difficoltà con la produttività.

Attenzione: produttività non è solo fatturare, non è una questione meramente materiale. Produttività è anche dare un senso alla nostra vita, lasciare un segno col nostro passaggio su questa terra, creare qualcosa che renda il mondo migliore per coloro che ci vivranno dopo di noi. Perdere l’opportunità di fare questo rende la vita davvero triste e insignificante; rendersi utile è fondamentale, per avere una percezione del proprio valore reale.
Mettiamoci subito al lavoro, quindi!

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

mandala

Mandala: cosa sono e come scegliere quello giusto

Ti anticipo che si tratterà di utilizzarli per farci delle meditazioni. Approfondirò il metodo nel paragrafo successivo, ora vediamo come scegliere il mandala giusto per te.

I mandala utili per migliorare focus e produttività sono quelli

  • di tipo geometrico, senza persone, divinità, animali e piante;
  • con immagini complesse, non troppo semplici nelle forme;
  • e con tante sfumature di colore.

Perché?

Le figure antropomorfe, le divinità, gli animali e le piante tendono a riportare la nostra mente a elementi umani ed emotivi, che hanno un’intensità e un “calore” che nel nostro caso non solo non ci servono ma rischiano di risultarci controproducenti. Quando si è molto ispirate e creative ma poco focalizzate e produttive, occorre un’energia che rinfreschi, che porti più freschezza e freddezza – non che faccia ulteriormente emozionare e intenerire. Altrimenti si ottiene il risultato opposto: si alimenta ciò che ci sta già mettendo i bastoni tra le ruote.
Le forme geometriche, nella loro bellezza elegante e lineare, sono esattamente ciò che fa al caso nostro.

Meglio le immagini complesse, poi, per dar modo all’occhio interiore di abituarsi a notare i dettagli, a focalizzare lo sguardo su piccoli passaggi che sfuggono a uno sguardo approssimativo o distratto. Più la vista impara a riconoscere le sottigliezze, più ci avviciniamo al nostro obiettivo.

Le sfumature di colore, infine, concorrono a uno scopo simile ma passando attraverso un tipo di stimolazione diversa: tramite il colore oltre che la forma.

Scegli il mandala che ti attira di più, come vibrazione. Usa il tuo personale senso della bellezza: quando senti che ti ipnotizza, che ti affascina, hai trovato quello giusto per te.

Come usare il mandala per meditare

Essendo che, nel nostro caso specifico, si tratta di meditazioni il cui scopo è migliorare concentrazione, focus e produttività, anche il metodo sarà coerente con questo obiettivo.

Anzitutto, stampa e plastifica il tuo mandala. Scegli un file in alta definizione e portalo in un posto dove possano stampartelo in un formato grande almeno il doppio di un A4. Chiedi di plastificartelo. A meno che tu non voglia farci addirittura un quadro, con la cornice e tutto (io per alcuni l’ho fatto), plastificarlo è la cosa migliore. Ti permette di dargli un po’ di spessore e rigidità, per poterlo appoggiare senza che si muova di continuo o addirittura voli via.
Questa preparazione è fondamentale perché dovrai portare avanti la meditazione almeno per 40 giorni di seguito; devi poter stare comoda, per riuscire a durare.

Per la meditazione vera e propria, mettilo davanti a te, a circa un metro o poco più e all’altezza del tuo sguardo, da seduta. Fai la prova: siediti in posizione da meditazione nel luogo che hai scelto, vedi cosa hai intorno all’altezza del tuo sguardo, cosa puoi usare. Se c’è qualche tipo di piano effettivamente utilizzabile (una libreria, una seggiola), ok; altrimenti rimedia qualcosa. Anche una pila di libri appoggiati al muro va bene, se puoi lasciarla lì per almeno 40 giorni. Ti ripeto: perché tu riesca a durare, devi predisporti una circostanza che ti risulti abbastanza comoda. Diversamente, mollerai – o sarai continuamente tentata di farlo.

mandala

Una volta predisposto tutto, ogni giorno ti prendi venti minuti per sederti lì davanti al tuo mandala, semplicemente a contemplarlo. Niente musica, solo il tuo sguardo e la vibrazione del mandala.
Prosegui per almeno 40 giorni. Strada facendo, fai caso a cosa succede alla tua capacità di concentrarti, focalizzarti ed essere produttiva.
Se ti va di condividere la tua esperienza nei commenti, sei la benvenuta 🙂

E adesso, come ti avevo accennato sopra, ecco la migliore risorsa per migliorare e prosperare nel quotidiano: Master Business è il nuovo Netflix della formazione online.

Puoi connetterti in un istante per attivare il tuo pieno potenziale e prosperare nel quotidiano, qui troverai i migliori corsi di salute e benessere personale.

Una vera e propria ricetta per la mente da abbinare ad un pasto nutriente e sano.

Infine un regalo per te e un augurio per una vita splendida: puoi usufruire, proprio in questo momento, del mio codice sconto con il mio Master Pass personale a nome di Ilaria Cusano. È spiegato qui meglio e nel dettaglio su come fare. Clicca qui per ottenerlo subito.

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PS. Consiglio vivamente, a tutte coloro che stanno facendo la Scuola Professionale di Life Coaching Spirituale, di utilizzare questa tecnica. Può sembrare un altro impegno da portare avanti, ma ti assicuro che essere (o non essere) produttiva non è mai veramente una questione di tempo. Possiamo usare la metà del tempo in maniera più efficace, e saremo più produttive. E’ una questione di mente, di come la gestiamo e di come ne sfruttiamo (o no) le potenzialità.

PPS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

Allenarsi a casa con lo yoga: posizioni ed esercizi

I migliori allenamenti di yoga che ho trovato per la quarantena

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Una piccola premessa che trovo doverosa: pratico yoga da quando ho 19 anni e, in passato, per 8 anni l’ho anche insegnato. Mi sembra importante dirtelo perché mi pare ovvio ascoltare suggerimenti da chi ne sa almeno qualcosa in più di noi, sul tema in questione. Se tu fai yoga da molto più tempo di me o lo insegni da ben più anni, probabilmente hai poco o niente da imparare, da me. Se invece pensi che qualche passetto in più l’ho fatto, sei nel posto giusto 🙂

