Lavorare da casa in proprio: libera professione a partita iva

3 consigli per lavorare in proprio e in modo redditizio

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Sei una donna sognatrice, romantica alle prese con il tuo primo lavoro autonomo?

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È il momento di mettersi in discussione, e il modo migliore per fare il lavoro che ami è mettersi in proprio, lavorare da casa e forse aprire una partita iva?
O hai già fatto il salto e sei una libera professionista alle prese con un lavoro da casa, una partita iva con dei costi vivi e vuoi accelerare la tua attività?

Tutto molto eccitante, ma… come fare per mettersi in proprio?
Quali competenze, risorse e mindset devi avere per lavorare da libera professionista e diventare un’imprenditrice?

Ecco una piccola guida, ti sarà utile; è una traccia da seguire per il tuo successo 🙂
Vediamo i 3 momenti fondamentali per avviare la tua attività imprenditoriale.

1) Mettersi in proprio: il mindset

Molti sono terrorizzati dal mettersi in proprio; ottimo! La paura è buona: usata con criterio, ti aiuta a definire bene la direzione.

Cosa fare per mettersi in proprio

Quando decidi di metterti in proprio chiediti anzitutto

Ho mai riflettuto su cosa significa mettersi in proprio?

 

Per esempio:

  • essere più libera da orari fissi;
  • gestirsi autonomamente e non avere la vita organizzata da altri;
  • aumentare la tua forza e indipendenza.

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Spesso non siamo preparate alla mentalità che il mettersi in proprio implica; eppure è basilare. Ci vuole un mindset ben preciso per creare e gestire una tua attività; per dare una direzione concreta al tuo progetto, devi sviluppare una serie di soft-skills. E’ la base.
Spesso chiedersi come mettersi in proprio a 50 anni sembra una sfida persa in partenza; ma, con l’esperienza maturata e la voglia di creare, si può andare più lontano di quanto credi 😉

Cosa occorre per mettersi in proprio? L’investimento economico.

Spesso si ha l’idea (sbagliata) che, per mettersi in proprio, basti lasciare il proprio posto fisso e iniziare a commercializzare un qualsiasi prodotto o servizio dall’oggi al domani.
Pensare a come mettersi in proprio senza soldi può essere controproducente. Focalizzati piuttosto su come farlo con pochi soldi; per realizzare il tuo sogno un investimento serve sempre, ma può essere piccolo e fruttare tanto.

Cosa serve per mettersi in proprio? Lavorare come libero professionista significa essere una sognatrice audace e scegliere il tuo settore di appartenenza.

Sai già cosa ti piacerebbe fare? Hai un sogno del cassetto che chiede di essere realizzato?
Fatti delle domande.
Quali sono le mie reali passioni? In cosa sono brava? Chi sono veramente? Cosa voglio fare della mia vita?
Scegli il tuo settore!
Master Business è l’ideale, per capire chi sei, dove vuoi andare, e soprattutto come arrivarci. Ti offre tanti video-corsi perfetti, per questa fase, a un prezzo davvero molto conveniente: solo 13 euro al mese. E’ una piattaforma tipo Netflix, ma della formazione. Paghi così poco se ti abboni tramite il mio link, però; altrimenti costa circa 50 euro al mese.

Torniamo a noi. Ecco qualche consiglio sui settori in espansione.

Molte donne scelgono di mettersi in proprio con il franchising: un modo sicuro per essere sufficientemente libere e al contempo avere una linea guida e una casa madre da cui ricevere supporto (marketing, commerciale etc.)

I settori green e benessere sono in espansione: mettersi in proprio in agricoltura?
Hai il pollice verde? Ti piacerebbe metterti in proprio come giardiniere?
Oppure sei una personal trainer e ti piacerebbe insegnare alle persone, comodamente da casa, come mettere in risalto il proprio fisico?
Sei più dinamica? Mettersi in proprio come corriere? Una Delivery tutta al femminile?

2) Dove lavorare: la gestione del tuo spazio

Ora che sai quale lavoro da casa svolgere, devi capire come funziona. Quali sono le azioni pratiche da fare e gli strumenti da imparare a padroneggiare per realizzare il tuo progetto.
Una delle questioni fondamentali, quando non hai un posto fisso dove svolgere la tua attività, è la gestione del tempo e dello spazio.

