Un tema che mi tocca particolarmente perché riguarda una delle scommesse più grandi della mia vita, grazie al cielo vinta 😀
Ma andiamo per gradi, perché uno dei tasselli fondamentali di questo percorso consiste proprio nell’accettare il fatto che si tratta di un percorso.
1) Non si decide di smettere di fumare con la testa
Così puoi farcela per qualche tempo ma poi ricominci, o ti butti su altro, con lo stesso spirito e intento. Smettere di fumare è una cosa che succede, e succede dopo che passi attraverso alcune tappe ben specifiche, soggettive per ognuna di noi ma sicuramente aventi a che fare con l’intossicarsi, il farsi del male, la dipendenza, il nutrimento e l’affettività.
Bisogna prendere consapevolezza del bagaglio che ci portiamo dietro, in termini di esempio ricevuto, di DNA e di memorie ricostruite da noi stesse; poi bisogna sapere che [inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]abbiamo il potere di cambiare[/inlinetweet], di imparare a farci del bene e a godere del piacere del benessere; e poi bisogna anche avere degli strumenti concreti per poterlo fare, individuare il come.
In questa fase ti saranno utili domande del tipo
“Come mi aiuta fumare?”,
“In quali circostanze mi viene naturale farlo?”,
“Qual è il mio bisogno profondo che sta dietro al fumare?”, e
“Come potrei raggiungere lo stesso obiettivo in un altro modo? Oppure sempre fumando ma di meno o in un modo diverso, che mi faccia più bene che male?“.
2) Per smettere di fumare può volerci una sola ora, ma per non ricominciare ci vuole una vita
Per questo è basilare lo stile di vita.
Saperlo non ti deve demoralizzare, ma entusiasmare: hai anni, mesi, giorni, un triliardo di ore e di secondi di vita piena, per esercitarti a farti del bene! E l’importante non sarà dove arrivi o se ti trovi più avanti o indietro di qualcun altro, ma quanta strada avrai fatto dal tuo punto di partenza – così misurerai il tuo successo 🙂
In questo passaggio puoi facilitarti chiedendoti
“Qual è l’esempio che ho ricevuto crescendo, e dove sono (già) arrivata a partire da quello?”,
“Quali informazioni rivoluzionarie ho portato nel mio sistema, anche solo domandandomi come fare per smettere di fumare, mobilitando la mia intenzione in questa direzione?”,
“Qual è il mio obiettivo, a livello di stile di vita e di pensiero, oltre che di situazioni che desidero vivere (e non vivere)?”.
3) Smettere di fumare è un’azione che cambierà un’intera stirpe, non solo te
Le dipendenze e l’abitudine ad auto-distruggersi vengono da molto lontano, a livello familiare, sistemico e sociale. Quando ti metti in moto per guarirti da questi disturbi, inizi a portare aria fresca laddove prima c’era aria stagnante, cominci a muovere l’acqua in una pozza che stava diventando una putrida palude, e questo potrebbe non piacere a qualcuno, oppure qualcuno potrebbe non volerlo, temerlo o credere di non essere pronto per questo passo.
Beh, sappi che se tu sei proprio lì con questo desiderio, tutto ciò non è vero: è bene che succeda e tutti sono pronti – altrimenti tu non saresti lì con questo desiderio, è certo.
In questo passo chiediti
“Qual è lo schema familiare, sistemico e sociale che intendo modificare?”,
“Come lo voglio far diventare?”,
“A chi altro, oltre che a me stessa, farò del bene con questa mia azione, e in che modo esattamente?”.
Smettere di fumare è una sfida collettiva
Forse te ne sei accorta anche tu, ma è proprio la coscienza collettiva che sta cambiando, rispetto al fumare: negli anni ’60 e ’70, fumare era considerato chic e raffinato, fino agli anni ’90 si fumava in tutti i luoghi pubblici (anche quelli chiusi) e tutti odoravamo costantemente di tabacco ed eravamo circondati da centinaia di mozziconi buttati a terra dovunque.
Oggi le persone che fumano vengono guardate e considerate in un altro modo, come persone con un problema di salute e di dipendenza; e sono sempre meno i posti in cui si può fumare liberamente, e laddove ci sono, spesso, sono dei veri e propri recinti somiglianti a dei ghetti, più che dei punti di ritrovo.
A qualcuno sembrerà poco carino e posso capirlo; ma a livello di coscienza collettiva si tratta di un grande passo, né in avanti né indietro, ma di certo in un’altra direzione.
La visione della dipendenza (smettere di fumare è solo una di queste)
In generale, nei decenni passati, essere dipendenti da qualcuno era considerato
– tenero e sexy, nel caso si trattasse di una donna,
– normale e necessario, invece, per un uomo.
L’immagine della donna dipendente
La donna che accettava di dipendere dalla famiglia di origine prima, e da quella creata da lei poi, era ritenuta una brava donna, una donna dolce, affidabile, matura; il fatto che avesse anche bisogno di essere protetta, salvata e mantenuta le dava quel tocco di fragilità in più che la rendeva ulteriormente sexy (le prede piacciono, ad alcuni!), agli occhi non solo dell’uomo ma della società intera. Tutto e tutti spingevano noi donne alla dipendenza; era così che doveva andare, e sono state meno le donne che hanno reagito, di quelle che l’hanno accettato.
L’uomo che viveva in una condizione di dipendenza (perché anche lui ci stava, col fatto che non sapeva prendersi cura di se stesso e della propria casa, né tanto meno curare tutte le relazioni affettive), era visto come un uomo saggio, valido e ben organizzato, uno che ha capito come si vive: nessuno si aspettava da un uomo doti casalinghe, emotive e relazionali, ma tutti si aspettavano massima produttività e beni materiali al top, e lui poteva garantire questi risultati solo perché poteva contare su una brava donna a cui delegare alcune sfere della propria vita.
Oggi, una donna dipendente si ritrova matematicamente single, o perché o non trova un partner, o perché tutti quelli che trova a un certo punto la lasciano, giustamente – scelta comprensibile e sacrosanta; e un uomo dipendente o viene allontanato come la peste, o viene manipolato per benino, o ancora dovrà passare attraverso un’ardua scuola in cui la Maestra sarà proprio la sua compagna.
In buona sostanza, stiamo superando lo schema del bisogno e della reciproca dipendenza, per passare a quello della libertà e della condivisione – e riguarda lo smettere di fumare ma anche molto, molto altro.
Ilaria Cusano
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!