Allenarsi a casa con lo yoga: posizioni ed esercizi
Ph. by Dave Rosenblum

Quando è iniziato l’isolamento per l’emergenza Coronavirus, il primo pensiero che mi ha generato preoccupazione è stato proprio questo: come faccio adesso con gli allenamenti?
Devi sapere, infatti, che lavorando molto al pc e da casa, io tendo a soffrire di mal di schiena. Per me, quindi, gli allenamenti quotidiani o quasi sono davvero fondamentali, per non passare tutti i giorni col dolore. Ero abituata ad andare nella mia bella palestra a tre minuti da casa, con la mia favolosa Personal Trainer che mi aveva creato delle serie perfette per me… Ci andavo quattro o cinque giorni alla settimana e stavo da Dio! Con la quarantena, però, l’idillio è finito… E, se tutto ciò che è muscoli mi sento serena a rimandarlo di qualche settimana o mese, per quel che riguarda la schiena e la tonicità di base dovevo assolutamente trovare delle alternative valide. Altrimenti l’avrei pagata cara…

Anche la digestione non è esattamente il mio forte… Finché mi tengo ben in movimento tutto ok, ma appena mi fermo un po’ troppo, subito diventa difficile, si blocca. Lo stesso accade per il metabolismo! Tutto bene di base, ma finché faccio una vita dinamica; appena mi siedo troppo, lui va in letargo… con tutte le grane che ne conseguono! Inerzia, pesantezza, ciccia che aumenta a vista d’occhio… Insomma, avevo una serie di ottime ragioni che mi motivavano a fare del mio meglio, a livello di allenamenti!

Yoga per addominali, sciatica e 3° chakra + stretching per la schiena

Questo è ciò che ho fatto per le prime settimane. Verso metà pomeriggio, alle cinque o alle sei, mi facevo un allenamento di yoga, e a seguire o prima di cena, dello stretching per la schiena.

Ho scelto un allenamento di Vinyasa Yoga perché, spesso, quando la schiena si affatica troppo è perché si sta accumulando troppa tensione; e lo stile Vinyasa è molto fluido, è l’antidoto perfetto. In più rafforza bene gli addominali, il che va a scaricare la schiena e questa, alleggerendosi da pesi e fatiche, rilascia la tensione.
Ti avviso, però, che questi esercizi ti saranno fattibili correttamente solo se hai alle spalle almeno qualche anno di esperienza con lo yoga. A vederli, infatti, potrebbero sembrarti facili da fare; magari riuscirai pure a prendere tutte le posizioni che vedrai, almeno all’apparenza. Il punto è che, se non hai esperienza in queste precise asana o nei meccanismi sottostanti che le regolano, il rischio di farti male è piuttosto alto! Finiresti con lo stare addirittura peggio di adesso – non ha molto senso, giusto?
Fai tu. Tu conosci i tuoi limiti.

Per quel che riguarda lo stretching per la schiena, invece, procedi pure tranquillamente: sono esercizi dolci e facili, alla portata di tutti. Sicuramente ti faranno bene e ti daranno anche una certa dose di piacere 🙂

Allenamenti di yoga ben strutturati

Dopo qualche settimana, ho trovato un’intera area Salute e benessere, all’interno di una delle piattaforme che uso per formarmi, veramente ben fatta! Si chiama Master Business e, nell’area Salute e benessere, puoi trovare vari tipi di allenamenti: per principianti, per la schiena, per dormire meglio, per avere più vitalitàmeditare, etc.

Allenarsi a casa con lo yoga: posizioni ed esercizi
Ph. by Dave Rosenblum

Puoi decidere di fare lo stesso allenamento per un certo periodo di tempo: per esempio, sceglierti quello che trovi perfetto per te e portarlo avanti per 40 giorni o per un ciclo lunare. Oppure puoi fare yoga due o tre volte alla settimana e cambiare allenamento di volta in volta; per esercitare varie parti del corpo e funzioni, e per variare.
Il mio consiglio è di ascoltare profondamente il tuo corpo, per decidere: lui, attraverso il piacere, sa comunicarti perfettamente se una certa strada ti fa bene o male; se è il caso di persistere o di lasciar andare; se puoi stare ancora meglio approfondendo e raffinando, o se ti sarà più benefico spostare l’energia in tanti modi diversi, di volta in volta.
Ti sa comunicare egregiamente anche se ti fa più bene un po’ al giorno tutti i giorni, o se è meglio intervallare con del riposo. Ascoltati, segui il piacere e, come dice il mio motto, splenderai!

Ilaria Cusano

PS. Se all’allenamento di yoga vuoi affiancare un vero e proprio corso di meditazione, questo potrà darti maggior benessere e ispirazione anche dal punto di vista spirituale, oltre che fisico e mentale 🙂

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Esercizi di respirazione: tecniche e benefici

Respirazione: tra le tecniche che danno maggiori benefici

respirazione-benefici

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Sono passati un bel po’ di anni, ormai, da quando ho creato il mio corso di meditazione per donne, basato sulle tecniche di pranayama. Eppure anche oggi, tra le mille pratiche che circolano per il benessere e la crescita personale, sono poche quelle che mi convincono come la respirazione.

In 14 anni di lavoro come Life Coach Spirituale, ho avuto l’opportunità di assistere alle reazioni e ai cambiamenti di decine di migliaia di persone. Le tecniche di respirazione sono quelle che, nel tempo, ho visto funzionare meglio per coloro che versavano nelle condizioni più critiche.

So bene, ahimè, cosa vuol dire vivere in una perenne angoscia, sentirsi in pericolo, avere paura di non arrivare a fine mese per troppo tempo. So come si sta quando il corpo somatizza: quando si è talmente tanto abituati a vivere nell’ansia, nel terrore e nella solitudine che certi muscoli si irrigidiscono in modo fisso, ed è difficile rilassarli.
Purtroppo si tratta di stati terribili nei quali, tuttavia, versano costantemente in tantissimi.
La respirazione è un supporto meraviglioso e a volte, inaspettatamente, anche la chiave della risoluzione 🙂

I benefici primari delle tecniche di pranayama

In una fase iniziale, gli esercizi di respirazione si rivelano preziosi poiché capaci di

  1. permettere alle zone del corpo più contratte di rilasciare la tensione in eccesso;
  2. donare uno stato di pace e benessere;
  3. far sentire più profondamente tutto, con un aumento del piacere in generale.

Ciò non toglie che, per chi soffre di attacchi di panico, per esempio, imparare a respirare profondamente, lentamente e coinvolgendo il basso ventre, in certi casi può rappresentare una vera e propria salvezza! Coincide a tutti gli effetti, infatti, con il trovare un modo concreto ed efficace per gestire i momenti più difficili.

Una volta usciti dallo stadio di emergenza, però, oppure per chi non versa in condizioni psico-fisiche particolarmente toste, i benefici della respirazione rivelano i loro lati più sottili e interessanti.

