
Maschile e Femminile
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11 agosto 2016, Ollantaytambo e Moray, Tempio del Sole e Cerchi Concentrici
La giornata più bella di tutte 😀
Ieri abbiamo visitato due siti sacri antichissimi: il Tempio del Sole a Ollantaytambo e i Cerchi Concentrici a Moray.
Appena siamo entrati al Tempio del Sole ho sentito una fortissima energia maschile: calore e terra secca, spazi ampi e luce, tanta luce. Era esattamente ciò che desideravo e me ne sono lasciata penetrare pienamente – è impressionante come non abbiamo bisogno necessariamente di un uomo per essere permeate di energia maschile! Sono entusiasta di questa grandiosa libertà 😀
Un uomo del gruppo ha raccontato un po’ di cose sul sito, e nel frattempo siamo saliti in cima al tempio, fino allo spiazzo con la pietra del sole.
Una volta lì, dopo esserci connessi con la terra e il cielo, ho coinvolto il gruppo in un giochetto di sciamanesimo andino che desideravo provare da anni: abbiamo fatto un mandala umano rappresentando coi nostri corpi niente poco di meno del sistema solare!
Né io né nessun altro sapevamo come fosse fatto esattamente il sistema solare, ma seguendo l’istinto, il sentire del corpo e la forza magnetica, l’abbiamo incarnato con una perfezione disarmante 😀
Alte vette
Rappresentando il sistema solare ci siamo connessi tra di noi, col luogo e con la natura intorno, a un livello di profondità sorprendente!
Siamo andati avanti per qualche decina di minuti; io per forza di cose ero fuori – stavo guidando il gruppo; così ho chiesto al gruppo di percepire dove fossero due vuoti – sempre “per caso”, effettivamente mancavano due pianeti.
Diverse persone li hanno sentiti nelle stesse zone, e al momento di decretare chi tra me e un altro fosse Venere e chi Urano, le risposte sono state unanimi: io Venere e lui Urano.
In questo modo, ognuno di noi ha scoperto e incarnato il proprio ruolo e la propria funzione in questo gruppo e viaggio insieme.
Convivere e agire con tale consapevolezza è tutta un’altra storia!
La cosa bella è stata che, alla fine del giochino, quando tutti hanno riaperto gli occhi, in estasi per il profondo senso di benessere e comunione 🙂
Che magia!
E che magia umana – proprio come piace a me!
Dopo, non potevamo non farci una scarpinata pazzesca per raggiungere all’avventura delle altre rovine sopra Ollantaytambo; quindici minuti di scalinata nella roccia, sudando e ansimando, ma terribilmente attratti da un’altra altissima vetta!
Un osservatorio astronomico, e secondo me un luogo da cui si può leggere nel tempo: scrutare il passato e conoscere il futuro.
Montagne, nuvole che si insinuano fra angoli duri e morbidi insieme, spazio, tanto spazio! Orizzonti lontani inscritti nel palmo di una mano; noi immensamente piccoli e grandi insieme.
Anime Gemelle
Al Tempio del Sole abbiamo proseguito verso la zona del Tempio dell’Acqua – energia femminile pura. Ruscelli, fonti, prati e mucche al pascolo; dolcezza e freschezza, benedizioni e flusso perenne.
Ci siamo bagnati nelle sacre acque dell’eternità, e dopo pranzo abbiamo proseguito verso Moray, un altro sito decisamente impregnato di energia femminile.
Cerchi concentrici verso il centro della Terra; poli di attrazione e conservazione dell’energia, al servizio del bene dell’umanità.
Siamo entrati umilmente e in estasi fino al centro di uno dei cerchi; ci siamo messi in cerchio a nostra volta; ci siamo connessi tra di noi e col luogo, e anche qui abbiamo fatto delle pratiche.
Un uomo del gruppo ha guidato una preghiera e un’offerta alla Pachamama con tre foglie di coca (kintu): ognuno ha espresso il proprio intento, ha soffiato il proprio spirito vitale sulle tre foglie e ha donato forza, intelligenza e conoscenza (questo rappresentano le tre foglie) alla Madre Terra.
Un altro del gruppo ha condotto altre due pratiche fondamentali dello sciamanesimo andino, Saminchakuy e Saywachakuy: la prima per ricevere l’energia del cielo e della luce dal mondo di sopra, e la seconda per incorporare la linfa vitale e il nutrimento dalla terra, dalle radici.
Per chiudere, io ho guidato la terza pratica basilare dello sciamanesimo andino, Juchamikuy: ognuno di noi ha generosamente mangiato e digerito l’energia pesante di un altro, e poi l’ha donata alla Pachamama come concime per fecondarla.
Nel corso di queste ultime tre pratiche eravamo tutti distesi a terra, supini, con la testa verso il centro, tenendoci per mano.
Il senso di unione, pace, estasi e allegria che abbiamo provato tutti insieme e contemporaneamente è stato meraviglioso; e, di nuovo, mi sono resa conto di quanto questi esercizi all’apparenza spirituali in realtà hanno degli effetti incredibilmente profondi e diffusi a livello di coesione sociale.
Nella nostra cultura tendiamo a percepirci come esseri individuali e separati
Questo, oltre a portarci totalmente fuori dal piano di realtà, ci rende difficilissimo integrarci nella coppia, nel gruppo e nella comunità, prendere decisioni insieme, convivere in pace e serenità, nell’amore tra due amanti o amici, così come nella politica internazionale. Tutti gli esercizi che abbiamo fatto servono a raggiungere questi obiettivi, che quindi sono spirituali e sociali insieme – in ogni caso assolutamente umani, né sovrannaturali né mistici, come sembrerebbe.
Ilaria Cusano
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