
Coniugare sesso e spiritualità: io ho fatto così
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L’altro ieri ero con un gruppo con cui abbiamo condiviso una splendida cerimonia andina di un giorno intero, in un bel parco a Rimini. All’inizio ho pescato una carta dei Tarocchi per la giornata, mi è uscito il Sole: archetipo maschile, nuova costruzione, due piccoli uomini.
Ho colto l’occasione per formulare questa preghiera, durante il cerchio d’inizio: guarire la mia sessualità e superare l’esperienza del rifiuto, per accedere all’amore nella sua totalità.
Ero andata alla cerimonia per occuparmi di un cerchio di donne. Prima che mi fosse proposto questo, con una serie di sincronicità impressionante, non avevo preso in minima considerazione l’eventualità di partecipare.
Nel cerchio di donne abbiamo lasciato andare tutte le figure maschili importanti della nostra vita, e abbiamo portato l’attenzione sulla possibilità di riscoprirci come tribù, oltre che come donne singole che si stanno simpatiche.
Lo stupore e la meraviglia, invece, mi hanno sorpresa di nuovo, come accade spesso ultimamente; e mi sono ritrovata a lavorare sulla mia vita sessuale e spirituale.
Prima di procedere sul discorso ci tengo a farti sapere che al termine di questo articolo troverai una risorsa molto utile per migliorare e prosperare nel quotidiano a partire dalla tua salute fino ad arrivare, più in generale, al tuo benessere personale. Ma ne parleremo meglio dopo e adesso procediamo!
Sesso spirituale: labirinto collettivo
Nel parco c’era un grande labirinto. L’ho percorso tutto: un lungo viaggio, solo uno dei molti che percorriamo nel corso di quella che siamo abituati a pensare come una vita con un inizio e una fine – mentre in realtà è eterna.
Noi però, per prendere dei doni e per lasciarne a nostra volta, dobbiamo vederla a spicchi; ci è utile così.
Ho fatto il labirinto perché ero nella confusione più totale, e volevo vivermela fino in fondo. Andando verso di esso ho raccolto un bellissimo seme – un seme è pur sempre un seme. L’ho tenuto in mano per tutto il tempo del cammino e, una volta arrivata al centro, ho sciolto ogni voto. Guardando verso l’orizzonte, ho detto
Se in passato ho fatto qualche voto, patto o impegno che mi sta ingabbiando, impedendomi di vivere la mia sessualità, in questo momento io lo sciolgo, definitivamente”.
E sono andata verso l’uscita
Faceva caldissimo, così ho deciso di ristorarmi nella yurta. Ho chiesto a un mio amico se potevo stare sul suo meraviglioso giaciglio; mi ha detto di sì. Lì la confusione si è manifestata interiormente.
Mi sentivo molto forte e sicura di me, sapevo di poter contare sulle mie doti e capacità, per vivere bene ed essere felice; ma mi era chiaro che avevo perso la bussola.
Alcune realtà che mi regalavano un profondo senso di stabilità, come il matrimonio, erano crollate; cosa mi resta?
Mi resta il mio lavoro, che amo molto e profondamente. Le persone care, con cui siamo riusciti a creare e mantenere una bella connessione nel tempo. E poi mi restano i miei sogni, i preziosi desideri da realizzare; con l’onore di trasmettere da cuore a cuore, con amore.
Sesso spirituale: guarigione collettiva
Dopo questa fase ne è iniziata un’altra, più pesante e profonda: l’ovaia sinistra ha iniziato a farmi malissimo, sentivo un caldo insostenibile, dovevo andare di continuo al bagno a rinfrescarmi. Sembrava stessi partorendo e, in ogni posto, stavo bene solo per poco, poi o la temperatura o le zanzare o la scomodità, dovevo spostarmi.
Sono entrata in una serie di memorie storiche di secoli addietro, sul rapporto della donna col corpo femminile: memorie di ribrezzo, disprezzo e rifiuto. Ho percepito queste aberrazioni con intensità, le sentivo rilasciarsi e guarire attraverso il dolore all’ovaia sinistra.
Dopo aver fatto male per qualche ora, ha preso a pulsare. Era pesantissimo emotivamente, ma mi era chiaro che era storia, non riguardava esattamente me. Attraverso di me si incanalava e fuoriusciva, tutto qua.
Ogni tanto qualche pensiero rassicurante mi addolciva la tortura. Poi proseguiva il rilascio mio e delle stirpi di donne che ho alle spalle.
Queste memorie non mi appartenevano ma erano impresse nel mio corpo. E, per quanto io non le percepissi e riconoscessi, mi influenzavano.
Come può una donna che emana una vibrazione di ribrezzo, disprezzo e rifiuto nei confronti del corpo femminile, vivere una sessualità appagante e felice?
Così mi sono prestata, pienamente fiduciosa nel fatto che la cerimonia avrebbe guarito tutto; così è stato.
Dopo ore di supplizio evidentemente necessario, in cui comunque ho avuto anche delle intuizioni interessanti (es. che sono così brava nell’arte del cambiamento proprio perché so rifiutare lo status quo), sono uscita. Gradualmente la situazione è mutata.
Il dolore all’ovaia mi è passato; mi sono spostata un po’ sul prato, poi sull’amaca.
Sesso spirituale: riunificazione
E’ arrivata una donna. Si è seduta affianco a me, mi ha guardato negli occhi e siamo scoppiate a piangere, tutte e due.
Un pianto antico e senza fine; lacrime che sgorgavano a fiumi, noi che ci tenevamo la mano, semplicemente presenti a quel dolore che sembrava un pozzo senza fondo.
Mi ha detto
Ti ho cercata per tanto tempo; mi sei mancata.
E io:
Però sono stata sempre qui, non mi sono mai mossa.
E lei:
Grazie. Lo so. Ma anche io non mi sono mai mossa.
E io:
Lo so, l’ho anche scritto sul mio diario, prima.
E lei:
Forse dopo ti farò leggere qualcosa.
E se n’è andata
Sono stata un altro po’ lì e poi sono andata verso il tavolo con gli altri. Ho bevuto dell’acqua, mangiato della frutta e, finalmente, ho iniziato a stare bene.
Era quasi il tramonto e, a guarigione avvenuta, come anche nelle altre due cerimonie in Perù, la mia fiamma gemella è tornata e ci siamo riuniti – impressionante!
Condivisione, allegria, amore e riunificazione; una nuova alba di amicizia, unione e gioia; una vera nascita. Un canto di una storia eterna, che riecheggiava tra le dolci colline, danzando col vento e giungendo lontano, rinnovando un matrimonio sacro.
Lo vedevo: ce l’avevo negli occhi, sembrava dovesse immergersi in me per conoscere quella canzone… E io la sapevo cantare senza conoscerla – wow!
In pochi minuti l’armonia era una, e tutti cantavamo insieme.
La notte ho fatto un sogno.
Dormivamo insieme in un letto matrimoniale.
A un certo punto sentiamo dei rumori e ci svegliamo; è l’altro che sta cercando un bicchiere in cui venire – si stava masturbando e aveva bisogno di un contenitore in cui venire.
Noi tranquilli e un po’ assonnati.
Lui gli indica un bicchiere e gli dice di prendere quello.
L’altro lo prende, ci viene dentro e lo lascia lì col suo seme.
Noi continuiamo a dormire, sereni e beati.
Carta dei Tarocchi alla fine della cerimonia, il Carro: movimento, vittoria, sessualità.
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