3 libri da leggere per cambiare la propria vita

Il best-seller

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“Molte vite, un solo amore” di Brian Weiss, è un libro su quella che, erroneamente, viene ancora chiamata “reincarnazione”. E’ un po’ come nella fisica: è arrivata la rivoluzione della fisica quantistica, ma la maggior parte delle persone sta ancora assimilando Einstein e il fatto che la materia è energia. Vale lo stesso per i vari livelli di esistenze: già da almeno vent’anni sappiamo che abitiamo un multiverso e non un universo, e c’è ancora gente che fa fatica a percepirsi come reincarnata. Ci vuole pazienza, molta pazienza…! 😀

libri per cambiare vita

Brian Weiss, in ogni caso, ha il merito di aver scritto diversi libri che, già negli anni ’90, divennero dei best-seller; questo è il mio preferito perché è il più romantico 🙂

Lui dimostra, riportando le esperienze avvenute durante delle terapie psicologiche, l’esistenza dei vari livelli di realtà; e lo fa secondo quel metodo e linguaggio scientifici che, oggigiorno, sono per i più ciò che era Dio nel Medioevo: un dogma, quell’imprescindibile verità che dona a chi ne ha bisogno per sentirsi al sicuro la consolatoria illusione di avere il controllo della realtà.

In tutti i casi, è bello perché è scritto più come un romanzo.

In questo libro le storie riportate riguardano solo due persone, trattandosi di un’unica storia d’amore che attraversa i secoli, ma negli altri l’autore condivide decine e decine di terapie avvenute tramite ipnosi regressive e progressive. Quest’ultimo aspetto, l’attenzione sulla regressione verso il passato ma contemporaneamente anche sulla progressione verso il futuro, è il più attuale dei suoi studi. Oggi, infatti, sappiamo bene che il tempo non esiste e che continuare a parlare di passato, futuro e reincarnazione rischia solo di confonderci.

Detto ciò, non vedo l’ora di potermi permettere di partecipare a un suo seminario! Se qualcuno vuole regalarmi il biglietto lo accetto volentieri 😀

Il libro di nicchia

“Liberazione” di Andrea Pietrangeli è stata una grande scoperta attuale, invece – di B. Weiss avevo già letto quasi tutto sul tramontare dell’adolescenza. Anche questo tratta erroneamente di reincarnazione, ma ha alcuni aspetti meravigliosi che meritano tutta la mia stima e approvazione.

  1. E’ scritto sotto forma di fiaba per adulti, e ho definitivamente capito che io adoro questo genere! La saggezza è semplice e genuina, e a mio avviso ancora più di spessore e pregnante che nei saggi, talvolta così pedanti e noiosi…
  2. E’ divertente, spassoso, colorato e sorprendente! Riesce a parlare anche all’anima e al cuore, invece che solo alla mente e all’intelletto.
  3. Si sofferma su un tema secondo me importantissimo: la vera origine dell’anima, che chiaramente è animale – non a caso le due parole sono quasi identiche.

libri per cambiare vita

Spesso la crescita personale e la spiritualità sono così inquinate da un’ignoranza culturale di base che risulta difficile assimilarne i concetti: hanno un fondo di verità ma sono talmente superficiali, privi di radici, sentire ed esperienza vibrante… alla fine quasi niente dura perché di fatto è inconsistente.

Ecco, per questo libro direi l’esatto contrario 🙂

L’innovativo e più attuale

“Superanima Sette – La scuola celeste”, di Jane Roberts, è l’unico tra questi tre che coglie nel segno: l’autrice riesce a raccontare, con una serie di storie avvincenti e appassionanti, la vera avventura dell’anima. Un’anima che non nasce, non muore e non si reincarna, perché non esistendo nessun tempo si limita a vivere sette delle sue vite contemporaneamente.

Chiamo questa “verità” perché di certo è l’unica esperienza che faccio anch’io sin da bambina: essere presente in più luoghi ed epoche contemporaneamente, con infatti delle “sincronicità” (lett. “riunione del tempo”, “simultaneità”) avvincenti e appassionanti proprio come quelle del protagonista del libro della Roberts – che, chiaramente, è sia femmina sia maschio, nei vari livelli.

libri per cambiare vita

Ilaria Cusano

PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

 

17 buoni propositi per l’anno nuovo

I miei 17 buoni propositi per l’anno nuovo

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Condivido i miei 17 buoni propositi per il nuovo anno perché possiamo ispirarci tanto a vicenda. Se sei qui a leggere proprio questo articolo una ragione ci sarà, giusto? 😉

17 buoni propositi life coaching spirituale

Qualche giorno fa ho pubblicato un articolo sul significato esoterico del solstizio invernale. Continuo su quella traccia e approfondisco l’argomento. Nel mondo pratico e fruttifero proprio di noi coach.
Gesù rappresenta il seme maschile; a qualcuno farà impressione, ma a chi vive serenamente corpo e sessualità tutto tornerà alla perfezione!
Pensa un attimo a come il seme viene emesso:

  • viene schizzato fuori, seguendo una traiettoria ben precisa che lo fa arrivare lontano e a un obiettivo;
  • è un getto concentrato, senza dispersioni;
  • esce da un pene duro e dritto, che già di per sé indica… cosa?

Direzione: il maschile è direzione

Come ho imparato attraverso i miei studi di Tantra e come continuo a sperimentare ogni volta che vivo un rapporto di coppia sano, il maschile è direzione. Il femminile è potenza. Io ci metto l’energia, lui il piano; esprimiamo appieno la nostra vera natura e insieme balliamo alla grande!
Ma andiamo oltre.

Direzione è intento, obiettivo, focus. Quale migliore momento dell’anno, quindi, per individuare 17 propositi per i 12 mesi a venire?
Mi concentrerò sui cambiamenti e non su ciò che voglio mantenere; e su quelli che mi sento profondamente pronta ad attuare, che dentro di me si stanno già incubando da tempo.