Il valore spirituale della respirazione

Al di là di quanto ce ne rendiamo conto e di quanto ci hanno insegnato a (non) farlo, tutti noi abbiamo un bisogno immenso di

  • sentirci collegati gli uni agli altri,
  • sentire di essere parte di qualcosa di più grande di noi,
  • e sentire che questo “qualcosa”, comunque lo si voglia chiamare, ci nutre, ci ricarica e alimenta.

Spesso si parla di tutto ciò in maniera esclusivamente intellettuale, per il semplice fatto che chi non VIVE queste esperienze non può fare altro che immaginarle, sviscerarle con la mente.
Ma l’aspetto più corroborante di questi stati dell’essere è, per l’appunto, il farne esperienza. In modo fisico, concreto, nel corpo.
La respirazione, a mio avviso, è la regina delle tecniche, in questo senso.

Il mio corso con le tecniche di pranayama era molto raffinato, da questo punto di vista: conteneva i 10 migliori esercizi di respirazione che negli anni avevo individuato – e utilizzato prima di tutto per me – nel mio peregrinare tra le tradizioni mistiche di ogni epoca e cultura.
Ma non è detto che se ne debba fare un percorso così ampio e approfondito come il mio.
Nell’area Salute e Benessere all’interno della piattaforma che io uso per formarmi, puoi trovare tanti corsi introduttivi molto validi.

Il consiglio è di sperimentare il potere del respiro anzitutto nella tua routine quotidiana: scopri come migliora lo stato emotivo durante la tua giornata, come ti senti più vitale, in pace e forte, capace di affrontare al meglio tutto ciò che succede, bello o brutto che sia.
Dopo di che, se anche l’esperienza più profonda e spirituale ti attrae, sai che puoi andare avanti con una pratica più lunga, regolare e organizzata, per fare delle esperienze che non hanno nulla da invidiare alle droghe più interessanti 😉

Poi, se ti va, scrivimi nei commenti per raccontarci la tue esperienze!

Ilaria Cusano

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3 posizioni yoga per la sciatica infiammata

Dai sollievo alla sciatica con lo yoga

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In generale, per dare benessere alla sciatica, a livello di yoga bisogna lavorare con gli archi. Poi allo yoga sarebbe sempre bene accompagnare un po’ di meditazione, anche qualcosa di breve e semplice, non mirata necessariamente alla sciatica, in questo caso; va benissimo anche un video-corso di meditazione per lavorare con i chakra.
Ma torniamo agli asana per la sciatica.

Si tratta di posizioni delicate da fare. Ne consiglio la pratica esclusivamente alle persone già esperte nello yoga, o in grado di farsi aiutare da un insegnante o un trainer per lo meno per l’impostazione dell’asana
Una volta capito come praticarlo, si può anche proseguire da soli, ma bisogna esser certi di farlo bene, altrimenti ci si può fare ancora più male di quel che si ha già.

In questo articolo parlerò di due archi per iniziare, e una torsione come ultimo asana, per defaticare e rilassarsi.
L’ordine in cui praticare le posizioni è lo stesso in cui le indico; se serve, possibilmente, con un po’ di riscaldamento prima.

Shiva Nataraja, o Shiva danzante

La prima posizione che suggerisco, e la più facilmente praticabile, tra l’altro, è quella di Shiva Nataraja.

yoga-sciatica

In questo asana, il punto fondamentale da curare per la sciatica è l’ombelico: deve essere tenuto sempre in dentro, portandolo verso la colonna vertebrale e leggermente in su. 
Dopo di che,

  • pianta del piede ben radicata a terra,
  • busto il più possibile rivolto verso davanti;
  • il collo del piede sollevato deve spingere dentro il palmo della mano
  • e lo sguardo deve essere fermo e concentrato sull’unghia del dito medio della mano protesa in avanti.

Ustrasana, il cammello

Questo asana è molto delicato, bisogna stare ben attenti a praticarlo correttamente.
Una volta che si è certi di riuscire a tenere la pancia totalmente in dentro, con l’ombelico risucchiato verso la colonna e in alto, allora si potrà dare un gran sollievo alla sciatica dolorante.
Diversamente, si andrà a schiacciare ancora di più la zona del sacro, e allora invece che meglio si starà peggio.

Detto ciò, non bisogna aver paura; solo massima attenzione, ascolto del corpo e cura verso ciò che si sta facendo.

yoga-sciatica

Come abbiamo già detto, il punto nevralgico per alleggerire la sciatica è l’ombelico. Di seguito, invece, le altre indicazioni per praticare correttamente la posizione del cammello:

  • collo del piede ben ancorato a terra,
  • spalle rilassate,
  • braccia che ruotano in una spirale dall’interno verso l’esterno;
  • il petto è aperto e rilassato,
  • la bocca è leggermente aperta, per rilasciare tutta la tensione che si accumula nella mascella,
  • e la posizione della testa è tenuta (non lasciata andare) attraverso l’orientamento verso dietro (e non verso il basso) del punto della fontanella, cioè la sommità della testa.

Nel caso in cui non si riesca a raggiungere le caviglie con le mani, va bene lo stesso: meglio curare bene il contenimento dell’ombelico e lasciare le mani a tendere verso le caviglie, senza raggiungerle,  piuttosto che raggiungerle finendo con lo spanciare e, per forza di cose, portando la posizione a schiacciare l’area del sacro.
In altre parole, le mani sulle caviglie sono secondarie, mentre l’ombelico in dentro è assolutamente primario.

Udarakarsanasana

Per questo ultimo asana ho deciso di mettere qui un video, in cui un’esperta di yoga spiega benissimo come praticarlo.
È la posizione più facile da fare, comunque, ed è ottima in questo ordine, dopo le altre due, per godere anche di qualche minuto di defaticamento, alla fine della pratica.
La meditazione va dopo il defaticamento, per far sì che gli effetti scatenati nel corpo arrivino anche nei livelli più sottili e nella mente, che abbiano il tempo di sedimentarsi in profondità.

Il video è in Inglese, ma mi sembra si capisca abbastanza bene anche per chi non parla fluentemente questa lingua. 
Se non è chiaro qualcosa, possiamo usare lo spazio dei commenti qui sotto per andare più nel dettaglio con domande e risposte.

https://youtu.be/6Kl1Cey77d8

Ho scelto proprio questo video anche se è Inglese per un’ulteriore ragione importante: per l’approccio con cui la donna dimostra la pratica dell’asana.
I dolori di sciatica, sebbene hanno a che fare anche con degli organi e dei muscoli, si manifestano come sofferenze dei nervi. Perciò è basilare trovare anzitutto la calma e la pace. La pratica dello yoga, a maggior ragione sempre unita alla meditazione, per tali dolori può essere particolarmente utile e benefica anche in questo senso.

