Rabbia e paura, 4 risposte

Rabbia e paura: 4 modi per viverle in modo costruttivo, sano e vantaggioso

Rabbia e paura 4 modi per viverle bene
Ph.by Ilaria Benecchi

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Per far funzionare le cose nella nostra vita, non dobbiamo occuparci tanto di ciò che pensiamo o facciamo, ma di chi siamo. Rabbia e paura non sono un problema, fanno parte della natura umana.
Le persone più realizzate, sotto vari punti di vista (economico, affettivo, professionale, creativo) hanno una caratteristica in comune. Sanno essere se stesse, sono a proprio agio nell’esprimere e nel vivere chi sono veramente. Valorizzano i propri talenti e capacità, facendo spazio a ciò che provano. Senza giudicarsi o limitarsi più del necessario, in sostanza godendo di se stesse piuttosto che affliggendosi per essere qualcos’altro.

Sono tanti gli aspetti in cui, per insicurezza, ci vogliamo diverse da quel che siamo. Qui affrontiamo due aspetti in particolare: paura e rabbia, due vissuti che spesso tendiamo a rifiutare, respingere o combattere, mentre invece potremmo dedicarci a metterli a frutto.

Paura e rabbia sono state selezionate da millenni di evoluzione

… perché sono utili, perché servono alla sopravvivenza degli esseri viventi, non solo umani.
Oggi i pericoli relativi alla sopravvivenza fisica sono diminuiti rispetto ad altre epoche (anche se, personalmente, ho seri dubbi anche su questo); fatto sta che resta la sopravvivenza intesa in senso psicologico e culturale, importante quanto quella fisica.

Che ci si può fare di utile, dunque, con la rabbia e la paura, concretamente?

  1. Tracciare dei confini, per esempio, disegnando dei limiti che risultino chiari non solo per noi, ma anche per gli altri;
  2. dire basta a dei soprusi, a delle angherie e alle ingiustizie, che non sempre è sano subire – a volte cambiare punto di vista ci fa capire che un’ingiustizia non è tale, ma altre volte no, altre volte è bene combattere per dei valori giusti;
  3. affermare il proprio spazio, la propria identità e/o libertà;
  4. chiudere con ciò/chi non ci sentiamo a nostro agio.

È chiaro che si tratta di tutte situazioni critiche, di conflitto o quanto meno di destabilizzazione, ma è pur vero che di solito, nella vita, prima di ogni salto di qualità si transita per uno di questi territori di confine, e se attraversandoli si nutrono i mostri della rabbia e della paura invece che i loro cavalli di battaglia, beh, il salto di qualità semplicemente non avviene.

Rabbia e paura: esempi concreti

Vediamo degli esempi concreti di situazioni che conosciamo benissimo.

Se io provo rabbia e mi reprimo, non posso accorgermi che sto ristagnando in una situazione che mi umilia, svaluta e depriva, e se non mi concedo di accorgermene non posso fare niente per cambiare, e così continuo a stagnare, e generalmente a soffrire.

Allo stesso modo, se io ho paura di essere schiacciata e non lo ammetto, rifiutando il mio sentire intimo, non posso comprendere che effettivamente sto correndo un pericolo, e che è bene proteggermi – posso solo continuare a subire, e si spera che il pericolo che corro non sia anche un pericolo fisico (a volte, purtroppo, lo è)! Se, invece, io accetto ciò che provo, posso fare il salto quantico: imparare a pormi in un modo diverso, per esempio, allenarmi a evitare certe persone, a dire di no alle circostanze in cui sono umiliata o minacciata; denunciare le situazioni in cui vengono superati determinati limiti, ledendo i diritti e la dignità miei e degli esseri umani in generale.

[inlinetweet prefix=”null” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]Tutto quello che c’è nel nostro vissuto intimo e profondo esiste per una ragione, ha una sua funzione vitale ben precisa[/inlinetweet] e, anche se razionalmente noi non comprendiamo qual è, lasciandolo sprigionare ed essere avremo modo di scoprirlo, facendo proprio quel viaggio a cui la nostra specifica esperienza esistenziale ci invita.
[inlinetweet prefix=”null” tweeter=”via @IlariaCusano” suffix=””]Esercitiamoci a essere ciò che siamo con grazia, maestria e arte, invece di sforzarci (inutilmente) a essere chi non siamo[/inlinetweet]; nel primo caso, diventeremo padrone di noi stesse, donne realizzate e libere, nel secondo saremo schiave di noi stesse, frustrate e imprigionate.

È una questione di stati di coscienza, e dell’abilità di sintonizzarsi su uno piuttosto che l’altro – abilità che si apprende con lo studio e l’esercizio. Come insegnano a fare nell’area “Famiglia e Relazioni” di Master Business – dai un’occhiata ai vari corsi disponibili. Non ci si nasce, se la si vuole acquisire e usare bisogna fare una scelta concreta e dedicarcisi attivamente.

Ilaria Cusano

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Dettagli Articolo
Rabbia e paura: 4 modi per viverle in modo costruttivo, sano e vantaggioso
Titolo
Rabbia e paura: 4 modi per viverle in modo costruttivo, sano e vantaggioso
Descrizione
Rabbia e paura, 4 modi per viverle bene imparando a sintonizzarsi sugli stati di coscienza più positivi, sani e convenienti.
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