Il mio augurio è di ispirare e far venire nuove idee; o aiutare a fare chiarezza su intenzioni già presenti, che richiedono di essere maggiormente riconosciute e focalizzate.

17 buoni propositi per il 2018

17 buoni propositi life coaching spirituale

  1. Terrò ben chiaro chi è in grado di amare con la mia stessa ampiezza, totalità e intensità e chi, invece, oggettivamente non sa farlo.
  2. Continuerò ad amare tutti, ma riconoscendoli per chi sono veramente.
  3. Creerò a una coppia che mi corrisponda al 100%, libera da inibizioni, repressioni e limitazioni che finalmente posso lasciar andare del tutto.
  4. Sul lavoro, mi focalizzerò sull’investire, sul generare utili che fruttino redditi passivi; sul concretizzare il passaggio dalla mentalità dello stipendio a quella del valore.
  5. Con coloro che viaggiano sulla mia stessa lunghezza d’onda collaborerò; con chi ha scelto me per apprendere questo approccio farò la leader. E i due atteggiamenti saranno ben diversi e riconoscibili.
  6. Dirò la verità; ogni volta in un modo diverso, a seconda della circostanza e del contesto, ma la dirò tutta e a tutti.
  7. Terrò il sesso al centro della mia vita, come sorgente autentica di ogni impulso d’amore, consapevole del fatto l’unica vera origine è questa fiamma. Me ne ricorderò; la onorerò e celebrerò ogni giorno.
  8. Lavorerò di meno con computer e smartphone e di più a contatto con persone in carne e ossa.
  9. Userò la tecnologia per raggiungere grandi numeri, tenermi in contatto e proteggermi.
  10. Amerò questo magnifico uomo che ho affianco così com’è, baciando tutto di lui, e ascoltandolo, sorridendogli e abbracciandolo in ogni onda che attraverserà.
  11. Considererò amici solo coloro con cui avviene uno scambio; con le persone con cui faccio Madre Teresa di Calcutta mi ricorderò di ricordarmi che non possono essere considerate amici.
  12. Seguirò al 100% la bussola del piacere. Il piacere come valore nella vita, nel modo ampio e profondo in cui l’ho descritto nel podcast.
  13. Aggregherò persone e imprenditori decisi ad arricchire e arricchirsi anche materialmente, oltre che umanamente e spiritualmente; condividerò le mie energie e competenze solo con questi. Gli altri hanno seri problemi di cui sono stanca di farmi carico.
  14. Mi dedicherò di più alla mia bellezza e valorizzazione, da un punto di vista fisico oltre che interiore.
  15. Spenderò più tempo ed energie per abbellire gli ambienti in cui vivo e passo.
  16. Mi aprirò maggiormente, per ricevere tutto ciò che mi viene donato dalle meravigliose anime che ho intorno.
  17. Ringrazierò e pregherò per tutti, contemplando come il Bene ha poco in comune con le emozioni, ed emancipandomi ancora un po’ da queste.

Ilaria Cusano

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Archetipi, intelligenza spirituale/sociale, rituali, obiettivi

archetipi blog novel***Ehi, hai visto che c’è il nuovo sito dell’Accademia Professionale? Visitalo subito: www.ilariacusanoacademy.com

 

Proprio ieri, per caso, su Facebook è venuta fuori una conversazione sugli archetipi che ha suscitato un certo scalpore e coinvolgimento; oggi, non tanto per caso secondo me, mi ritrovo qui a dover tirare le somme sul lavoro con gli archetipi che ho affrontato e proposto anche con il mio blog novel.
Già, perché questo è stato per me, il blog-novel: un esercizio di life coaching spirituale, una pratica lenta e costante, un rituale durato più di un anno, un anno in cui ho fatto un altro intenso percorso di coaching e, a un certo punto, con mia grande sorpresa, anche in quello, senza dire né chiedere niente, mi sono ritrovata a usare questi personaggi mitici e misteriosi degli archetipi 😀

Il mio intento iniziale

Avevo un’intuizione, nessuna certezza né studi al riguardo, né nessuna conferma scientifica del fatto che avrebbe funzionato, ed eventualmente come; una pazza avventura!
D’altronde, non a caso mi definisco una mercante d’estasi – è questo che faccio per le mie clienti: viaggio all’avventura in giro per il mondo (e i mondi), e torno con delle nuove tecnologie per portare l’estasi nella vita. Anche con gli archetipi ho fatto così.
Sapevo che dovevo attivarli; lo sentivo, lo fiutavo, lo vedevo. Non sapevo perché né se avrebbe funzionato, ma sapevo che era quello il mio momento per farlo, e che potevo inventarmi un modo per riuscirci.

Così, quando il mio amico e collega Luca, di fronte al libretto in cui raccontavo di un percorso formativo con cinque donne, mi disse Fanne un bel blog novel, io ebbi una mezza idea. Quando alcune delle donne di cui avrei raccontato nel blog novel, poi, mi fecero presente che per questioni di privacy volevano essere nominate con un nick-name, la mezza idea si trasformò nell’idea vincente: ne avrei approfittato per mettere in atto il mio rituale!
Ognuna avrebbe rappresentato uno dei 7 archetipi fondamentali nella strutturazione dell’identità femminile (quello che aveva rappresentato per me), e il mio esercizio artistico sarebbe stato un processo di attivazione condiviso – a disposizione di chiunque sentisse il bisogno di utilizzare una pratica simile.

