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La fame nervosa: ecco un altro meccanismo che tendiamo ad associare alle questioni psicologiche, mentre spesso ha un’origine spirituale.
Ci è stato insegnato che sorge quando ci sono dei vuoti emotivi, o delle sofferenze che non vogliamo (né possiamo) sentire, in presenza di un’attitudine autolesionista, per allontanarci dagli altri che percepiamo come pericolosi o, semplicemente, per familiarità: abbiamo visto decine di persone intorno a noi farlo di continuo, e inconsciamente ne abbiamo concluso che è una strategia efficace – nel mio corso online sulla bellezza insegno proprio come crearsi una strategia davvero efficace.
Ok, tutto vero, logico e utile; ma non sempre la fame nervosa ha a che fare con questi meccanismi psicologici. A volte la questione va ancora più a fondo. Va al di là della nostra storia personale, familiare e sociale, dell’educazione ricevuta e della cultura assorbita. [inlinetweet prefix=”” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]A volte il vuoto ha a che fare con l’anima[/inlinetweet].
La fame nervosa come emergenza spirituale
Hai mai sentito parlare di emergenze spirituali? E’ un tema interessantissimo che hanno affrontato per primi Stanislav e Christina Grof, padre e madre della psicologia transpersonale. Ci hanno scritto libri, come lo stupendo La tempestosa ricerca di se stessi. Crisi psicologiche e cambiamento . Ci hanno aperto cliniche in America, e hanno delineato un metodo e delle linee di distinzione tra ciò che ci riguarda come individui (come ad esempio i meccanismi psicologici che abbiamo maturato nelle relazioni coi nostri genitori) e ciò che, invece, si esprime attraverso di noi ma ci trascende (come molte esperienze comunemente definite paranormali).
La fame nervosa può rappresentare un vuoto che ha a che fare più con l’anima che con la psiche. Nella statua di Amore e Psiche, è Amore che rappresenta l’anima. Psiche ovviamente simboleggia la psiche.
La fame nervosa può incanalarsi attraverso di noi, ma per renderci monito e avviso per chi abbiamo intorno. Spesso ci ritroviamo incastrati in situazioni assurde perché dobbiamo “recitare una parte” per le persone che ci circondano, non per altro. Perché loro devono capire, vedere o imparare qualcosa.
Il nostro corpo manda segnali chiari e continui, solo che noi abbiamo tanto da imparare, ancora, su come interpretarli e gestirli – è ciò su cui ci concentriamo nel mio corso online Bellezza Vera.
Noi esseri umani siamo una specie, siamo parte di un equilibrio immenso in cui abbiamo non uno ma mille ruoli e funzioni, non possiamo credere che tutto riguardi noi, sarebbe assurdo, non è così. Per esempio, si dice che quando in una famiglia c’è qualcuno che soffre di una malattia cronica, la vita ha creato quelle circostanze proprio tra quelle persone, per consentire loro di imparare l’empatia – laddove, evidentemente, il modo più efficace per farlo è esattamente prendersi cura ogni santo giorno di una persona cara malata.
6 domande per superare la fame nervosa
Al di là della consapevolezza, che è sempre e solo il primo passo verso il cambiamento (e non l’ultimo, né tanto meno quello che basta), proviamo a darci degli stimoli costruttivi che ci aiutino a superare quest’abitudine, in tutti i casi nociva.
- C’è un altro modo in cui posso ottenere la stessa gratificazione che mi dà mangiare, nella stessa misura e adesso?
- Se non posso sostituire questa abitudine con la nuova subito, come posso organizzare la mia giornata per farlo?
- Di chi, che ha avuto lo stesso mio problema e l’ha superato, posso approfondire la storia, per scoprire come ha fatto, cosa l’ha aiutato e se c’è qualche parte che può ispirare anche me? (Forse il libro “120 chili sull’anima” di Francesca Sanzo può fare al caso tuo)
- Cosa otterrò, oltre al miglioramento del mio benessere, quando riuscirò a fare spazio alla mia anima e all’anima del mondo, superando l’incastro della fame nervosa? (Fai una lista di tutti gli effetti positivi che sai che sperimenterai, a livello fisico e psicologico ma anche relazionale e sociale)
- Come posso organizzarmi, per un periodo, per fare la prova di stare a contatto col vuoto? (Se senti un vuoto infinito, non è detto che tu debba riempirlo, per stare bene; a volte il contatto col vuoto è interessante, stimolante, creativo, laddove non addirittura eccitante!)
- Quale atto psico-magico posso inventarmi, per aprire un nuovo capitolo della mia vita in cui io mi alleo col vuoto, invece di combatterlo? (In una situazione simile, io mi sono buttata col parapendio: è stato fantastico!).
Rispondi a queste domande ritagliandoti del tempo apposta e scrivendo le tue risposte; porta queste domande dentro di te per qualche settimana, ingegnati per aprire nuove strade interiori di ascolto, riflessione e azione. Leggi il materiale che ho linkato e, se hai piacere e/o bisogno, scrivimi nei commenti a questo articolo – aprirsi agli altri e condividere è sempre una buona idea, per facilitarsi il cambiamento 😉
Buon viaggio!
Ilaria Cusano
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!