Diario di una professionista sentimentale, aspirante coach
***Ehi, hai visto che c’è il nuovo sito dell’Accademia Professionale? Visitalo subito: www.ilariacusanoacademy.com
Ciao a tutti 🙂 Mi presento.
Sono Veronica, l’assistente di Ilaria.
In questa rubrica bimensile vorrei rendervi partecipi del mio percorso quale aspirante coach.
Io sono una ragazza normalissima.
Sono nata a Verona, dove ho vissuto e studiato. Vengo da una famiglia come tante, entrambi i miei genitori lavorano (tanto) e hanno sempre spinto i loro figli a studiare.
A me studiare è sempre piaciuto: sono curiosa e naturalmente portata all’approfondimento, amo leggere e non mi pesa lo sforzo intellettuale.
Dopo le superiori ho iniziato l’università da studente lavoratrice e ho passato larga parte dei miei 20 anni a studiare e lavorare senza sosta. Mi sentivo soddisfatta di me, ce la facevo a fare tutto…
Anche se ogni medaglia ha il suo rovescio.
Sognare il coaching mi sta restituendo il divertimento
Nel mio caso, questo lato nascosto si è tradotto nella mia rinuncia pressoché totale al divertimento.
Non uscivo spesso, mi negavo ogni più piccolo piacere, in nome di un futuro prossimo, in cui avrei “recuperato”.
Più passava il tempo, però, e più mi rendevo conto di una cosa: la mia vita stava passando in attesa del futuro.
Una volta presa consapevolezza del problema… Ho iniziato a intristirmi.
Mi sentivo sciocca per il tempo perso e non sapevo come invertire la tendenza. Volevo a tutti i costi dare un significato alla mia vita, ma non sapevo da dove iniziare. Ascoltavo musica malinconica e guardavo film che raccontavano di successi trionfali, per poi giudicare senza pietà il mio percorso, biasimandomi per tutto quello che non ero riuscita a fare nella vita.
La verità è che si rivela piuttosto difficile riuscire in qualsiasi cosa senza provare.
Una volta realizzato questo, ho iniziato ad adoperarmi per la mia felicità.
Ho iniziato a dipingere, a fare lunghe passeggiate, a correre due volte alla settimana… A cercare occasioni di divertimento!
Tutto questo ha di certo migliorato le cose, ma non mi bastava. Volevo di più.
Volevo impiegare tutto il mio tempo a fare qualcosa che mi appassionasse. Ho quindi iniziato una ricerca piuttosto larga, confusa, a caccia del mio proposito di vita.
Il risultato?
Mi sono imbattuta nella mia passione: il coaching
Appena ne ho sentito parlare mi sono incuriosita.
Ho iniziato subito uno studio il più possibile metodico della materia. Ne ho scoperta la vastità e la natura composita, le versioni domestiche e internazionali e infine, con sgomento, mi sono resa conto dei costi.
Si trattava per me di cifre inaffrontabili: dopotutto, non conoscevo la materia a sufficienza per un impegno di tale entità e in ogni caso non avrei mai potuto affrontare l’investimento richiesto.
Nel momento in cui mi sono imbattuta in questo problema ho capito che il coaching era la mia via: non ho mai pensato di arrendermi, ho semplicemente cercato di superare l’ostacolo con tutta la mia determinazione.
D’un tratto, mi è venuta un’idea:
E se cercassi un coach con cui collaborare?
Ma no, non era il caso, era un’idea stupida, e poi figurarsi se un professionista affermato avrebbe potuto mai aver bisogno di una che di coaching non sapeva nulla.
Eppure l’idea stupida aveva senso. Risolveva tutti i problemi, costituiva una soluzione creativa.
Quasi senza accorgermene, ho iniziato a orientare le mie ricerche su vari coach che avevano una presenza online.
Dopo qualche tempo mi sono imbattuta in questa professionista che esercitava in una città vicina, che aveva una storia per certi aspetti affine alla mia e un sorrisone simpaticissimo: Ilaria Cusano, Life Coach Spirituale.
Senza pensarci un attimo le ho scritto una mail e le ho spiegato la mia proposta. Ci siamo incontrate dopo qualche giorno e… Eccoci qua!
Ilaria mi guida in questo nuovo percorso e io la aiuto nel suo lavoro… Una tipica “win-win situation”!
Vi va di accompagnarmi nel mio viaggio? Andiamo!
Veronica Pasetto