Obiettivi raggiunti

Io so bene quali traguardi sarchetipi blog noveli possono raggiungere con un esercizio spirituale consapevole, ben strutturato e che mira a degli obiettivi ben precisi; molti pensano che la spiritualità sia solo un fatto di fede, speranza e carità, ma sono ignoranti al riguardo, non hanno la più pallida idea di cosa sia una pratica spirituale.
Chi conosce la vera spiritualità perché la vive dentro e nella quotidianità, sa bene che si tratta innanzitutto di un percorso di crescita personale.
Questo percorso di crescita personale, a un certo punto, da dei risultati concreti nella vita, come qualsiasi altro strumento di studio e qualsiasi altra tecnica di coaching ben congegnata.

Ecco i principali obiettivi che io ho raggiunto nel periodo del potenziamento spirituale dovuto all’attivazione dei 7 archetipi femminili:

1) Dopo anni di peregrinare e cambiare e cercare, finalmente ho trovato la mia casa

La giusta città in cui vivere, degli amici sulla mia stessa lunghezza d’onda, e l’ambito professionale e sociale a cui appartenere – questioni che, negli anni passati, si erano rivelate molto spinose per me. Oggi sento di essere parte di una casa e di una famiglia, e in fondo anche attivare gli archetipi vuol dire un po’ tornare a casa.

2) Riesco a creare circa cinque volte (numericamente parlando) la ricchezza e il valore che ero in grado di creare prima

Basta guardare al mio stipendio mensile per rendersene conto: da mesi, oramai, è più o meno cinque volte quello che era prima!

3) Il mio rapporto con la ricchezza è mutato materialmente

Perché io sono mutata spiritualmente, nel mio approccio alla ricchezza; questo mi ha portata a cambiare vita sotto molti altri punti di vista, arricchendomi, per l’appunto.

4) Finalmente oggi riesco ad avere lo stile di vita giusto per me

A svegliarmi tutte le mattine all’alba, a mangiare due volte al giorno invece che tre, ad allenarmi per un’ora e mezza al giorno, tutti i giorni; a essere concentrata, produttiva e organizzata come sognavo sin da bambina; in buona sostanza, ad avere lo stile di vita giusto per me, quello a cui miravo da tanto tempo, riuscendo a realizzarlo solo a piccoli passi: con il potenziamento frutto del lavoro con gli archetipi, sono riuscita a portare a compimento un’enorme fetta di questo mio intento, adesso è solo questione di rifiniture.

  1. Ce l’ho fatta a stabilire le meravigliose collaborazioni di lunga durata che immaginavo da sempre. Per farlo ho dovuto scartarne tantissime altre, ma almeno ce l’ho fatta in tempi incredibilmente brevi! Non mi sono più incastrata (come avevo fatto un miliardo di volte!) in rapporti buoni solo “sulla carta”. Io punto sempre al massimo, non alla mediocrità 😉
  2. Ho creato il mio mondo: il Laboratorio di Piacere.

… e tanti altri traguardi, in verità!
Cos’hanno a che fare con gli archetipi? Te lo sintetizzo in una frase: quando sai chi sei, sai anche cosa devi fare, esattamente .

Come ho organizzato e svolto il rituale

Ogni donna è associata a un archetipo, sempre secondo il mio intuito e in base al mio “teatrino” interiore.
Ho strutturato il rituale in un periodo ben definito, con le varie tappe ben cadenzate – così si fa un rituale serio: io mi ero data il compito di condividere una puntata del blog novel una volta alla settimana, di venerdì, giorno di Venere e dell’amore – l’avevo scelto perché avevo intenzione di fare un atto d’amore verso me stessa.
Lo schema era basato sulle leggi che governano il processo di trasformazione profonda:

  • connessione con l’intimità, col regno più interiore;
  • visione,
  • organizzazione,
  • creatività e magia.
  • Io ci ho aggiunto anche la condivisione, potenziando tutto ulteriormente, ed ecco qua che i risultati sono giganti 😀

archetipi blog novelHo avuto una visione e ci ho creduto, le ho dato fiducia e corpo.
Ho guardato in una direzione, ho impostato una rotta alla mia nave: il capitano quando lo fa non vede fisicamente la meta, ma questo non lo ferma, anzi lo motiva, lo spinge perché è proprio a vedere e vivere quella meta che vuole arrivare! Questa è leadership spirituale: crederci e sapere come fare per arrivarci, usando lo spirito . E gli altri seguano oppure no, questo è secondario per il vero leader, perché l’unico che deve riuscir a trascinare (rullo di tamburi) è se stesso 😉

Se vuoi fare questo rituale copialo, semplicemente: riproduci uno schema come quello che ho descritto, fallo per più tempo, per meno tempo, con altri archetipi e altri racconti, come ti pare, in base al tuo sentire e agli scopi che ti stai prefissando. Lo schema deve essere questo, ma i tempi, i personaggi e gli obiettivi sono i tuoi, sono soggettivi.
A rituale compiuto, tu avrai attivato i tuoi archetipi e superpoteri, e tutti noi avremo un’opera d’arte magica e spirituale in più a circolare per il mondo, e te ne saremo grati 🙂

Ilaria Cusano

PS. Se lo fai, ovviamente, metti il link alla tua creazione nei commenti a questo articolo – così ci connettiamo anche noi e facciamo rete 😉

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Blog Novel 52

Blog Novel 52ª puntata

leadership condivisa
Il modo più comune in cui le persone cedono il proprio potere è credendo di non averne

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Uno dei temi a cui nel corso della giornata sulla leadership condivisa vennero dedicati più tempo ed energie fu quello del potere.
Quando nel 2008 ho partecipato al corso di facilitazione della comunicazione sul metodo del consenso, ho conosciuto le basi del rango sociale.
Si tratta di un argomento oltremodo scomodo e che infatti sta rischiando di diventare un vero e proprio tabù sociale. Nonostante ciò, secondo me è importantissimo affrontarlo. Poiché meno se ne parla più i suoi tentacoli hanno modo di muoversi nell’oscurità. In maniera insidiosa e quanto mai deleteria per individui e comunità.
E’ nel tabù che prosperano le varie ansie, il disadattamento e le disuguaglianze sociali .

