Nella mia esperienza ho imparato poche cose sulla ricchezza e l’abbondanza – poche che mi portano tanto, però.

Non si può essere ricchi essendo poveri dentro

Il valore economico di cui disponiamo (mai possedendolo perché nulla ci appartiene) è direttamente proporzionale al valore umano che creiamo, alimentiamo e condividiamo. Prima ce ne assumiamo la responsabilità, prima entriamo nel meraviglioso regno dell’abbondanza, che è sempre qui a disposizione di chiunque sappia accedervi.

Ricchezza e abbondanza hanno una funzione spirituale

Non esistono per caso; tutto quello che esiste ha una funzione ed è importante conoscerla, per saperlo amministrare con oculatezza, saggezza, lungimiranza.
Non stiamo viaggiando in questa vita tutti per la medesima ragione; ognuno di noi ha l’onore e l’onere di scoprire qual è la propria. Ma di sicuro tale ragione ha a che fare con la funzione che la ricchezza e l’abbondanza hanno nella nostra vita.
Quando la materia collabora con lo spirito, molte operazioni che diversamente risultano difficilissime o addirittura inconcepibili, diventano facili e naturali oltre misura.
Quando lo spirito informa la materia, tutto si illumina, anche ciò che (forse) non crediamo possibile.

Risparmiare, accumulare, scroccare, approfittarsi è povertà e genera povertà

Un conto è nutrire ciò che vale, convogliare le nostre risorse verso ciò che sentiamo e riteniamo più prezioso; un conto è vivere nella paura che non ce ne sia per tutti, che abitiamo in un mondo povero dove dobbiamo continuamente competere, lottare e comportarci con furbizia per sopravvivere.

Questo è vivere in un’oscurità spirituale che non ha nessuna ragion d’essere, e che non fa altro che impoverire individualmente e collettivamente.
Madre Natura è abbondante; il mondo lo è; noi siamo ricchi, dentro, fuori e intorno. Dobbiamo salvaguardare questa ricchezza e amministrarla con saggezza, certo, ma se siamo sereni, pacifici e uniti possiamo farlo sicuramente meglio :-)