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Creare un lavoro da casa comporta il saper distinguere in cosa consiste il lavoro da casa. Per esempio, quali sono il tempo e lo spazio da dedicare alla famiglia e agli affetti. È opportuno sezionare, sia fisicamente sia temporalmente, l’ambiente in cui vivi, per chiarire quale area della casa destinare al lavoro e in quali momenti della giornata/mese/settimana.
Due domande utili, essenzialmente, sono

Come funziona un lavoro da casa? Come gestirlo?

Dipende dal tempo e dall’impegno che vuoi dedicargli.
Potresti voler cercare cosa fare come secondo lavoro da casa; oppure creare un lavoro da casa che ti occupi la maggior parte del tempo, diventando la tua principale fonte di reddito.

Come rendere un lavoro da casa serio?
Ricapitolando, immagina di essere già riuscita a porre le basi del tuo progetto, ora devi definire:

  • Il tempo da dedicargli.
  • L’ambiente da cui operare.
  • Che tipo di lavoro da casa dirai di aver intrapreso.

Come iniziare un lavoro da casa?

Pensa al lavoro da casa che hai scelto e immagina gli strumenti di cui necessiti.

Ho deciso di cimentarmi in un lavoro come ricamatrice.

Bene; hai già tutti gli attrezzi del mestiere?
Un lavoro come cartomante è sicuramente diverso da un lavoro come centralinista: oltre al tempo, quali risorse ti servono, per poterlo svolgere?

Alcune professioni potrebbero risultare obsolete, ma per certe nicchie di mercato sono ancora in voga: per esempio i lavori come rappresentante da casa, o un lavoro come dattilografa.
Le professioni manuali e quelle digitali risultano tra le più richieste.
Sicuramente anche tu hai avuto bisogno di una sarta: un lavoro da casa come sarta può funzionare!
Per le professioni digitali, ti basti pensare a un lavoro come grafico da casa; ti assicuri di avere tutti i software necessari e un PC capiente e veloce ed è fatta!

A volte il lavoro da casa consiste nel cosa inventarsi; le idee innovative per target specifici sono molto redditizie. Hai mai pensato a un lavoro come traduttrice da casa?

Come guadagnare con un lavoro da casa

Tutti i lavori nati dalla passione possono sicuramente rendere molto, perché sanno creare valore. Un vero lavoro deve generare fatturato.

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Nella gestione del tuo lavoro, fisica (risorse e investimenti) e astratta (spazi, tempi e mindset), ti devi chiedere sempre

Come posso generare profitto?

Hai mai fatto una previsione di guadagno o un business plan?
Se hai già avviato un’attività potresti comparare l’anno precedente con quello attuale e prevedere costi e ricavi, inserendo degli investimenti a budget.
Se invece lavori in proprio da poco tempo, inizia ad annotare i costi che dovrai affrontare per avviare la tua attività e per mantenerla; costruisciti uno storico per capire quanto hai bisogno di guadagnare per poter far fronte ai costi nel tempo.

3) Con o senza partita iva?

Una volta appreso il mindset giusto, conosci il tuo scopo, sai quale progetto vuoi avviare e finalmente sai pianificare la tua agenda: fai ufficialmente parte dei veri liberi professionisti!

Ma andiamo per ordine: chi può essere un libero professionista?
Definizione dai confini molto labili su cui non dobbiamo confonderci.

Cosa significa libero professionista?

Si discute spesso se sia meglio lavorare come libero professionista o come lavoratore dipendente. Quello che molti non dicono è la mentalità che devi avere per lavorare come libero professionista e fatturare da libero professionista.

Nel diritto romano si faceva riferimento alle operae liberales per indicare le “attività degne degli uomini liberi”.
Su chi sono i liberi professionisti esiste quindi una definizione univoca che li identifica come lavoratori che svolgono un’attività economica (che produce redditi) e che si sviluppa in una prestazione di servizi attraverso un lavoro intellettuale.

È possibile lavorare come libero professionista senza partita iva?

Sì, in Italia si può; ma ci sono delle norme da osservare.
In generale, due linee guida da tenere presenti:

  1. sei un libero professionista che può lavorare senza partita iva finché offri i tuoi servizi saltuariamente e non continuativamente;
  2. a livello di reddito, c’è un tetto annuale ben specifico che, legalmente, ti indica il momento in cui sei un libero professionista che deve avere una partita iva.

Per i dettagli economici ti invitiamo a far riferimento a dei professionisti che abbiano più il polso della situazione dal punto di vista fiscale – le norme cambiano ed è saggio essere opportunamente aggiornati.

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