Rango sociale e metodo del consenso

Il rango sociale esiste e non ha alcun senso fingere che non sia così. Siamo tutti diversi in termini di potere. Per le precise sfumature e qualità attraverso cui esso si manifesta tramite di noi. E per l’intensità e la misura in cui sappiamo gestirlo effettivamente.
Più siamo coscienti di qual è il nostro personale rango in rapporto con quello delle persone con cui interagiamo e collaboriamo, più aumentano le nostre probabilità di successo nella comunicazione, nell’auto-efficacia e nella realizzazione dei nostri obiettivi. Per questo è bene acquisire consapevolezza rispetto a tale sfera, nella vita così come nel lavoro.

leadership condivisa
Le ragazze competono l’una con l’altra; le donne si potenziano.

Una piccola digressione. Il metodo del consenso è un sistema il cui fine è prendere decisioni in modo pacifico, giusto e costruttivo.
Fa riferimento a delle conoscenze molto antiche e si pone come meta non il consenso della maggioranza, ma quello unanime. Laddove con unanimità non si intende il pieno accordo di tutti ma quanto meno l’inesistenza di opposizioni conclamate da parte di individui o gruppi. Laddove si verifichi una contestazione chiara e palese, il processo decisionale viene ripreso e portato avanti finché tutti i membri del gruppo non raggiungono una condizione di pace rispetto a una decisione – alcuni la condivideranno appieno e altri no, alcuni nutriranno ancora dei dubbi forse, ma è basilare che si superino le opposizioni.

È un metodo che riguarda il potere e la sua distribuzione. Un grande merito nella sua diffusione va riconosciuto a Breatrice Briggs, che negli anni si è fatta carico di farlo conoscere e apprendere in molti paesi del mondo. Esso ha enormi potenzialità di sviluppo, sia nell’ambito della vita di individui e piccoli gruppi, sia in quello dei macro-sistemi – politica, religione, economia, relazioni internazionali e via dicendo.

I 4 aspetti del potere

Ma torniamo a noi.
La quantità di potere di cui ognuno di noi dispone, e da cui dipende il nostro effettivo rango sociale, fa riferimento a quattro aspetti inscindibili tra loro:

leadership condivisa
Non c’è nessuna forza pari a una donna determinata a risorgere.

1) Potere materiale: quanto possiedo in termini di denaro, immobili, terreni, beni, e così via determina una certa di fetta del mio potere di influenzare gli altri e il mondo circostante;

2) Potere etnico: di che colore è la mia pelle, a quale ceppo linguistico appartengo e quanto nel mio aspetto fisico sono ritenuta bella secondo i canoni vigenti ne determina un’altra fetta;

3) Potere psicologico: quanto sono capace di gestire le emozioni, quanto sono acculturata e quanto sono abile nella comunicazione, quanta destrezza ho nel concentrarmi, nella gestione del tempo e in generale nelle cosiddette soft-skills (competenze trasversali), tutto ciò influisce sul mio potere, dandomene o sottraendomene;

4) Potere spirituale: quanto sono consapevole di chi sono, da dove vengo e dove voglio andare, quanta coscienza ho delle leggi che regolano l’universo e la vita sulla Terra, e quanto so utilizzare tale intelligenza inerente l’essere umano e la natura in sé di tutte le cose, anche questo fattore può potenziarmi o depotenziarmi.

Molte persone hanno numerosi pregiudizi sul potere, ma la verità è che il potere fa parte della nostra natura e funzione: non possiamo esimerci dal plasmare la realtà .
Conviene imparare a gestirlo, perché si tratta di una responsabilità che non ci è dato rifiutare.

Ilaria Cusano

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Cambiare vita grazie al management

Cambiare vita vuol dire imparare a sentirti leggera e sicura di te; ecco un segreto

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Cambiare vita per me passa spesso attraverso l’organizzazione. Infatti il management è sempre un po’ nei miei discorsi perché è parte fondante della mia natura e identità. managementMa l’articolo sulla pianificazione creativa della settimana scorsa ha avuto così tanto successo che, visto che fino a domani siamo ancora ufficialmente nel periodo festivo, ho deciso di scriverne un altro.
Stavolta, però, ti parlerò dell’aspetto più ampio, profondo e intimo del management. Che è pianificazione ma anche organizzazione.
A proposito, se questo è uno dei tuoi temi caldi, sappi che il mio corso online “Organizza un nuovo viaggio” verte molto sulla pianificazione. Se hai bisogno, sono qua 😉

Cambiare vita è un fatto di organizzazione: management a casa, al lavoro e nelle coincidenze della vita

Oggi è venuta a casa nostra una Professional Organizer. Aiuta le persone a organizzare la casa, il computer e il tempo, a seconda delle loro attitudini ed esigenze.

Con lei sto per iniziare uno scambio. Così le ho chiesto di darmi una mano con la gestione della casa. Uno dei limiti che più mi pesa e stressa, nonché la ragione principale di tutti i litigi con mio marito.
Potrai immaginare quanto è importante per me!
Eppure, nonostante sia così da sempre, finora non avevo mai veramente sentito l’esigenza né il desiderio di dedicarmici. Avevo altre priorità, la casa non era tra le cose fondamentali. E non avevo voglia di darle un’attenzione che non corrispondeva a un sentire reale, profondo.

