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Come coniugare marketing e spiritualità in modo che l’uno nutrisse l’altro, e viceversa. Una questione che mi ha assillato per anni. Un po’ perché è parte integrante della mia mission. E un po’ perché vedevo amici e persone validissime, a cui tengo, incastrarcisi per anni, senza poter fare niente per loro.
Un tema che mi dona ogni giorno stimoli e opportunità interessantissimi ed estremamente fecondi è la mia collaborazione con Master Business. Oltre a un’opportunità professionale e di carriera, è anche un vero e proprio programma formativo dove con le mie amiche e colleghe coniughiamo mindset spirituale, professional organizing e marketing online.
Chi tra noi custodisce nel cuore una natura fortemente imprenditoriale e, allo stesso tempo, spirituale mi può capire benissimo. E chi è abituato da anni a nutrire con passione e dedizione il progetto di qualcun altro, può riconoscere che, facendolo, nutre anche il proprio progetto. E ricordare per un attimo l’origine della sua scelta.
Eccola qui, la frase di Oscar Wilde che, nei mesi scorsi, mi ha dato nuova ispirazione su questo tema. Invitandomi a una credenza evolutiva, generosa e decisamente fruttifera, tanto nella sfera lavorativa quanto in quella spirituale. Il nostro talento non appartiene solo a noi.
Marketing per offrire valore e ricchezza alla comunità
Noi Occidentali siamo figli di una cultura individualista. Poco abituata a concepire (e percepire) le persone come pezzetti di un puzzle o come gangli di una rete. Considerarci leader in senso gerarchico, o eroi ed eroine, ci viene meglio, fa più parte della nostra storia.
Eppure viaggiando e interagendo spesso con l’Oriente, ho imparato che esiste anche l’altra metà della mela. Noi effettivamente siamo anche pezzetti di un puzzle e gangli di una rete. Come ci dimostra in modo sbalorditivo la natura, quando anche la minuscola ape smette di fare la propria parte, tutto il sistema ne risente.
Privando noi stessi dell’opportunità di conoscere e sviluppare talenti, passioni, visione e missione di vita (che si esplicano molto attraverso il lavoro), ci neghiamo gioie meravigliose e profonde. E sottraiamo all’intera società un valore e una ricchezza che, di fatto, solo noi possiamo portare.
Come unire marketing e spiritualità, allora?
Come orientare nella stessa direzione la vendita (unico mezzo per arricchire noi stesse, valore, competenze e comunità) e la crescita personale?
Tante persone se lo stanno chiedendo, oggigiorno, e si stanno spendendo con tutto il cuore, l’amore e l’energia, per cambiare la propria rotta professionale e plasmare una carriera più allineata con la propria anima, i valori e l’etica di cui si sono portatrici. Ho conosciuto altri Coach molto in gamba, in questo, che offrono vari percorsi formativi validi su tali temi; ne ho seguiti anch’io, negli anni.
Social media marketing e spiritualità: un aiuto concreto per sponsorizzarti e vendere in bellezza e verità
Rispondi alle seguenti domande, in modo scritto, esteso e istintivo all’inizio, e poi rileggendo, perfezionando e sintetizzando, per giungere al nocciolo dei messaggi:
- Come ciò che faccio per lavoro migliora la vita delle persone? A quale/i bisogno/i umano/i fornisco una risposta, e come so che questa risposta funziona?
- In cosa la società era peggiore, prima che esistessero prodotti/servizi simili al mio?
- Cosa può succedere di meraviglioso, nella vita di una persona e in una comunità, utilizzando il mio prodotto/servizio?
Un giochetto di marketing
Una volta che avrai indagato su questi punti, divertiti a fare questo giochetto di marketing – ti aiuterà a interfacciarti e a integrarti meglio con la comunità a cui appartieni, e a trovare sempre più precisamente il tuo posto nel mondo:
- chiedi a ogni persona della tua community (professionale, umana, affettiva, come preferisci) di comunicarti quali sono i tuoi 3 talenti naturali e 3 limiti a cui è bene che tu presti attenzione, per proteggerti e valorizzarti.
- Raccogli i vari feedback, classificandoli e suddividendoli in 3 insiemi: A) persone che ti conoscono solo superficialmente; B) persone che hanno condiviso almeno un’esperienza con te; C) persone che ti conoscono bene.
- A ogni aggettivo del primo gruppo assegna 1 punto di valore, a ognuno del secondo 2 punti, e a ognuno del terzo 3 punti (l’opinione di chi ci conosce bene ha più valore di quella di chi ci conosce appena).
- Poi unisci i sinonimi, lasciando come parola chiave quella che raccoglierà più punti, così com’era, e sommando i punti delle altre. Dove si tratta di veri e propri sinonimi, somma direttamente i punti, e dove il significato è molto prossimo ma non identico, agli aggettivi che raccoglieranno meno punti assegna il valore di 0,5. Ti faccio degli esempi concreti: per me, rigida aveva raccolto 9 punti e dura 5, per cui, trattandosi di sinonimi, come risultato ho tratto rigida 14 punti (5+9=14). Dall’altra parte, stimolante aveva raccolto 5 punti, ma c’erano anche coinvolgente e interessante (significati prossimi, anche se non identici), che ne avevano raccolti 2, quindi ho unito questi ultimi quattro contandoli, però, come valenti 0,5 l’uno, perciò il risultato è stato stimolante 7, emerso da 5+(0,5×4)=7.
- Infine, crea la tua classifica, con i primi 3 talenti naturali e i primi 3 limiti a cui prestare attenzione.
Consapevolezza del valore, abitudine a fare rete e umiltà spirituale
La morale è questa: un gioco per imparare a farsi conoscere, comunicare il valore del proprio prodotto/servizio, e in sostanza vendere, può trasformarsi in un esercizio per contattare la propria anima e quella altrui, per prendere consapevolezza della propria parte di luce e di ombra, e per integrarsi con gli altri e con la società nel suo insieme.
È estremamente utile, per esempio, scoprire quanto ci riconosciamo nel ritratto che emerge: quanto l’immagine che abbiamo di noi stessi corrisponde a quella che gli altri hanno di noi.
Ci sono delle qualità, tra i nostri talenti, che noi avremmo messo tra i limiti, o viceversa? A me, per esempio, ha colpito trovare ambiziosa e schietta tra i limiti, invece che tra i talenti.
Quanto abbiamo sviluppato l’abilità di mettere a frutto anche i nostri limiti? È chiaro: non smetteranno mai di causarci delle grane, ogni tanto, ma possono dare anche dei frutti. Già, perché in fondo, il coerente e il rigida che, nei miei risultati, ho scoperto primi in classifica, rispettivamente tra i talenti e i tra i limiti, possono essere letti anche come due facce della stessa medaglia, così come l’essere ambiziosa è anche ciò che mi fa raggiungere i risultati che desidero.
In buona sostanza, ci vogliono ampiezza di visione e capacità di comunicare, per conoscerci e per accedere al nostro potenziale, e serve anche l’umiltà di essere chi siamo davvero, senza tentare di diventare qualcun altro.
Per qualsiasi domanda, feedback e condivisione, scrivimi nei commenti; metti in comune chi sei e ciò che fai, è un arricchimento per te e per chi ci legge!
Ilaria Cusano
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