Ilaria Cusano

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Yoga, quale stile scegliere

Stili di yoga: tanti, ma uno solo è il tuo

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Ci sono alcune domande che devi porti, per poter scegliere lo stile di yoga migliore per te?

1. Perché voglio fare yoga? Di cosa ho bisogno? Cosa cerco?
2. In che tipo di ambiente mi sento più vitale e ispirata/a?
3. Con che genere di persone riesco a dare il meglio di me?

yoga

Al di là dei giudizi di valore che non fanno proprio per me, oggigiorno le motivazioni che inducono a praticare lo yoga sono le più disparate. Dalla lombosciatalgia all’eccitarsi a seguire un maestro di yoga, dal va di moda e tutte le mie amiche lo fanno al bisogno impellente di rilassarsi e prendersi un momento per sé, va bene tutto. Ma ci sono un modo e un luogo diversi per ogni cosa.

Concentriamoci su due aspetti fondamentali: l’effetto psicofisico che vuoi ottenere e il tipo di atmosfera in cui ti attivi meglio.

Yoga per rilassarsi e yoga per rafforzarsi

La giusta quantità di stress e la forza interiore sono due lati della stessa medaglia. Però, concretamente, la pratica di yoga da fare se vuoi relax, pace interiore e rilascio (muscolare ed emotivo) è completamente differente da che se vuoi pompare, sudare e fare grandi performance.

Yoga per diminuire lo stress

Nel primo caso, gli stili di yoga verso cui orientarti principalmente, a mio avviso, sono l’Hatha Yoga, il Vinyasa Yoga, tutti quei generi di yoga in cui è contenuta la parola “flow”, e anche lo Yoga Nidra.

Lo Hatha Yoga è estremamente lento, accurato e dettagliato, nella pratica degli asana (posizioni) e dei pranayama (respirazioni).
Il Vinyasa Yoga e i vari “flow” si incentrano, per l’appunto, sul movimento fluido e sulla percezione del flusso di energia che possiamo muovere con il corpo.
Lo Yoga Nidra ha a che fare con lo stato mentale dei sogni e, dunque, dedica ampio spazio alla meditazione.
Per questo genere di pratica, anche un mio collega ha creato ben due fantastici corsi online per migliorare la qualità del sonno:

  1. I poteri del sonno per un corpo sano e forte!
  2. I segreti del sonno per una mente lucida e affilata.

Yoga per aumentare la vitalità

Ma torniamo allo Yoga.
Se la tua esigenza è più che altro questa di aumentare la vitalità, ti consiglio di provare lo Iyengar Yoga, lo Ashtanga Yoga e il Kundalini Yoga.
Si tratta dei tre stili più energici che conosco: promuovono forza e prestanza, coinvolgono molto anche i muscoli, oltre a struttura ossea, organi, concentrazione e respiro, e prevedono il raggiungimento di performance di un certo livello, progressivamente.

Nello Iyengar Yoga si presta particolare attenzione alla correttezza dei movimenti e degli asana dal punto di vista posturale. Per questo si utilizzano vari tipi di supporti: mattoncini, sedie, palle, corde, etc.
Lo Ashtanga Yoga coinvolge in una serie di sequenze con cambi vigorosi, aperture ampie, forme ben strutturate e salti.
Il Kundalini Yoga è l’unico che intercetta, nella pratica, la famosa energia kundalini (creativa, sessuale), ritenuta addirittura pericolosa dai più.

yoga

Atmosfera yogica

Fare esperienza di un certo tipo di situazione è estremamente motivante, in chi si approccia allo yoga
Qualcuno gongola immaginandosi una o due volte alla settimana in un luogo dalle luci soffuse, il profumo di incenso e la tanto agognata pace del silenzio o, al limite, dei mantra – le musiche per lo più orientali usate nella pratica dello yoga
Una circostanza del genere si crea soprattutto nei centri di yoga, nelle associazioni olistiche o nelle case di quegli insegnanti che danno lezioni dalla propria abitazione personale.
Anche questo videocorso sui chakra ti aiuta a entrare in contatto con questo tipo di atmosfera. La natura funziona benissimo, in questo senso, ma il mood è quello che ho appena descritto, e vale per qualsiasi tipo di contesto in cui ti trovi; è qualcosa che abbiamo dentro e che possiamo mobilitare dovunque ci troviamo.

A volte, però, capita di fare un lavoro molto solitario, che di silenzi ne regala fin troppi, o di patire una routine alquanto noiosa, e allora magari si ha un desiderio diverso. Si ha più piacere a trovarsi con delle persone vitali e motivate, di scambiare qualche chiacchiera e battuta prima, durante e dopo la pratica. In queste situazioni, in altre parole, la condivisione assume più valore dell’introspezione.
Così, ci si troverà più soddisfatti frequentando i centri sportivi o le palestre, o anche quelle scuole di yoga più stile americano.

Ilaria Cusano

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Corso di meditazione online: la mia esperienza con Piuchepuoi

Corso di meditazione online su Piuchepuoi: grande gioia

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Partiamo dal presupposto che voglio raccontare dell’immensa soddisfazione che ho vissuto, nell’aver creato un corso di meditazione online per Piuchepuoi. E non per compiacermi o pavoneggiarmi 😉 Voglio raccontarlo per mettere in luce alcuni tasselli fondamentali che distinguono la mera opulenza dalla vera ricchezza.

corso meditazione online

Prima di tutto, quindi, preciso la differenza tra opulenza e ricchezza.

L’opulenza, per me

  • corrisponde a dei risultati solo materiali;
  • di solito porta con sé ostentazione, avidità e paura;
  • quando la si conquista, si tende a chiudersi, socialmente e spiritualmente.

La ricchezza, invece

  • insieme a dei risultati materiali dona anche una serie di magnifici stati d’animo spirituali e sociali;
  • solitamente, si accompagna a umiltà, magnanimità e gratitudine;
  • quando la si sperimenta viene naturale condividerla e aprirsi.

Corso di meditazione online

Ma torniamo al corso di meditazione online! Il secondo che ho realizzato per Piuchepuoi – il primo era quello per uscire dalle dipendenze affettive, forse te lo ricordi o te lo sei fatto anche tu.