Spazi interni e spazi esterni

Sono figlia della più ipocrita e formale borghesia. Non volevo ripetere l’errore di chi mi ha preceduta: costruire una fantastica facciata per camuffare un edificio che cade a pezzi. O ergere quattro piani su delle fondamenta traballanti e pericolose.
Così in passato mi sono concentrata su altro: sulla verità, sull’essenza intima e profonda, sui miei bisogni e desideri reali. Libera da condizionamenti e pressioni esterni. Infatti, anche dentro casa, negli spazi interiori (armadi, cassetti, mobili) sono assai più capace, organizzata e ordinata che negli spazi esteriori (colpo d’occhio, estetica e facciata, per l’appunto).

Da quando mi sono trasferita a Padova, però, dentro di me è nata una pulsione nuova. Ho cominciato a sentire il desiderio e il piacere di arredare, abbellire, decorare. Rendere pratica, funzionale e comoda l’esperienza dello spazio casalingo.
Così ho iniziato a fare largo a questa nuova e sconosciuta parte di me stessa. Non sai quanto mi ci sto divertendo 😀

Perché ti racconto queste cose? Che c’entrano col management? Il management serve solo per cambiare vita!

1) Perché effettivamente, a livello profondo e spirituale, il punto non è tanto cosa bisogna fare, ma quando .
Sono un miliardo le cose belle e importanti da vivere, nel corso di un’esistenza, ma in un certo momento, di fatto, solo alcune, misteriosamente e curiosamente, galleggiano verso la superficie della nostra attenzione e percezione, diventando più importanti di altre.
Com’è per te, adesso, la ricerca interiore – che magari ti aveva sempre attratta ma che, alla fine, proprio in questo momento è diventata così essenziale da spingerti a trovare il tempo di leggere questo articolo, per esempio; e com’è per me, ora, con la gestione della casa.

2) Per farti notare l’immenso valore della pianificazione!
A me una cosa che scocciava tantissimo, rispetto al vivere e organizzare la casa, era proprio la mancanza di un piano a monte; spesso litigavo con Sandro perché lui mi accusava di essere impaziente, di volere tutto e subito, mentre bisogna prendersi i tempi giusti, valutare bene, fare delle prove, concedersi di cambiare, etc. etc.
E io gli rispondevo “Sì, ok, ma in che diamine di direzione stiamo andando?”.
Per me il problema non era tanto la frustrazione del non poter concludere tutto in due mesi, ma il disorientamento e la confusione derivanti dal non avere un piano a monte, una direzione e una strategia chiare.

Casa interiore e casa esteriore: cambiare vita è riunificare

Te l’ho spiegato con la metafora della casa perché è molto più semplice e diretto. Ma la stessa identica cosa succede e vale nella “casa interiore” 🙂

Il collage che ti ho proposto di fare la settimana scorsa, così come il corso online a cui ti ho accennato prima, servono proprio a questo. Nelle emozioni e nelle sensazioni che si provano mentre li si fa e dopo, si capisce esattamente tutto ciò che c’è da sapere:

  • più pianifichi, e più lo fai in un modo coerente alla tua natura, più lo spazio dentro e intorno a te si libera, si chiarisce e diventa piacevole da vivere;
  • pianificando, ti liberi da tutte quelle energie, idee, pensieri e obiettivi che altrimenti ti devi portare sempre appresso, come un marsupio o uno zaino pesantissimi! Basta proiettarli fuori, invece, scriverli, disegnarli o rappresentarli su un cartellone, in un’agenda o in un block-notes, ed è fatta: li salvi, conservi e ricordi, senza doverne sentire costantemente il
    peso addosso!
  • Perché? Perché vivere così vuol dire vivere sentendoti leggera e libera, ma anche incredibilmente stabile e sicura di te 😀 Per non parlare del tempo e dei successi che guadagnerai, in questo modo!

management

Il valore profondo della pianificazione e dell’organizzazione

Questo è il valore profondo della pianificazione, e anche dell’organizzazione.
Il management è cosa ben diversa da quel che si usa credere in Italia: è dare una direzione alla propria energia e vita, e a ben vedere ciò coincide perfettamente con il dare un senso all’esistenza intera 🙂
Per cambiare vita, in questo nuovo anno appena
iniziato, prova anche tu a portare nella tua giornata il valore della pianificazione e dell’organizzazione; ma inizia massimo domani – quale migliore Epifania, se non una concreta e vera, una buona volta?
E mi raccomando: condividi la tua esperienza nei commenti a questo articolo. Aiuterai anche tutte le altre donne che ci leggono, a migliorare la propria vita e disegnare la quotidianità che rende più libere e felici 🙂
Buona Epifania anche a te!

Ilaria Cusano

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Blog Novel 40

Blog Novel – 40ª puntata

blog novel 40
Light at the End of the Tunnel, by Panthera Lee

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Fu questo il momento in cui la limitazione si manifestò in tutto il suo potenziale di saggezza e guida .

Naturalmente le più entusiaste e veloci provarono un senso di rammarico, delusione e scoraggiamento, nel non poter realizzare immediatamente ciò che avevano immaginato. Le più lente e prudenti si sentirono in colpa e a disagio, temendo che fosse a causa loro che si era creato l’impedimento. Kore fu semplicemente perplessa e disorientata. Mentre Maria doveva trovare un modo per trasformare la seconda parte del seminario sulla cooperazione, indirizzandolo in una direzione completamente diversa rispetto a ciò che aveva pianificato. E doveva farlo in fretta perché il seminario era… adesso!!

Così si ricordò delle sue esperienze con le organizzazioni no-profit…

Dieci lunghi anni a lavorare nell’ambito delle organizzazioni no-profit. Dove altro si sarebbe potuta immaginare una Maria, d’altronde?
Un po’ era stata una scelta. Un po’ il frutto più ovvio di una vocazione sociale indirizzata, inizialmente, dove la vita le aveva presentato più opportunità.

