
Sesso superiore: la mitologia e l’immaginario sono ingredienti necessari
***Ehi, hai visto che c’è il nuovo sito dell’Accademia Professionale? Visitalo subito: www.ilariacusanoacademy.com
Noi oggi abbiamo un’idea molto limitata della mitologia; per questo, secondo me, siamo molto limitati anche nella sessualità.

La mitologia scritta che ci è pervenuta rappresenta solo un residuo dell’effettiva modalità di percezione energetica del Divino così com’era vissuto nell’antichità. Un po’ come l’impronta lasciata da un fossile, noi sappiamo che agli dei venivano dati nomi e attribuite gesta con la funzione di registrare e alimentare la loro presenza nel mondo e nel corpo umano; ma l’esperienza del Dio era principalmente un’esperienza di “dialogo in presenza”: un contatto diretto, come si legge nell’Iliade e nella Bibbia, per esempio.
Gli antichi, immagino, non dimenticavano i loro sogni al mattino; avevano cervelli allenati alla percezione del linguaggio simbolico.
Un’erezione, un’eiaculazione, una posizione sessuale, anche la morte: tutto era simbolico nell’antichità
I cervelli degli antichi erano così allenati al linguaggio simbolico che i sogni erano pieni di messaggi da condividere, e la condivisione stessa generava sogni collettivi, e attorno ai sogni degli sciamani e dei capi tribù girava tutta la loro vita.
Nessuno moriva davvero nel mondo primitivo; semplicemente si evolveva, andava in un livello più profondo della vita, diventava più potente, diventava quello che oggi chiamiamo inconscio. A questo ci si rimetteva senza se e senza ma.
Oggi, invece, gli sfuggiamo via come mosche impazzite, pensando sempre di farla franca, invano.
Perché tutti noi sappiamo che all’inconscio non si sfugge. Lo sappiamo da sempre.
Ecco che ci ritroviamo spiazzati in questo nuovo millennio, nel riscoprirci impotenti e sterili, inabili a produrre un sesso fantasioso, capace di andare oltre i classici venti minuti senza perdere l’erezione, senza trovare a un certo punto il nostro gesto erotico.
Se vogliamo dare un senso al sesso, dobbiamo renderne ogni aspetto valido anche simbolicamente, e seguire questo nostro “filo rosso” senza timore, come Alice seguiva il bianconiglio.

Perché, quindi, vivere la nostra sessualità in modo meccanicistico e senza inconscio?
Senza dei e forze sovrumane, senza adorare le divinità che rendono un’esperienza possibile ed effettivamente umana, cosa diventa? Un semplice passaggio di una serie ormoni in un’arteria?
Cos’è allora la vita? Siamo felici se la riduciamo a un mero passaggio di ormoni nelle nostre arterie, di cui nemmeno percepiamo la consistenza, per un determinato periodo di tempo?
Chiedo spesso agli uomini se ricordano il modo in cui hanno fatto l’amore
Se riescono a percepire il tempo che passa mentre scopano.
Si tratta delle uniche domande che posso fare a maschi che, come me, sono intrisi di razionalismo, convinti che il mondo sia quello che si vede, e che esista un solo livello di percezione di se stessi.
Il fatto è che i maschi, oggi, non ricordano niente; la memoria viene usata come un magazzino dove contenere cose che sono avvenute, mentre, oltre a quelle, conserva anche degli schemi più generali, insiemi di credenze e convinzioni – per esempio, tutte le strutture narrative dell’astrologia.
Abbiamo bisogno di Dei per sopravvivere, e ne abbiamo bisogno anche per scopare, per fare dei figli, per godere, per creare nuovi mondi.
Non sogniamo più perché non crediamo più.
Non crediamo più, cioè non parliamo più con gli Dei.
Abbiamo atrofizzato il nostro linguaggio simbolico; ci siamo accontentati di quello scientifico.
Un cazzo, allora, è semplicemente un cazzo, e serve a procurare solo un banale orgasmo.
L’orgasmo non è altro che un picco di scarica dopaminica, prodotta da un semplice movimento avanti e indietro simile a quello di un martello pneumatico.
Un cazzo non è certo un Dio in grado di aprire le porte dell’inconscio, di farci vedere attraverso noi stessi, attraverso la carne.
E un cazzo, invece, è una porta sull’inconscio: mi permette, come maschio, di dialogare con la mascolinità di Dio, di renderlo reale nella vita, nella carne; di renderlo un’esperienza energetica necessaria, l’amore.
Luca Ferretto
PS. Se sei un uomo e vuoi fare una o più sessioni di Sex Coaching per uomo con Luca, scrivi a ilaria.cusano@gmail.com
PPS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!