
Complesso di inferiorità, come liberarsene in amore
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Oggi vorrei parlarti di un tema alquanto fastidioso, ma molto presente in chi vive relazioni d’amore poco soddisfacenti. Mi capita molto spesso, infatti, di sentire che, in una relazione di coppia, uno dei due partner soffre un senso di inferiorità rispetto all’altro… Ma che, tuttavia, fatica a manifestarlo.

Partiamo da un assunto: nelle relazioni sane l’essere diversi è una ricchezza e un arricchimento per entrambi nella misura in cui si è disposti a fare un continuo lavoro su di sé.
E’ normalissimo, infatti, se non addirittura fisiologico, che in un rapporto ci siano momenti o ambiti della vita in cui uno dei due partner faccia da “guida” rispetto all’altro. Penso che sia evidente per tutti che questo sia uno dei valori aggiunti dell’essere in due e non da soli: avere qualcuno accanto che, all’occorrenza, ci possa anche guidare, è una facilitazione, nella vita. Non una sfiga. Ok, fin qui ci siamo.
Ma, effettivamente, perché questo essere guida sia funzionale alla crescita del rapporto, e non vissuto come una soggezione con annesso il senso di inferiorità e il giudizio da parte dell’altro, sono fondamentali tre cose.
Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!
1) Il ruolo di guida deve essere interscambiabile
Nel corso della relazione questo ruolo deve essere rivestito alternativamente da entrambi.
In base alle proprie attitudini e alle esperienze personali, ognuno sarà più “competente” dell’altro in un determinato ambito della vita. E potrà mettersi così “a servizio”. Se questo non avviene, il rapporto è squilibrato e di conseguenza non sano.
2) Entrambi devono avere una certa propensione alla crescita personale
Volersi mettere in gioco, mettersi in discussione, voler crescere e maturare insieme devono essere delle costanti. E’ proprio questo tipo di propensione, infatti, che davanti a un’eventuale difficoltà non mi fa sentire inferiore rispetto all’altro, ma anzi! Ai miei occhi il mio partner diventa la mia principale fonte di ispirazione perché io possa diventare una persona migliore!
3) Avere un’alta autostima
In altre parole, avere una buona immagine di se stessi. Non esagerata, non infallibile, ma buona sì.
Ricorda: avere un’alta autostima non è segno di superbia o tracotanza. E’ alla base di una sana umiltà e anche della capacità stessa di mettersi in discussione. Solo chi ha un’autostima alta ha la forza di cambiare e di mettersi in gioco, nella vita.
Sembrano tanto scontati e ovvi questi punti, ma quanto è difficile metterli in atto?
Ferite, resistenze e nodi nelle relazioni
Quello che succede generalmente nelle relazioni, infatti, è che andiamo alla ricerca di partner che vadano a colmare i nostri vuoti e a toccare le nostre ferite profonde. Perché lo scopo di una relazione è proprio farci crescere e, in qualche modo, anche “guarire”.
Per un meraviglioso meccanismo della legge di attrazione, quindi, attiriamo per davvero chi i nostri vuoti li mette in evidenza! Ma poi?
A questo punto, quando c’è una bassa autostima, c’è anche poca propensione alla crescita personale. L’altro potrà farci da guida per un po’ (innescando probabilmente anche un meccanismo di dipendenza e attaccamento), ma la relazione sarà destinata a naufragare, nella migliore delle ipotesi! O a continuare in maniera insoddisfacente per entrambi, nella peggiore!
Quando invece tutti i punti che ti ho elencato saranno presenti, ti ritroverai in un meraviglioso rapporto. Un rapporto stimolante, dove ti sentirai costantemente ispirata (quando sarai guidata!), e valorizzata e apprezzata (quando sarai tu a fare da guida).
Un rapporto in cui sarai carica di energia e in cui il confronto con l’altro non sarà un momento di scontro, ma di crescita per entrambi.
Entrambi vi cercherete per migliorare reciprocamente. In una relazione sana, infatti, ci si sente ogni giorno delle persone migliori 🙂
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Manola Tegon, Scuola professionale di Life Coaching Spirituale
PS. Per mettere in atto tutto questo, è fondamentale ciò che ho scritto nell’articolo “7 segnali di un’amicizia vera”; (ri)leggitelo, in caso 😉 Il tuo partner, infatti, deve essere anche il tuo migliore amico! Nella misura in cui devi sentirti libera di essere, soprattutto nelle tue fragilità e debolezze.
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