Già da prima di laurearsi, le erano capitate una serie di ottime occasioni per collaborare con delle associazioni che lei ammirava molto. Non solo per intenti e realizzazioni, ma anche per efficienza e prestigio.
Durante i primi anni della sua carriera, Maria mise a disposizione il proprio servizio per queste organizzazioni. Ne condivideva la visione, la missione e i valori, e oltre a questo trovava che per lei potessero essere degli ottimi trampolini di lancio. Avrebbe potuto sviluppare preziose competenze, stringere una serie di relazioni importanti ed essere il braccio destro di persone che lei definiva “di successo”. Sicuramente il genere di successo a cui lei stessa anelava.

Fu così: fece sue una serie di abilità relazionali e manageriali fondamentali, poté osservare da vicino come operavano dei professionisti validi, capaci e riconosciuti, e si esercitò a mettere in campo le proprie risorse interiori in degli ambiti in cui esse erano valorizzate, sostenute e stimate.
Le si richiedevano presenza, responsabilità, efficienza e diplomazia, e così Maria ricevette gli stimoli giusti per formarsi, per passare a uno step successivo nella sua professionalità: aveva scelto la sua strada, ora doveva rimboccarsi le maniche e imparare a stare sul pezzo, a funzionare sia a livello umano sia economicamente.
Non solo: doveva essere in grado di garantire a se stessa sopravvivenza, autonomia e gratificazione, e in più fare da punto di riferimento per due organizzazioni importanti, note in tutta Italia e anche all’estero, e ampiamente frequentate – esattamente quello che le ci voleva per imparare a volare!

All’ombra di fama e prestigio…

blog novel 40
Penelope and the Suitors by John William Waterhouse (1912)

Allo stesso tempo Maria, negli anni, dovette prendere atto di uno stato di cose per lei inquietante: nel sottoscala di tali organizzazioni c’era l’inferno amministrativo!
La gestione, “naturalmente” nascosta ai soci, era un insieme di scheletri nell’armadio che si tramandava e si aggravava di anno in anno; i contratti e la contabilità vertevano in una situazione indecente; la baracca andava avanti solo grazie all’inefficienza e all’omertà tipiche dello stato italiano, all’abitudine del lavoratore medio a rinunciare alla maggior parte dei suoi diritti, nonché a quasi tutta la sua dignità.

Maria, ovviamente, non poteva durare molto in un ambiente del genere. Diversamente dalle decine di volontari che pensavano di fare un gesto generoso, mentre in realtà erano solo perennemente manipolati e sfruttati, lei seppe farsi valere, e sin dall’inizio ottenne ciò che le spettava.
Tuttavia, non aveva quel cosiddetto “pelo sullo stomaco” che le permettesse di digerire tali e tante ingiustizie, giorno dopo giorno – né poteva combattere la battaglia di Don Chisciotte! Non avrebbe avuto nessun senso: l’unica a cui quello stato di cose non andava giù ero lei, gli altri ci sguazzavano dentro tranquillamente e senza alcun problema, dal primo all’ultimo.
Così fece la scorta di ciò che per lei era più importante, e poi se ne andò, con la stessa scaltrezza e diplomazia con cui era arrivata, senza disturbare troppo un equilibrio che si era costruito, con la collaborazione di tutti, nell’arco di decenni.

Ilaria Cusano

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Rituale della ricapitolazione in 12 giorni

Ricapitolazione, dal 26 dicembre al 6 gennaio

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Durante la mia permanenza nell’eco-villaggio di Findhorn, in Scozia, sentii parlare della ricapitolazione per la prima volta. Dopo questo viaggio, per qualche Capodanno lo feci io stessa, con grandi benefici e piacere! Così oggi, dopo varie sperimentazioni su di me, offro questo rituale a te. Se ami scrivere, disegnare o dipingere ti piacerà!

ricapitolazione-rituale

1) Ricapitolazione di Capodanno: a cosa serve?

Spiritualmente, è il miglior modo per attraversare il passaggio dal risveglio del Natale (maschile) a quello dell’Epifania (femminile), incluso il salto dal vecchio al nuovo anno.

La ricapitolazione ci aiuta a

  • cogliere fin nelle tue profondità ciò che è successo nei 12 mesi passati;
  • rielaborarlo nella maniera più sana e costruttiva possibile;
  • lasciarlo andare per guardare oltre e avanti, mollando le vecchie zavorre e facendo spazio al nuovo.

2) Rituale della ricapitolazione: come funziona?

Ogni giorno bisogna concentrarsi su un segno zodiacale e un periodo dell’anno passato, quello relativo a quel segno, per l’appunto. L’astrologia mi appassiona, lo avrai capito – ci ho anche creato un intero corso, sulla base delle 13 Lune dell’anno 🙂
Puoi scegliere la forma espressiva che preferisci: scrittura, disegno, pittura, collage, etc. L’importante è che tu produca qualcosa di materiale, che ti rimanga.
Ti consiglio di conservarlo per tutto l’anno a venire; ti ricorderai da dove sei partito e i progressi che hai fatto.
Per ogni passo, usi la forma espressiva che hai scelto e ricordi le cose più importanti che hai vissuto nel periodo del segno zodiacale in questione; con 12 giorni avrai il tuo anno per intero.

