Cosa vuol dire lavorare come Life Coach Spirituale?
Adesso più che mai mi pongo questa domanda, concretamente.
Da un paio d’anni a questa parte, diverse persone mi hanno chiesto se fossi disposta a formarle per iniziare a lavorare come life coach spirituali. Io ne ero lusingata, ma di fatto non mi sentivo pronta ad assumermi questa responsabilità.
Il processo è andato di pari passo al mio dialogo interiore con la Madre che dimora in me. Pensavo di essere totalmente inadeguata come madre. Figuriamoci come potevo credere in me stessa in un ruolo professionale del genere!
A un certo punto però, come accade sempre nella vita, le cose sono cambiate.
Mi sono separata. E’ cominciata una relazione con un uomo che, per la prima volta in vita mia, mi vedeva come una madre. Mi parlava di figli e di famiglia, mi chiedeva perché mai io non ne avessi. E si è aperto un nuovo spazio di luce dentro di me.
Parallelamente, una delle persone che mi chiedeva di formarle, si mostrava più determinata delle altre. Mi ha “corteggiata” per mesi e mesi, fino a che non le ho detto di sì.
Dall’inizio di quest’anno, quindi, sto formando la prima life coach spirituale in Italia – o meglio la seconda, visto che prima di me non ce n’era nessuno. Adesso siamo aumentati e ne sono fiera e felice; il numero impressionante di miei clienti è un segnale chiaro di quanto bisogno c’è, qui e ora, di persone lucide, formate e competenti che espletino questa funzione.
Life Coach Spirituale è anzitutto relazioni
Ogni cosa nasce come relazione: con le persone, con la natura, con tutti gli esseri viventi (animali, piante, pietre, etc.), con gli accadimenti attorno a noi e con tutti i lati più sottili dell’identità nostra e di chi ci circonda.
Così mi è venuto in mente un esercizio, che da un paio d’anni do a diversi clienti per lavorare sul proprio personal branding – mi ero ispirata al lavoro di un’altra professionista, ma poi lo avevo modificato in maniera creativa.
Ultimamente l’ho lasciato come compito anche a una nuova cliente, e mi sono resa conto del fatto che lavora molto più in profondità di quanto sentissi all’inizio.
Ora vi dico come si fa; sia perché ho bisogno del vostro aiuto per ripeterlo – perché voglio farlo di nuovo anche per me, sono passati due anni da quando l’ho fatto la prima volta – sia perché così anche oggi vi regalo qualcosa.
Funziona così – copiatemi e fate esattamente gli stessi passi che farò io qui di seguito
- Vi chiedo di mandarmi sei aggettivi: tre che, secondo voi, descrivono le mie più grandi qualità positive e tre per indicarmi i miei limiti a cui, per il mio bene, è saggio che io presti attenzione.
- Io continuerò a raccoglierne finché non arrivo a minimo trenta, massimo cinquanta persone coinvolte.
- Mi premurerò di assicurarmi che, tra queste 30/50 persone, ce ne siano più o meno un terzo che mi conosce bene, un terzo che mi conosce mediamente e un altro terzo che mi conosce poco.
- Poi assegnerò agli aggettivi che mi arriveranno dal primo gruppo – le persone che mi conoscono bene – un valore corrispondente a tre punti; agli aggettivi che riceverò dal secondo gruppo – le persone che mi conoscono così così – darò un valore corrispondente a due punti; e a quelli che mi arriveranno dal terzo gruppo – coloro che mi conoscono appena – un valore corrispondente a un punto.
- Raggrupperò tra di loro i sinonimi, lasciando come aggettivo esplicitato quello che comunque avrà raccolto il punteggio più alto – es. unendo stimolante con 14 punti e interessante con 7, avrò come risultato finale stimolante con 21 punti.
- Infine, farò due classifiche: una con le prime tre qualità e una con i primi tre limiti – quelli che avranno preso i punteggi più alti, in pratica.
Nota bene: per qualità intendiamo i talenti, i punti forti, i lati più luminosi; per limiti ci riferiamo alle zone d’ombra, alle fragilità, alle aree in cui siamo maturati di meno o che esprimiamo con minore maestria.
Come agisce questo esercizio nel Life Coaching Spirituale
In vari modi e su diversi piani.
Innanzitutto ci dà l’opportunità di tornare o mantenerci sul cosiddetto piano di realtà: solo nelle relazioni e nelle zone condivise abita la realtà, il resto è puro sogno – che interagisce con la realtà e la influenza, in una certa misura, ma affinché possa succedere dobbiamo essere capaci e lucidi nel distinguere i due livelli.
E’ per questo che definiamo folle, problematico, disturbato o deviato chi non è in grado di farlo: perché non riesce ad abitare nella realtà, e quindi non è in grado neppure di influenzarla positivamente – anzi, senza volerlo di solito la influenza più che altro negativamente.
Ci restituisce la connessione e l’appartenenza alla comunità: tutti come identità siamo frutto di quel che percepiamo noi stessi – che viene da dentro – e, allo stesso tempo e con altrettanta intensità, di quel che gli altri proiettano su di noi.
Prendere troppo in considerazione l’opinione altrui ci porta a essere dipendenti.
Ma, dall’altro lato, prenderla in considerazione troppo poco, ci porta a essere soli, isolati, separati dai nostri fratelli e sorelle.
Ci permette di scoprire qual è quel territorio del nostro essere che può servire di più la collettività – andando oltre i piaceri effimeri, le passioni transitorie e i desideri cangianti.
Individuare l’unicità e originalità della nostra anima ci fa il dono di farci incontrare la nostra vera famiglia spirituale e ricollegare alla sorgente della gioia profonda, intima ed eterna; di quell’appagamento che nessun accadimento può scalfire; di quel senso della vita che, ahimè, molti sembrano aver perso oggigiorno, in questa terra.
Oltre a farci vendere di più e fare più successo, che è il risultato più immediato e superficiale del personal branding – eppure è questo che mi ha portata dove sono arrivata ora 😉
Ilaria Cusano
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!
Entusiasta
Determinata
Resiliente
Ostinata
Permalosa
over social
Grazie carissima 😀 Tutti veri direi!!
Ciaoo Ilaria, sono d’accordissimo del “gioco” per migliorare noi stessi e Te che sei, per me , la MIGLIORE life coach. Come ho sempre detto mi piacerebbe parlarne a quattr’occhi, ma, me lo hai negato tramite sms, ti ricordi?, un mese fa circa. Io “insisto” e vorrei esaudire il mio desiderio, dalle mie parti, Maranello, Modena, Bologna. Se si avverasse, ci starebbe un caffè per iniziare a stemperare l’incontro, e poi, successivamente anche vedere qualcosa d’interessante, tipo le salse di Nirano. Oppure, dalle Tue parti, Padova e d’intorni. Un abbraccio….Lorenzo
Ora lascio i tre aggettivi positivi: Vera, rassicurante, Spiritosa. Quelli negativi: testarda, intransigente, pattriottica….Lorenzo