Tango, seduzione, estasi e passione
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Sono anni di grande fermento collettivo, rispetto ai rapporti amorosi. Succede spesso che noi donne, desiderose di relazioni d’amore, ci lanciano a fare quella che, secondo natura, sarebbe la parte dell’uomo.
Come dicono Morpheus e Niobe nel mitico Matrix,
Certe cose non cambiano mai; altre, invece, cambiano
Questa non cambia mai. Almeno finché siamo correttamente allineati con la nostra natura. L’uomo si esibisce e la donna seleziona.
Lo vediamo magnificamente espresso nel regno animale e, per quanto raffinati e razionali possiamo essere, pur sempre di sesso si tratta.
Lo sentiamo nel corpo, ed è proprio così come lo sentiamo. Noi donne vogliamo portare a noi, attrarre e inglobare, abbracciare e avvolgere. Gli uomini vogliono andare verso, spingersi più in là, esplodere, dare prova di sé.
Tango, orgasmi multipli ed estasi
Nel tango tutto ciò è espresso in un rituale che, a prescindere dal ballo, ognuno di noi dovrebbe saper compiere:
- Magnetismo – La parte femminile, con uno sguardo, comunica non una disponibilità generica, ma la disponibilità per uno specifico maschile.
- Attrazione – L’uomo coglie il segnale e, in base a come lo rielabora, si muove oppure no.
- Delicatezza – Se decide di muoversi, fa un cenno del capo per comunicare che andrà, la inviterà a danzare. Onde evitare un rifiuto. E la spiacevolezza che segue.
- Mossa – Se lei conferma l’interessa, lui va e la coinvolge; nel misterioso viaggio di contatti, emozioni, respiri e vibrazioni che solo la relazione fisica sa innescare appieno.
- Esibizione – In questa danza, la parte maschile dà prova del meglio di sé, ma come? Creando i presupposti affinché emerga al massimo lo splendore della parte femminile. Il succo del saper guidare, fondamentalmente.
Mi viene da sorridere, mentre scrivo
Nonostante il mondo sia ancora pieno di donne che non hanno mai avuto un orgasmo e di uomini che non sanno averne senza la pornografia, è possibile vivere una vita intera in modo orgasmico 😀
Ho conosciuto persone che ne hanno fatto un motto per un loro progetto. In un ritiro spirituale a cui ho partecipato anni fa, ben due volte, la guida utilizzava proprio i potentissimi flussi dell’estasi e passione.
Anch’io faccio la mia parte, aiutando soprattutto le donne, ma non solo, a viversi bene i periodi di astinenza sessuale e a liberare la propria energia sessuale, a seguire il piacere nelle scelte della vita, e ad arrivare così a brillare. Realizzando il disegno che Madre Natura e Dio ci hanno inscritto dentro.
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Seduzione, galanteria, corteggiamento
Sono cultura, ma ancor prima sono un allinearsi con la natura. In che senso? Mi spiego.
Io sono sempre stata bisessuale, l’esclusività sessuale non fa parte dei valori su cui si basa il mio stare in coppia, quindi lungi da me parlare di codici di comportamento, convenzioni sociali e cose simili.
Detto ciò, ognuno di noi ha un genere sessuale, il che sicuramente ci riporta alla nostra natura di base: femmina o maschio. Anche nelle piante c’è il genere sessuale, ed esso di per sé, anche al di là della cultura, implica dei ruoli, un posto nel mondo, un’identità con caratteristiche e confini.
Nel mio libro sulla relazione tra uomini e donne, ho scritto questo passaggio, che è tanto piaciuto a un mio amico ginecologo
In fondo anche il sesso funziona così, e cosa c’è di più naturale e meraviglioso del sesso? L’uomo è attivo e la donna ricettiva; lo sperma come una freccia di luce scoccata entra in una caverna e punta un obiettivo, il quale obiettivo – l’ovulo – tutto pacioso riposa lì morbido e rotondo, e come una principessa un po’ annoiata e con la puzza sotto al naso sta a guardare chi riesce a superare la foresta di spine e a penetrare al centro del suo essere, nel luogo dove la vita può prendere forma.
Anche tra due persone dello stesso sesso, in fondo, funziona così: chi ha una parte maschile più sviluppata, nella seduzione incarna il ruolo naturalmente maschile, e chi ha più accentuato il lato femminile occupa il posto che per natura spetta al femminile.
Perché aderire a questi ruoli naturali?
Semplice: per avere più successo e godersi la vita più leggere, libere e felici 🙂
In qualsiasi ambito, se io sto al mio posto e solamente lì, ho più successo, le cose mi vanno meglio, tutto funziona di più, e provare piacere è naturale. Se invece cerco di rivestire mille ruoli contemporaneamente, di saltare qua e là e cimentarmi in troppe dinamiche, vado oltre la mia concreta capacità di gestione e perdo potere ed efficacia.
Ruolo femminile
Nel ruolo femminile, se io mi limito ad aumentare il mio magnetismo (prendendomi cura di me, valorizzando la mia bellezza, immergendomi nelle percezioni sensoriali e coltivando la mia capacità di collegarmi all’altro profondamente, per comunicargli chi sono in modo tacito e sibillino), la relazione funziona.
Non è detto che l’altro sia interessato a me, ovviamente, ma se lo è a un certo punto si farà avanti. Perché io sto lanciando dei segnali, e anche perché sto portando rispetto a lui e alla sua natura. Stando ben attenta a non usurparlo del suo trono, a non esautorarlo nella sua funzione – il che indispone parecchio, in linea di massima.
Ruolo maschile
Dall’altra parte, nel ruolo maschile, la faccenda cambia. Il mio corpo e la mia psiche mi invitano a tutt’altro: mi invitano a stare allerta, a captare segnali, ad agire coraggiosamente, a buttarmi e a trovare un modo di farlo che sia in armonia con il tipo di spazio, legge e atmosfera che la parte femminile ha creato intorno a sé.
E per esprimere e manifestare tutta la mia bellezza e arte maschile, devo avere campo libero. Se la mia controparte riempie tutto e mette mano dovunque, se si sta occupando di ciò di cui dovrei occuparmi io, beh, in linea di massima penso di essere inutile, oppure un idiota 😉
La danza della seduzione è meravigliosa, ma come ogni danza richiede che ognuno occupi solo il proprio spazio, conosca bene i propri passi (e li muova), e che si accordi, con ascolto e sensibilità, al movimento dell’altro.
Ilaria Cusano
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