Una grande gioia perché, per chi come me ha la vocazione di insegnare, avere l’opportunità di raggiungere le migliaia e migliaia di persone che stiamo raggiungendo tramite Piuchepuoi, soddisfa, riempie il cuore, fa traboccare di entusiasmo, allegria e contentezza 😀

Una grande gioia perché questo successo sta prendendo forma in un clima aziendale magnifico, dove le relazioni sono tra persone, non tra numeri o robot; tra anime che si uniscono per collaborare, non tra corpi che intendono sfruttarsi a vicenda; tra identità brillanti che, come tutti gli esseri umani, conoscono i bisogni e i desideri, ma in un’ottima misura li hanno anche superati.
Cooperare con chi sa mettere al primo posto un nobile, prezioso e anche piacevolissimo obiettivo comune e trascendente – e non solo scopi egoistici – è stupendo; un sogno che si realizza, per me 🙂

Equilibrio tra dono e profitto

L’altro ieri ascoltavo il grandioso Brunello Cuccinelli dal vivo, e ho focalizzato questo punto: la necessità di trovare e ritrovare sempre un’armonia tra il dono e il profitto.
Immediatamente ho pensato ai corsi online che stiamo distribuendo tramite Piuchepuoi.

Non a caso uso il verbo distribuire e non quello vendere.
Perché vendere non renderebbe, non direbbe abbastanza; quello che noi stiamo facendo è veicolare un’idea, un sistema di valori, uno stile di vita possibile per chiunque ne senta il richiamo.

Vendere metterebbe in luce solo l’aspetto del profitto – che c’è e ne siamo felici, sia chiaro; ma non è la
ragione primaria per cui lavoriamo.

Vendere svilirebbe il nostro intento reale, che è quello di distribuire:
distribuire pace, piacere e gioia; spunti concreti e utilizzabili da qualsiasi donna per rendere (di nuovo) la propria vita bella, appagante, entusiasmante; un pacchetto di contenuti virtuali che, paradossalmente, aiuta a godere di esperienze molto più dense, intense e reali – sentite, vissute, profonde.

Distribuendo tutto ciò noi sappiamo di stare contribuendo alla costruzione di una società migliore, ed è una grande gioia 🙂

corso meditazione online

Come ho sentito la mia voce dire l’altro ieri a un mio caro amico,

Un vero investitore, in fondo, desidera una sola cosa: arrivare alla fine della vita e potersi guardare intorno pensando “Il mondo è tanto migliore di come l’ho trovato, e il merito è anche mio”.

Ilaria Cusano

PS. Sono passati tanti anni da quando ho creato questi corsi per Piuchepuoi; nel frattempo, dopo un lungo periodo di collaborazione, tante cose sono cambiate. Sono avvenute molte evoluzioni, nel mercato della formazione e anche nella mia carriera. Oggi, se ti interessano queste tematiche in senso ampio a 360°, la piattaforma che senz’altro ti consiglio di più in assoluto si chiama Master Business. Al suo interno troverai ben sei aree tematiche differenze, un valore, una ricchezza e una qualità formidabili. Attivando il mio coupon, inoltre, potrai beneficare stabilmente di un’agevolazione di addirittura il 70%. Per saperne di più, resto a disposizione 🙂

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Coaching: cos’è? – Testimonianza diretta

***Ehi, hai visto che c’è il nuovo sito dell’Accademia Professionale? Visitalo subito: www.ilariacusanoacademy.com

coachingMolti mi chiedono di spiegare il Coaching: cos’è, a cosa serve, come funziona.
Io però non amo parlare di niente, e credo che certe cose si possano imparare (e trasmettere) solo attraverso un’esperienza diretta; il resto è per chi non ha il coraggio di vivere e tenta disperatamente di saziarsi ascoltando la vita altrui – il che non è ciò che voglio indurti a fare, è evidente.

E poi c’è un’altra questione: il pregiudizio della vendita. Siccome nella nostra società, purtroppo, è ancora pieno di persone che lavorano esclusivamente per soldi, è ancora pieno, dall’altra parte, anche di persone che credono che, se sono io a raccontarti cos’è il coaching, te lo edulcoloro, miglioro ed esalto solo perché il mio scopo ultimo è venderti i miei corsi.
Cosa non vera, questo non è il mio scopo ultimo; ma tu non ci credi, e io lo rispetto.

Per questi due motivi ho deciso di farti raccontare come funziona fare Coaching con me da Irene Signorino, una mia collega che ha terminato poco tempo fa un percorso con me, quello di meditazione attraverso il respiro.
La sua storia ti servirà anche per comprendere come la meditazione si può applicare al Coaching.
Buona lettura 🙂

Ilaria

Cos’è stato il Life Coaching spirituale per Irene

Sono una collega di Ilaria, l’ho conosciuta durante un corso di aggiornamento professionale dedicato alla business etiquette. Potremmo ribattezzarlo “il manager a tavola”, un luogo che ha prestantemente evidenziato la mia mania per le regole, le procedure, insomma per il controllo: il galateo è davvero il mio pane! Mentre il “companatico” sono le parole, ancora più gustosi gli aforismi, le frasi pregne di significato.

Proprio in quei giorni ne avevo scoperta una:

Chi controlla il respiro controlla i pensieri

Folgorante!
Così, dato che tutti sappiamo che il fulmine non cade mai due volte nello stesso posto, in quel di Firenze Ilaria mi parla proprio di un suo corso centrato sulla respirazione consapevole, 10 tecniche di Pranayama.
Questa concomitanza mi entusiasma tanto quanto mi ritrovo reticente non appena mi specifica che si tratta di un corso on line.
Ormai, però, l’agognato obiettivo di controllare i pensieri mi ha già pervaso, e così indago e scopro che in realtà si tratta di un percorso interattivo che abbina colloquio conoscitivo di approfondimento, filmato, dispensa, reportistica via mail.
Le promesse collegate alla respirazione consapevole appaiono dunque lì, a portata di mano, attraenti e profumate come il pane appena sfornato, e così decido di afferrarle e ci aggiungo anche tre sessioni di Coaching via Skype.

Come ogni buon coach professionista, Ilaria indaga quali siano le mie aspettative: per prima cosa mi chiede di compilare una lista e successivamente di rappresentarle graficamente in una mappa mentale.
Risultati?
Un elenco in cui si fronteggiano l’obiettivo di potenziare controllo, performance e gestione delle emozioni da un lato, e dall’altro il desiderio di trasformarmi, liberare qualcuno di diverso: flessibile, tollerante, in pace.

Il coaching è trasformazione concreta

Ho iniziato, dunque, il mio percorso sul pranayama e fatto subito una scoperta sorprendente: respirare consapevolmente implica ascoltare.

Ascoltare chi?
Ascoltare il mio corpo che ha una propria voce (!!), una propria intelligenza (che ribattezzerei più cogentemente “coscienza”), una propria specifica e particolare sensibilità. Insomma, in una parola, è vivo ed è proprio per questo che respira.
Non si tratta di uno strumento: per quanto sofisticati e performanti gli strumenti non respirano! Posso audacemente sostenere che mentre le parole sono la voce della mente, il respiro è la voce del corpo. Quando queste due voci si armonizzano ci si esprime autenticamente.
L’autenticità è una forza incredibile, altamente impattante. Proprio perché, come tutti sappiamo, mente e corpo si influenzano reciprocamente, è risultato vero che “chi controlla il respiro controlla i pensieri”.