Ecco i 12 passi:

ricapitolazione-arieteAriete
Periodo che devi ricapitolare: dal 21 marzo al 20 aprile 2017
Giorno in cui devi fare la tua opera per farlo – scritta, dipinta, etc.: 26 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-toro

Toro
Periodo da ricapitolare: dal 21 aprile al 20 maggio 2017
Giorno in cui devi dedicartici – scrivendo, disegnando, etc.: 27 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-gemelli

Gemelli
Periodo che devi ricapitolare: dal 21 maggio al 21 giugno 2017
Giorno: 28 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-cancro

Cancro
Periodo: dal 22 giugno al 22 luglio 2017
Giorno: 29 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-leoneLeone
Periodo: dal 23 luglio al 23 agosto 2017
Giorno: 30 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-vergineVergine
Periodo: dal 24 agosto al 23 settembre 2017
Giorno: 31 dicembre 2017

 

 

ricapitolazione-bilanciaBilancia
Periodo: dal 24 settembre al 23 ottobre 2017
Giorno: 1 gennaio 2018

 

 

ricapitolazione-scorpioneScorpione
Periodo: dal 24 ottobre al 22 novembre 2017
Giorno: 2 gennaio 2018

 

 

ricapitolazione-sagittarioSagittario
Periodo: dal 23 novembre al 21 dicembre 2017
Giorno: 3 gennaio 2018

 

 

ricapitolazione-capricornoCapricorno
Periodo: dal 22 dicembre 2016 al 20 gennaio 2017
Giorno: 4 gennaio 2018

 

 

ricapitolazione-aquarioAcquario
Periodo: dal 21 gennaio al 19 febbraio 2017
Giorno: 5 gennaio 2018

 

 

ricapitolazione-pesciPesci
Periodo: dal 20 febbraio al 20 marzo 2017
Giorno: 6 gennaio 2018

 

 

Buon divertimento e buona rinascita!
Ilaria Cusano

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Blog Novel 39

Blog Novel – 39ª puntata

blog novel 39

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L’ultima criticità che il gruppo di donne si trovò a dover affrontare era la seguente. Per promuovere un’iniziativa come quella che avevano immaginato con efficacia e serenità, c’è bisogno che la maggior parte dei dettagli essenziali siano definiti almeno un mese prima dell’evento.
Visto che l’estate stava finendo, e visto che c’erano diverse questioni basilari rimaste insolute, realisticamente, in che periodo si poteva realizzare questa giornata sui saperi femminili?

Il blocco, l’impasse di un gruppo quando non c’è un buon livello di leadership

Di fronte alle criticità, il gruppo di donne si bloccò. O meglio, ciò avvenne nel fronteggiare la prima decisione che bisognava prendere, quella sulla scelta delle date.

Juno e Diana

Juno e Diana erano le più gagliarde e motivate. Quest’ultima, tra l’altro, era l’unica che si era attivata anche autonomamente per trovare una location.
Aveva reperito un volantino di uno spazio che era stato preso in considerazione.
Aveva chiesto a Maria come poteva dialogare con i gestori del posto, rispetto alla giornata in programma.
Li aveva chiamati per avere le informazioni necessarie e le aveva riportate al gruppo intero. Evidenziando che, tra l’altro (anche in questo c’era un impedimento), il luogo era in fase di ristrutturazione e i gestori non potevano garantirne la disponibilità.

Kore

Kore aveva alcune perplessità sull’organizzazione stessa delle attività. Secondo lei, per poter trovare una location adeguata e tutte le risorse necessarie (materiali, umane e interiori), era fondamentale partire dalle attività.

Grazia e Vestia

Grazia e Vestia, invece, avevano dei ritmi più lenti. Non si sentivano pronte a dare forma a un progetto nato solo poche settimane prima, ancora troppo poco definito e per niente maturo per poter essere, secondo loro, portato all’esterno.

Così chiesero al gruppo un minore coinvolgimento, e la possibilità di rimandare la concretizzazione a un momento futuro indefinito. Aggiunsero che, secondo loro, il processo di realizzazione era già in corso. Fecero notare al gruppo che ognuna
– si era centrata sui propri obiettivi,
– aveva individuato ciò su cui voleva puntare,
– aveva acquisito una serie di competenze trasversali e professionali che le sarebbero tornate utili nel proprio lavoro.
– E in più tutte potevano contare su delle nuove relazioni tanto feconde e stimolanti quali erano quelle che si erano stabilite in occasione del ciclo di seminari.

In buona sostanza, Grazia e Vestia erano dell’idea che non fosse molto importante dare una forma concreta al progetto comune della giornata. O quanto meno che non fosse basilare farlo immediatamente. Per loro, tutto ciò che aveva portato fino a quel punto era avvenuto, era stato effettivamente seminato e certamente avrebbe dato i suoi frutti. Questo poteva bastare.

Gli stili di leadership

blog novel 39
(Ph.: Libby Rosof)

In questo momento, era dall’esperienza stessa, dall’aver messo le mani in pasta ed essersi cimentate con una reale responsabilità, che avevano iniziato a emergere con chiarezza i segnali dello stile di leadership di ogni donna. Alcune erano orientate più ai risultati che alle persone – come, ad esempio, Diana. Per altre, viceversa, era più importante il benessere di ognuna, piuttosto che la produzione di risultati concreti.

Solamente, non avendo abbastanza consapevolezza ed esperienza rispetto al tema leadership, le cinque donne, più che altro, barcollavano nel buio.

Maria, pur conoscendo diversi modi per uscire dall’impasse, sapeva bene che a livello di formazione il processo avrebbe funzionato tanto più quanto le donne sarebbero state solo supportate da lei. Non guidate passo per passo o sostituite da lei stessa. Dovevano essere loro a spremersi e ingegnarsi per produrre una o più soluzioni alternative in modo autonomo.
Non erano bambine a cui va insegnato a camminare. Erano donne adulte che sanno benissimo come si cammina. Devono solo tirare fuori il coraggio e la forza di produrre e sostenere ogni singolo passo. E soprattutto di non fermarsi o tornare indietro, mai.
Queste capacità, più umane che tecniche, possono sorgere solo dall’attraversare la difficoltà stessa. E dall’essere ben consapevoli del fatto che, qualsiasi frutto e risultato prodotto o non prodotto era e sarebbe rimasto sempre e solo una loro responsabilità e merito.

