Paura di lasciarci andare: che succede quando emerge questa ombra
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La paura di lasciarci andare è una roba che mi ha sempre dato tantissimo da riflettere e lavorare. Indubbiamente è anche una delle ombre che ho sentito e dovuto affrontare di più, personalmente. E proprio in questi ultimi giorni, ripensando ad alcune dinamiche che hanno contraddistinto la mia vita amorosa – o forse solo la vita sessuale – mi sono resa conto di un fatto curioso.
Ogni volta che, senza accorgermene, ha serpenteggiato di più dentro di me la paura di lasciarmi andare, ho incontrato un “imperatore”. Un uomo carismatico, molto affascinante, potente, solitamente ricco, che in qualche modo mi ha sedotta ma anche sfidata.
Il classico narcisista che molti combattono, talvolta, e che invece a me ha sempre fatto crescere ed espandere tantissimo.
In passato la sfida che mi arrivava, attraverso questo tipo di personaggio, era una cosa del tipo:
Bene, hai deciso di non usare il tuo immenso potere. Di non impiegarlo per manipolare te stessa e la tua realtà, per manifestare ciò che preferisci. Allora lo userò io per te: ti manipolerò io, ti userò per i miei scopi e desideri.
Perché no, in fondo? Ora lo comprendo.
Tu forse dirai che non è giusto.
Secondo me, invece, se ci pensi è proprio giusto: sia nel senso che quella dose di potere – e responsabilità – qualcuno deve pur gestirla; sia nel senso che questa sfida, di fatto, ci dona anche l’opportunità di crescere. Di svegliarci, di maturare e di imparare ad assumerci le nostre responsabilità.
Perché abbiamo così tanta paura di lasciarci andare?
Perché abbiamo paura di fallire e di soffrire, per lo più.
Molte persone si prendono un sacco sul serio; hanno un ego talmente tanto stratosferico che ogni errore appare ingrandito all’ennesima potenza. Mentre, se vedi, è solo uno dei normalissimi errori che tutti facciamo più o meno ogni giorno 🙂
Poi c’è la mancanza di intelligenza emotiva. Certo che, se ogni volta che provi delle emozioni spiacevoli, ci metti mesi per lasciarle scorrere e passare ad altro, ogni eventuale rifiuto, umiliazione o caduta per te rappresenta un’esperienza di una durata lunghissima. Ci credo bene che ti spaventa!
Se però sai lavorare sul tuo corpo emotivo in modo tale da far scorrere le cose nell’arco di poche ore o al massimo un giorno o due, l’eventualità non ti spaventa più tanto. Perché ti dà lo stesso dolore di una caduta sulle ginocchia: fa male fino a sera e poi neanche te ne ricordi più.
Nel mio caso specifico, invece, la paura di lasciarmi andare aveva a che fare soprattutto con la paura dell’emarginazione. Avevo il terrore che, nel momento in cui avrei liberato tutta la mia energia, sarei diventata talmente tanto radiosa, potente, ricca e famosa, che la gente mi avrebbe odiata, invidiata ed esclusa. E così sarei rimasta sola.
Sia a livello professionale e sociale, sia sul piano affettivo e sentimentale, anche – amicizie, amori, famiglia.
Cosa ho imparato, coltivando l’abitudine a lasciarmi andare
- Che la stragrande maggioranza delle persone mi stimano, ammirano e vogliono imparare da me.
- Quelle che hanno preso a invidiarmi ed escludermi sono io la prima che non ho più piacere a frequentarle.
- Ho imparato che lasciarci andare alla nostra energia, alla passione, al desiderio, alle pulsioni, alle intuizioni e all’ispirazione è super divertente, eccitante ed esaltante!
- E che, ogni volta che la vita ci mette di fronte a un impedimento, a un rifiuto, a una qualsiasi forma di “porta in faccia”, è perché ci sta riservando qualcosa – e/o qualcuno – di molto meglio; a cui possiamo arrivare solo passando per di là. Per cui il gioco vale la candela, sempre.
Lasciarsi andare non vuol dire necessariamente buttarsi in modo cieco e istintivo nelle esperienze e relazioni. Possiamo prenderci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno, riflettere, valutare, aspettare il momento giusto.
Ma dobbiamo essere oneste/i con noi stesse/i: stiamo facendo, anzitutto dentro, il processo necessario per passare dalla stagnazione all’azione? O stiamo solo rimandando cose che abbiamo paura di fare? Se il processo è in corso, prenderà il tempo che deve e va benissimo così. Se siamo solo vittime della procrastinazione, invece, meglio darsi un bel calcio in culo da sole/i e smetterla di offendere la nostra intelligenza; per di più disonorando la preziosissima vita che Dio e Madre Natura ci hanno donato 🙂
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