Compiuta questa esperienza quanto mai trasformativa, ritengo che il life coaching non possa fare a meno del pranayama.
Qualunque siano i tuoi obiettivi, potranno rientrare nella tua zona di potere solo imparando a… riprendere fiato.

Irene Signorino

PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

Cos’è il terzo occhio e come sfruttarlo per il proprio benessere

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Nel terzo occhio c’è tutto ciò che abbiamo sottovalutato, snobbato o dimenticato. C’è quello che ci frega, e che ci salva.
C’è l’intuito, la sintesi e la via di mezzo. Il mischiare le informazioni e le situazioni e non il dividerle, lo slanciarsi che è opposto e complementare al ponderare. C’è l’unione tra il maschile e il femminile, alfa e omega dell’incomprensione, della lotta per i diritti e delle malelingue.
Nel terzo occhio ci sono un miliardo di strade possibili, fantastiche, utili ed eccitanti, che in pochissimi percorrono per rimanere nella massa più conformista.
Il terzo occhio sa che tutto dovrà essere riunificato, dopo averlo separato per vederlo, gestirlo, smettere di temerlo; il problema è che spesso è solo lui a saperlo, e chi dovrebbe farlo non impara a usarlo.

Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!

terzo occhioPoteri del terzo occhio

Intuito: coglie il punto in pochissimo tempo, attraverso un processo sintetico invece che analitico; non è scientifico ma, ben allenato, funziona alla grande – solo che molte persone, ignorando le sue potenzialità o non sapendo come svilupparle, lo snobbano, preferendogli i calcoli, le strategie e i piani misurabili. Non hanno idea di quel che si perdono 😉

Sintesi: unire le parti invece che dividerle. E’ chiaro che la divisione dà più chiarezza, sicurezza e stabilità, ma alla fine non è vero, sono solo impressioni mentali. La visione è molto più chiara quando le cose sono unite, perché così sono, nella realtà ultima – unite, collegate, interdipendenti. La divisione è un’illusione: che sicurezza può nascere da un’illusione, da un’astrazione? L’unica stabilità è quella fugace e mentale data dal metodo, emotivamente rimane un vuoto, l’insoddisfazione, la sensazione che qualcosa non torni – perché è proprio così.

La via di mezzo: chi ragiona in termini di bianco o nero perde, di continuo. Perde nel senso che fallisce, non trova altre strade, non vede le alternative, non se le inventa perché a monte neppure crede che sia possibile.
La via di mezzo, oltre a essere sponsorizzata dal mitico Buddha (che non è poco), è il percorso più stimolante, più interessante, più fecondo, quello su cui si scoprono più cose nella vita, e in cui si aprono nuovi orizzonti, meravigliandoci.
La via di mezzo non ha nulla a che fare col compromesso; la vera via di mezzo si coltiva dentro, come integrazione tra gli opposti, prima di arrivare alle relazioni.

Unione tra il maschile e il femminile: gli emisferi cerebrali comunicano proprio da lì, dal terzo occhio e dal corpo calloso, in sua corrispondenza – ti consiglio il corso online “Come sviluppare le proprie capacità psichiche e spirituali”, per approfondire bene questi aspetti, a livello esperienziale.
Il corpo è mille anni luce più intelligente della logica e della razionalità, e sa bene che le soluzioni sono tanto più valide quando emergono dalla raffinata fusione tra percezioni e punti di vista opposti e complementari. Il terzo occhio ha la funzione di eseguire questa fusione; lo fa di continuo, anche quando non ce ne accorgiamo. Tenta di farlo pure in tutti i momenti in cui, addirittura, ci opponiamo fermamente a questo processo – per esempio, quando ci ostiniamo a parlare in termini di uomini e donne invece che di persone.

Come sfruttare il terzo occhio per il proprio benessere

O meglio, come l’ho fatto io – non ho niente di più prezioso della mia esperienza da regalarti.

  1. Ci prendo decisioni rapidissime, che alle persone che si comportano in modo più logico, razionale e analitico, vedo impiegare dieci volte il mio tempo, per arrivare al punto.
  2. Anche i risultati, di solito, sono migliori, in termini di efficacia, potenza e originalità.
  3. Nel terzo occhio, trovo sempre nuove opportunità, anche laddove con la logica non vedo altro che impedimenti, blocchi, difficoltà.
  4. Io non lo uso alternativamente alla razionalità, ma affianco: credo fermamente nelle mie intuizioni ma in ogni caso le verifico; seguo ciò che il terzo occhio mi suggerisce, ma per farlo, a partire da ciò che mi suggerisce, creo un piano.
  5. Parlo in termini di persone, non di uomini e donne, a meno che non sto descrivendo l’anatomia, la fisionomia o il sistema ormonale; non esistono le caratteristiche degli uomini e delle donne, secondo me è solo un bagaglio di credenze e pregiudizi che, la maggior parte delle volte, impedisce di connettersi veramente alle persone, e di scoprirle.
  6. Coltivo la visionarietà e quel tot di facoltà extra-ordinarie di cui Madre Natura mi ha dotata; le uso per orientarmi, per prendere decisioni, per scegliere, per risolvere i problemi, per scoprire qual è il mio posto nelle relazioni (a due o di gruppo) e per sentirmi al sicuro, perché so in che direzione si stanno muovendo le cose.
  7. Insegno alle persone a sviluppare il terzo occhio e tutte le sue capacità, a credere in quelle potenzialità tanto arricchenti ma sconosciute e demonizzate, che a me hanno migliorato la vita, radicalmente – la percezione dell’arte, della bellezza e della perfezione della natura, degli esseri umani e della storia si può avere solo dal terzo occhio – nel mio corso online sulla bellezza si lavora anche con questo aspetto.

E adesso, come ti avevo accennato sopra, ecco la migliore risorsa per migliorare e prosperare nel quotidiano: Master Business è il nuovo Netflix della formazione online.

Puoi connetterti in un istante per attivare il tuo pieno potenziale e prosperare nel quotidiano, qui troverai i migliori corsi di salute e benessere personale.

Una vera e propria ricetta per la mente da abbinare ad un pasto nutriente e sano.

Infine un regalo per te e un augurio per una vita splendida: puoi usufruire, proprio in questo momento, del mio codice sconto con il mio Master Pass personale a nome di Ilaria Cusano. È spiegato qui meglio e nel dettaglio su come fare. Clicca qui per ottenerlo subito.

