Come ottenere un fisico perfetto con la forza spirituale [3 meditazioni]
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Ottenere un fisico perfetto: una croce, un’ossessione, un condizionamento. Un desiderio di approvazione, bisogno di piacere al di là del quale ruggiscono insicurezza e terrore di essere rifiutati, inadeguati, umiliati.
Ok, lo sappiamo bene tutti. Ma, secondo me dietro questa fissazione, degli stimoli interessanti e positivi ci sono.
Negli ultimi giorni, grande ispirazione al riguardo mi sta giungendo dal meraviglioso libro di Michela Murgia “Ave Mary. E la chiesa inventò la donna”. E proprio tra ieri e oggi ho letto la parte relativa alla bellezza estetica.
Sono due, in particolare, le riflessioni che mi hanno colpita di più:
- il fatto che le parole “cosmo” e “cosmetico” vengono esattamente dal medesimo termine greco (κοσμος). Perché si sottende la possibilità che tramite l’uso dei cosmetici si ripristini o mantenga un presupposto e mal interpretato ordine cosmico.
- L’evidenza che la stragrande maggioranza delle persone, soprattutto donne, è vittima della deviazione di credere che nella propria mente esista l’immagine di una perfezione migliore di quella di Madre Natura.
Un viaggio nel cinema
l tre film “Ma che bella sorpresa” di Alessandro Genovesi, “Lei” di Spike Jonze e “Monique” di Valérie Guignabodet vanno oltre la questione del fisico perfetto. Approdano al nocciolo centrale: il tema della donna ideale.
Quel mito che esiste non solo nella mente degli uomini, ma che anzi influenza la vita sociale di tutti, generando una miriade di inutili pesantezze.
È una presenza costante, uno di quei confronti dai quali non si può mai uscire vincitrici. Un po’ come quello con la mamma del partner.
A meno che non si punti tutto esattamente sui propri limiti: io esisto e lei no. E per esistere davvero l’unica via è incarnare anche un certo numero di difetti, altrimenti al tornello di entrata sul pianeta Terra non ci lasciano passare.
In “Lei” il protagonista, che è una specie di controparte maschile di Amélie ne “Il favoloso mondo di Amélie”, ha una storia d’amore profonda con un sistema operativo dalla suadente voce femminile.
In “Monique”, il nostro lui ha una relazione intensa e molto sensuale con una bambola gonfiabile di ultima generazione. Che si fatica a discernere da un essere umano per quanto perfettamente è costruita.
Nel film “Ma che bella sorpresa”, la donna ideale è pura allucinazione del protagonista. Non assume nessuna forma se non quella di immagine fantastica prodotta dalla mente.
L’uomo che soffre
In tutti e tre i film, l’uomo parte da una base di insopportabile sofferenza, dalla quale tuttavia in modo creativo, dà forma a una sorta di universo parallelo. Così libera delle poderose risorse da dentro di sé: affettive nel primo caso, sessuali nel secondo e psicologiche nel terzo.
Non sempre c’è un lieto fine, ma di sicuro c’è un viaggio interessante, stimolante ed estremamente vitale, da cui le vere donne, quelle in carne ed ossa, sono accuratamente estromesse. Per fare spazio a una donna più eterea, a un’immagine interiore, una specie di archetipo che in fondo esiste in ognuno di noi.
Qualcuno direbbe che è una trasposizione della propria madre. A qualcun altro viene in mente la Madonna. Ad altri ancora una diva del cinema. In tutti i casi si tratta di un ideale irraggiungibile ma, allo stesso tempo, capace di attirare verso un’evoluzione, creando una tensione interna che spinge a svilupparsi, a cambiare.
La questione maschile
Adoro il fatto che non si parli più soltanto dell’uomo ideale e della questione femminile! Finalmente emerge anche quella maschile!
Secondo me vuol dire che iniziamo a integrarci, che pure gli uomini iniziano a interrogarsi su ciò che dimora dentro di loro, a riconoscerlo e ad ammetterlo. A giocarci e a riderci.
Perché è chiaro: finché il nostro partner/capo/amico continuerà ad arrabbiarsi perché non siamo come Cenerentola, non saremo completamente libere di essere noi stesse. Non avremo abbastanza energia per farlo e, contemporaneamente, di amare. E la scelta continuerà a ridursi a “sono me stessa” oppure “ho una storia d’amore”?
Mentre, naturalmente, la cosa bella è poter fare entrambe le cose contemporaneamente! Tutte lo meritiamo!
La strada da fare è ancora lunga, perché, mentre a vedere “Cenerentola” e “50 sfumature di grigio”, al cinema c’erano fiumi di persone, nella sala di “Ma che bella sorpresa” eravamo solo una decina. “Lei” e “Monique” non li conosce quasi nessuno.
3 meditazioni per imparare ad apprezzare la perfezione già insita nel proprio corpo
Prima
Sdraiati in una posizione che ti faciliti nel percepire il tuo corpo; scegli un posto in cui ci siano una temperatura ottima, un buon odore e in cui tu ti senta veramente molto comoda. Indossa degli indumenti morbidi e confortevoli. Spendi 10 minuti solo ed esclusivamente per sentire tutto ciò che di piacevole, pieno di energia, vibrante e pulsante c’è nel tuo corpo. [inlinetweet prefix=”null” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]Sposta l’attenzione dal VEDERE il tuo corpo al SENTIRLO, ABITARLO e VIVERLO – questo esercizio ti cambierà la vita[/inlinetweet].
Seconda
Ogni volta che ti trovi davanti a uno specchio, allenati a chiederti “Cosa vedo di bello, affascinante, sexy e piacente?”, piuttosto che “Cosa dovrei cambiare/migliorare/aggiustare per essere a posto?”. Ricordati: i modelli di bellezza estetica femminile nascono per lo più dall’odio e dal rifiuto verso il corpo femminile; se vuoi essere una vera donna devi ribellarti a certe forme pensiero, e non subirle passivamente e permettere che condizionino negativamente la tua esistenza e le tue relazioni.
Terza
Raccogli una serie di immagini di corpi, abiti, look, possibili abitudini (sport, passatempi, luoghi da visitare, etc.) che ti aiutino a ricrearti un’immagine anche fisica di te stessa come di una Donna Selvaggia.
A che è servito leggere per due generazioni di seguito “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés (non l’hai letto? DEVI farlo!!), se poi non abbiamo il coraggio di incarnare la forza bestiale che c’è in noi? Inizia collezionando immagini tramite ritagli, file, quello che vuoi, e poi esercitati a trasporre le immagini esterne in interne, dando vita alla trasfigurazione del tuo stesso corpo, abbigliamento e modo di muoverti. Ti divertirai un sacco e scoprirai mille cose interessanti!
E se ti va di condividerle, fallo pure nei commenti a questo articolo, cosicché tu possa ispirare e aiutare anche altre donne che stanno nella tua stessa barca – e chissà che anche dal dialogo non vengano fuori altri spunti utili!
Ah, e tieni presente che io ho creato ben due percorsi di coaching che vertono sul tema bellezza, interiore ed esteriore: Il corpo illuminato e Bellezza Vera.
Ilaria Cusano
PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!