L’importanza del qui e ora, di Giulia Covello

Qui e ora: sempre più importante

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Anche nel caso di una riproduzione altamente perfezionata, manca un elemento: l’Hic et Nunc dell’opera d’arte, la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova [Benjamin]

importanza del qui e ora

Cito la filosofia di Benjamin per vestire noi esseri umani di queste sue splendide parole.
Per riconoscerci nella condizione che più ci si addice: quella delle naturali e meravigliose opere d’arte che siamo 🙂

E’ giusto riconoscerci come una manifestazione perfetta dell’Universo, come gocce uniche e irripetibili dell’oceano di anime che popolano questa Terra.
In noi il soffio divino si fa carne e vivifica l’avanzare, in mezzo a numerose prove di crescita.

Siamo belli, vestiti e pettinati a puntino. Spendiamo un mucchio di tempo, energie e denaro nella cura del nostro involucro esterna.
Questo corpo, a tutti gli effetti, è un veicolo di esistenza e interazione. Ma..

… siamo sicuri di essere padroni di noi stessi?

Senza nulla togliere al beneficio che ricaviamo, anche in termini di salute psico-fisica, dal fare sport, per esempio, per modellare le nostre forme.
O dal momento di shopping che ci concediamo. O dal piacere di un centro estetico che ci aiuta a renderci migliori.
C’è, tuttavia, il rischio di un inganno.
Dove?
Nell’identificazione tra la nostra immagine e il bisogno di riconoscimento esterno che ne deriva.

Possiamo anche incarnare perfettamente i canoni estetici della bellezza greca.
Possiamo girare il mondo con un corpo armonico e seducente.
Ma rischiamo di portare con noi una sensazione vuota e superficiale, se non prendiamo profondamente coscienza della nostra parte più autentica e profonda, attraverso la presenza a noi stessi.

Il tempo non si stringe, non c’è possesso, esiste soltanto il fluire delle cose. Cerca di far sì che il qui e ora sia tutto il suo percorso [Siddharta]

importanza del qui e ora
Mozart “Magic flute”

Gli attimi che viviamo sono unici e irripetibili. Restano tutti impressi nella trama delle numerose vicende che, più o meno consapevolmente, attraversiamo durante la giornata.
In quali circostanze inseriamo il “pilota automatico” e, passivamente, lasciamo agire e parlare meccanismi e schemi di comportamento inconsci?
Possiamo ritrovare il pensare riguardo al presente nel contributo del poeta latino Orazio, col suo carpe diem.
Lui divulgava l’importanza di vivere pienamente l’istante presente per giungere alla sera della vita senza rimpianti o rimorsi.

Cosa significa, però, cogliere l’attimo e vivere il presente?

Significa esserci totalmente; essere completamente presenti a noi stessi, in ogni situazione.
So-stare nel momento che stiamo vivendo.
Osservare e percepire consapevolmente ciò che accade, in noi e nell’ambiente intorno.

La presenza di sé
è la consapevolezza
del qui ed ora.

Ad ogni modo, scrivere sul “presente” sembra quasi paradossale

Il presente non si scrive, si pratica. Il presente non si scrive, si è.
Il qui e ora costituisce il concetto fondamentale dell’autenticità degli esseri umani.
Si sottrae all’apprendimento mentale dei tecnicismi che tentano di descriverlo.

Il livello di vibrazione alla quale siamo sottoposti è percepibile solo in uno stato di totale presenza all’hic et nunc.
Nella sua natura, qualsiasi forma incarnata si può connettere allo spazio divino universale, quando sente di esserne un impulso.
In qualità di “luce della stessa luce”, non vi è separazione sul piano della coscienza.

Questa è una delle sfide di noi esseri umani, così fuori dal cerchio della vita e dallo scorrere del tempo, nel momento in cui viviamo in uno stato di inconsapevolezza.
Ancora più della parità, del “siamo tutti uguali”, la pratica della presenza porta come frutto l’unione.
Precede la pace: uno stato di coscienza che ci è concesso sperimentare per ricordarci il sapore della casa da cui veniamo. Siamo erranti nella più bella esperienza praticabile sul pianeta terra: la vita.

Ti senti così diverso dallo sguardo del tuo vicino? L’Universo non esplode forse nei suoi occhi come nei tuoi?

E gli esercizi di presenza? Beh, ne è pieno il web

Anche in questo sito c’è uno splendido corso online di pranayama che io stessa conduco, il cui obiettivo è proprio coltivare la presenza.
Credo, però, che prima di tutto sia molto importante ricordare questo: qualsiasi attività quotidiana e ogni singolo gesto possono diventare delle pratiche di presenza. Il come facciamo una cosa mentre la stiamo svolgendo crea una grande differenza energetica, in noi e all’esterno.

importanza del qui e ora

Un esempio: durante questa estate, nel posto in cui lavoravo, un giorno ho scritto…

Nel riflesso dei miei occhi il Mare, alle spalle le scie aranciate del tramonto riflettono sulla mia pelle ambrata dai giorni all’aperto trascorsi qui.
Sto apparecchiando una tavola, gesto apparentemente semplice e che non richiede uno sforzo di pensiero, la mente potrebbe andarsene a spasso in svariati mondi… eppure… mi pervade una sensazione di totale unione a quello che sto facendo… Io sono dentro a quel gesto.
IO SONO quel gesto.
Quel gesto assieme al rumore delle onde… il calore sulla pelle e il mio respiro.
E mi sento felice.
Felice per la scelta, felice perchè sto mettendo me stessa e tutto l’impegno e l’amore che possiedo nel rendere speciale la serata delle persone.
Non conta davvero cosa stiamo facendo.
Conta il come ci stiamo dentro.
Non conta il passato. Non siamo nulla davvero di ciò che nella materia abbiamo.
Perchè siamo l’essenza di un Attimo.
E vivere nella pienezza e totalità di presenza un singolo gesto, un singolo attimo, è la via che permette di toccare l’infinito.

Ieri è storia, domani è un mistero, oggi è un dono. Per questo si chiama presente.

Giulia Covello

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Dettagli Articolo
L'importanza del qui e ora
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L'importanza del qui e ora
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Il tempo non si stringe, non c’è possesso, esiste soltanto il fluire delle cose. Cerca di far sì che il qui e ora sia tutto il suo percorso [Siddharta]
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Life Coach Spirituale
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