Ilaria Cusano

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Sconfiggere l’insonnia: 3 consigli dallo yoga

Ricominciare a dormire bene con lo yoga dei denti

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Oggi ti racconto della mia esperienza con la dentosofia, quella forma di odontoiatria olistica, naturale e biologica che può esser definita lo yoga dei denti.
Un’esperienza strabiliante, dal punto di vista della qualità del sonno.
Ti premetto che io non soffrivo di insonnia, prima di cominciare la mia cura con la dentosofia; solo, dall’autunno dell’anno scorso, a causa dello stress
– avevo smesso di ricordarmi i miei sogni,
– mi addormentavo e rimanevo in totale letargo per ore, completamente priva di coscienza e apparentemente anche di vita,
– e la mattina mi svegliavo che, pure se di ottimo umore, stavo sempre a tremila da subito, da appena aprivo gli occhi!
Di certo non era devastante come l’insonnia, ma se avessi continuato in quella direzione, probabilmente, nel giro di qualche altro mese sarebbe arrivata anche l’insonnia.

Se non fosse che sono approdata alla dentosofia

Non ho cercato una dentista alternativa per migliorare la qualità del sonno, naturalmente 🙂 Ne avevo bisogno per curare la mia parodontite.
Però la dentista me l’aveva detto, durante uno dei nostri primi incontri: è possibile che quando inizierai a usare l’attivatore comincerai anche a dormire meglio e ad avere un’attività onirica più intensa e vivida del solito.
Non è accaduto immediatamente, ma dopo un paio di mesi sì 🙂

E qui veniamo allo yoga dei denti.
Innanzitutto una cura con la dentosofia è olistica come lo yoga: non solo agisce meccanicamente sul corpo come giustamente, in una certa misura, fa la nostra medicina allopatica, ma stimola anche il mondo sottile, in maniera tale che tutto il sistema persona si attivi nella direzione dell’auto-guarigione. Esattamente come succede nello yoga.
L’obiettivo non è raggiungere una determinata forma (nello yoga, asana) in un certo tempo; l’obiettivo è darsi una serie di input capaci di rigenerare sempre di più, progressivamente, il naturale potenziale di auto-guarigione insito in ognuno di noi.
Non sono rielaborazioni mie, eh, è quello che mi ha spiegato la mia dentista olistica 🙂

Un’altra cosa che la dentosofia ha in comune con lo yoga è il fatto che richiede una pratica quotidiana: ogni giorno io faccio degli esercizi particolari con l’attivatore, vado a stimolare la ghiandola pineale (ed ecco il collegamento con il dormire bene), quasi sempre porto l’attivatore anche di notte, e via dicendo – come lo yoga, in buona sostanza, si tratta di una cura che richiede di attivarsi, di includere nuove sane abitudini nella quotidianità, di essere il motore pulsante del proprio processo di guarigione, che altrimenti in tutta onestà bisogna dire che non può aver luogo.

3 consigli dallo yoga dei denti per dormire bene – e probabilmente anche sconfiggere l’insonnia

Quanto segue è elaborato esclusivamente da me, da qui in poi la mia mitica dentista non c’entra niente 🙂

  1. Scrivi e accompagna te stessa al sonno, la sera, e al pieno risveglio la mattina

    Scrivi prima di spegnere la luce e provare a dormire, se hai difficoltà ad addormentarti, e scrivi appena ti svegli la mattina, per annotare tutto ciò che ti ricordi dei tuoi sogni, anche se è poco – quest’ultima abitudine è fondamentale, nello Yoga Nidra, lo yoga del sogno.
    La prima, invece, mi ha salvato per anni durante l’adolescenza, quando soffrivo d’insonnia eccome! La sera non ce la facevo proprio ad addormentarmi, così prendevo il mio quaderno, scrivevo fiumi di parole istintivamente e senza alcun freno, e poi piano piano riuscivo a lasciarmi andare nelle braccia di Morfeo.
    Adesso ho ripreso a scrivere la mattina appena sveglia, e la sera per addormentarmi serenamente mi basta fare cose tranquille e non usare il computer.

  2. Stimola la tua ghiandola pineale

    Io ho l’esercizio della dentosofia per farlo, ma tu ovviamente non devi andare da una dentista per imparare come stimolare questa preziosissima ghiandola – ti basterà fare una ricerca in Internet e, nel giro di un’ora, saprai tutto ciò che vuoi, al riguardo.
    La ghiandola pineale non solo influisce sensibilmente sulla qualità del sonno e quindi anche della veglia, ma è anche la sede fisica del settimo chakra, il territorio di confine tra l’identità individuale e l’identità trascendentale! Una ghiandola pineale che funziona a dovere assicura tanti altri benefici, oltre a quello di dormire bene 😉

  3. Fai una pratica di tipo olistico, nella tua quotidianità

    So che non è facile cambiare abitudini; che nella nostra cultura stiamo a mala pena imparando a fare esercizio fisico con regolarità; e che ci vogliono una determinazione, un’energia e una tenacia incredibili, per nuotare controcorrente rispetto ai mille condizionamenti sociali che ci premono in una certa direzione.
    Ma siccome l’ho sempre fatto (nuotare controcorrente) so anche che il vantaggio che se ne guadagna può essere centomila volte più grandioso dello sforzo che ci viene richiesto all’inizio.
    Perciò impegnati: magari, invece di fare palestra o altre attività che ti stimolano solo a livello fisico (o meglio, che non ti stimolano correttamente, sul piano psichico ed energetico), preferisci qualcosa come lo yoga, il pilates, il trekking nella natura, delle passeggiate o corse nel verde, qualcosa che sai che ti attiva e risveglia anche in profondità.
    E poi, certo, se avrai anche tu bisogno di una dentista olistica, potrai optare per la dentosofia, e sarà questa cura a darti parte degli esercizi da fare quotidianamente, con regolarità.

Buona notte e sogni d’oro, mia cara 🙂
E ricorda: abbiamo bisogno di dormire bene più di quanto ne abbiamo di bere e di mangiare. Solo con un buon sonno possiamo godere di una buona qualità di vita in stato di veglia.
[inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]Prenditi cura dei tuoi sogni, in tutti i sensi![/inlinetweet]

Ilaria Cusano

PS. E se vuoi entrare bene in questa storia dell’insonnia, per uscirne quanto prima, impara a mantenerti in uno stato psico-fisico in cui non ti ci avvicini neppure a questa snervante quanto malsana condizione! Come? Imparando l’arte della meditazione, per esempio (aiuta tantissimo in questo senso!), o rivoluzionando il tuo rapporto col corpo: quanto lo senti, come lo pensi, in che modo lo vivi.

PPS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

Come meditare

Come meditare: imparare a meditare con il coaching online

***Ehi, hai visto che c’è il nuovo sito dell’Accademia Professionale? Visitalo subito: www.ilariacusanoacademy.com

Era il 2008 e a un certo punto ebbi la visione. La rivoluzione non era più da cercarsi nelle strade, nei partiti e nelle amministrazioni. La rivoluzione stava avvenendo in Internet ed era già in atto da un po’, quando io fui graziata dal mio insight!
Una nuova alfabetizzazione era necessaria ed era in corso. Lo è ancora! Stavolta era digitale, era questa la sua caratteristica. Cittadinanza attiva, partecipazione alla vita sociale, inclusione sociale, trasparenza, consumo critico, organizzazione intorno a determinati temi/progetti e sì, anche la spiritualità. Con le meditazioni in contemporanea in più luoghi del mondo, il reiki a distanza e via dicendo. Tutto sarebbe stato reso fattibile facilmente e agevolmente grazie al web.

meditazione on line

Salii immediatamente sul carro dell’innovazione, fiduciosa nella mia visione. Te la racconto meglio nell’intervista che mi ha fatto Assunta Corbo per ThatsGoodNews. L’hai letta?

La meditazione e il coaching online?! Ma dai?! Può funzionare davvero?

Nonostante sia un’amante della tecnologia e della rete, per anni sono stata scettica sulla possibilità di trasformare i miei servizi per renderli fruibili anche online. Credevo che avrebbero perso il loro valore, la loro essenza più preziosa che è fatta di una relazione umana, che sarebbe stato un limite troppo grande perché non avrei potuto proporre più della metà delle attività che ero solita includere in una formazione.

Cosa mi ha persuasa a ritornare sulla questione e a valutarla più attentamente?
Il desiderio di rendere accessibile almeno una parte della mia formazione anche alle fasce di popolazione con un reddito medio-basso. Già, perché il coaching, effettivamente, rimane un servizio di lusso, non sono moltissime le persone che si possono permettere di fare un percorso serio e ben strutturato.
Questo, unito al fatto che in Italia si sta creando solo adesso la cultura di una formazione continua, e ancora fin troppe

persone non sono abituate a riservare un certo budget alla formazione ogni anno, rende l’accessibilità un problema da risolvere.

Certo, molti si lamentano di non potersi permettere un percorso mentre la verità è che preferiscono spendere 100 euro al mese per lo shopping o il ristorante, invece che per fare un investimento su di sé; ma ci sono anche molti altri che, diversamente, ce la mettono veramente tutta, che danno il massimo, che cercano opportunità, che laddove non ci sono le creano, che fanno di tutto e di più per nutrire la parte più preziosa e importante della vita, cioè il benessere interiore – ecco, io a queste persone volevo mettere a disposizione qualcosa.
Mi sono detta “Anche se, per forza di cose, la maggior parte dei miei servizi rimarranno per una classe sociale alta, voglio inserire almeno un’agevolazione e un’offerta per la medio-bassa – e vediamo che succede”.

Il coaching online ha fatto BOOM!

Tra i webinar, le sessioni one to one via Skype e i corsi online, il mio Life Coaching Spirituale online, in pochi mesi, ha fatto i fuochi d’artificio 😀
Già, perché tra l’altro, in questo modo, anche la barriera geografica, oltre a quella economica, viene bypassata! Tra le mie coachee (clienti), oggi, ci sono donne da tutta Italia, donne che vivono in paesini sperduti tra le nostre magnifiche terre, che non andrebbero mai a un seminario di coaching per quanto lontano e costoso è per loro; donne che non avevano mai fatto un’esperienza formativa così, e che solo oggi possono beneficiare di questa opportunità!
Ne vado fiera e ne sono contenta 🙂

Dopo anni di intolleranza e disappunto verso chi mi chiedeva prezzi più bassi, di irritazione e rabbia nei confronti di chi mi diceva di non potersi permettere un percorso quando non era assolutamente vero, di rischio di alienazione e misantropia in questa cultura nostrana dove sembra che le uniche cose che hanno valore siano le più stupide, frivole e inutili che ci sono al mondo, dopo anni di scetticismo nei confronti di un’innovazione che ci ho messo del tempo ad apprezzare fino in fondo, sfatiamo qualche mito sull’imparare a meditare con il Coaching online e apriamoci le porte al nuovo, alle mille opportunità che il web ci offre!

1) Connessione

Nel corso della sessione e della meditazione, io riesco tranquillamente a stabilire una connessione molto intensa e profonda con la mia coachee, anche se siamo lontane e comunichiamo tramite video. La connessione tra due persone non dipende dalla distanza geografica o dallo strumento usato per comunicare: a volte si vive per anni affianco a una persona, la si vede ogni santo giorno e non si instaura nessuna vera comunicazione! Oppure si dispone di tutte le tecnologie del mondo, con un miliardo di vie attraverso cui far passare messaggi, ma di fatto non si ha la possibilità di far passare niente, perché il proprio cuore è chiuso, e nessuna piattaforma, nessun social media, nessun forum può fare niente per questo.
È così: [inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]la connessione tra persone dipende dalla loro presenza, sensibilità e capacità di connettersi spiritualmente[/inlinetweet].

meditazione on line2) Accessibilità

Il coaching online è molto più accessibile di quello offline: ha dei prezzi notevolmente inferiori, non richiede né viaggi né trasferte né tempi biblici, e può essere serio, efficace e ben strutturato tanto quanto il classico seminario di gruppo a cui eravamo abituati.

3) Autonomia

Ciò che fa la differenza e che produce risultati, nel coaching, non è tanto il momento della sessione, ma quegli infiniti momenti in cui la persona, da sola, mette in atto ancora e ancora tutte le cose che ha imparato; dunque non importa, tutto sommato, dove e come si impara, ma quanto si rielabora in modo autonomo, quanto si usa e implementa ciò che si apprende.

4) Integrazione

Il coaching online, volendo, si può integrare anche al coaching offline: magari, prima di andarmi a fare un seminario di un weekend che mi richiede un viaggio e un investimento enorme, preferisco farmi qualche sessione di meditazione via Skype, per conoscere il/la coach, il suo approccio, i suoi metodi, e poi, se mi trovo bene, faccio il passo successivo e mi iscrivo anche a un suo seminario – giusto?

Queste sono solo alcune delle opportunità che tutti abbiamo, nell’era del Web 2.0, in cui anche la formazione, e anche quella più umana, sta assumendo nuove forme, per donare più possibilità, più facilitazioni e più valore alla vita di ognuno di noi 🙂

Ilaria Cusano

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