L’Italia

Come accade spesso in Italia, dove le persone da secoli vengono educate alla sottomissione e schiavitù invece che alla responsabilità e libertà, le donne si aspettavano che fosse Maria a risolvere al posto loro. Ma Maria, quella volta, pur sapendo benissimo non una ma diverse soluzioni, riuscì a resistere alla tentazione egocentrica, e lasciò a ognuna il proprio spazio di potere, azione, responsabilità e libertà, rimanendo a disposizione per un supporto ma deludendo sistematicamente qualsiasi aspettativa infantile.
Gli spazi non riempiti restavano vuoti, tutte potevano fare esperienza di questi vuoti – che poi sono gli stessi che, in Italia, viviamo ogni giorno, nell’impegno civico e nella vita sociale – e tutte potevano sentire chiaramente, dentro e intorno a sé, cosa si crea in un gruppo quando una o più persone non fanno la propria parte.
Certi insegnamenti possono risultare scomodi, ma sono fondamentali per innescare un’accelerazione, nell’evoluzione personale e sociale .

Ilaria Cusano

PS. In questo sito trovi le mie attività dei primi 7 anni da Coach online (e imprenditrice digitale) – dal 2015 al 2021. Tutte le più nuove e performanti create a partire da fine 2021, invece, sono nel nuovo sito: www.ilariacusanoacademy.com Ci vediamo di là!

 

Indice blog novel

Blog novel, indice delle puntate

1ª puntata: Venerdì 20 Marzo 2015blog novel indice puntate
2ª puntata: Venerdì 27 Marzo 2015
3ª puntata: Venerdì 03 Aprile 2015
4ª puntata: Venerdì 10 Aprile 2015
5ª puntata: Venerdì 17 Aprile 2015
6ª puntata: Venerdì 24 Aprile 2015
7ª puntata: Venerdì 01 Maggio 2015
8ª puntata: Venerdì 08 Maggio 2015
9ª puntata: Venerdì 15 Maggio 2015
10ª puntata: Venerdì 22 Maggio 2015
11ª puntata: Venerdì 29 Maggio 2015
12ª puntata: Venerdì 05 Giugno 2015
13ª puntata: Venerdì 12 Giugno 2015
14ª puntata: Venerdì 19 Giugno 2015
15ª puntata: Venerdì 26 Giugno 2015
16ª puntata: Venerdì 03 Luglio 2015
17ª puntata: Venerdì 10 Luglio 2015
18ª puntata: Venerdì 17 Luglio 2015
19ª puntata: Venerdì 24 Luglio 2015
20ª puntata: Venerdì 31 Luglio 2015
21ª puntata: Venerdì 07 Agosto 2015
22ª puntata: Venerdì 14 Agosto 2015
23ª puntata: Venerdì 21 Agosto 2015
24ª puntata: Venerdì 28 Agosto 2015
25ª puntata: Venerdì 04 Settembre 2015
26ª puntata: Venerdì 11 Settembre 2015
27ª puntata: Venerdì 18 Settembre 2015
28ª puntata: Venerdì 25 Settembre 2015
29ª puntata: Venerdì 02 Ottobre 2015
30ª puntata: Venerdì 09 Ottobre 2015
31ª puntata: Venerdì 16 Ottobre 2015
32ª puntata: Venerdì 23 Ottobre 2015
33ª puntata: Venerdì 30 Ottobre 2015
34ª puntata: Venerdì 6 Novembre 2015
35ª puntata: Venerdì 13 Novembre 2015
36ª puntata: Venerdì 20 Novembre 2015
37ª puntata: Venerdì 27 Novembre 2015
38ª puntata: Venerdì 4 Dicembre 2015
39ª puntata: Venerdì 11 Dicembre 2015
40ª puntata: Venerdì 18 Dicembre 2015
41ª puntata: Venerdì 8 Gennaio 2016
42ª puntata: Venerdì 15 Gennaio 2016
43ª puntata: Venerdì 22 Gennaio
44ª puntata: Venerdì 29 Gennaio 2016
45ª puntata: Venerdì 5 Febbraio 2016
46ª puntata: Venerdì 12 Febbraio 2016
47ª puntata: Venerdì 19 Febbraio 2016
48ª puntata: Venerdì 26 Febbraio 2016
49ª puntata: Venerdì 4 Marzo 2016
50ª puntata: Venerdì 11 Marzo 2016
51ª puntata: Venerdì 18 Marzo 2016
52ª puntata: Venerdì 1 Aprile 2016
53ª puntata: Venerdì 8 Aprile 2016
54ª puntata: Venerdì 15 Aprile 2016
55ª puntata: Venerdì 22 Aprile 2016
56ª puntata: Venerdì 29 Aprile 2016
57ª puntata: Venerdì 6 Maggio 2016

The end

 

Blog Novel 37

Blog Novel – 37ª puntata

blog novel 37

Le criticità del progetto del gruppo di donne partecipanti al percorso erano questi.

1) La giornata che stavano pianificando aveva delle caratteristiche tali da necessitare di una location in cui ci fossero ben tre spazi distinti:

  • uno per le consulenze individuali,
  • uno per i banchetti,
  • e un altro per i laboratori e le esperienze.

Ciò rischiava di essere un motivo di blocco a lungo termine. Da una parte per la scarsa efficienza del territorio in cui le partecipanti si trovavano a operare. Dall’altra per l’inesistenza di un fondo cassa cui attingere per affittare un luogo ben attrezzato.

Per di più, si andava verso la stagione autunnale, il che rendeva il progetto ancor più difficile da implementare. Se in primavera e in estate si può godere di una serie di meravigliosi spazi nel verde, non si può dire lo stesso delle stagioni fredde dell’anno. Un laboratorio o un’esperienza all’aperto rischiano di tramutarsi in disagi e spiacevolezze proprio a causa della temperatura inospitale.

Una location con tre spazi distinti al suo interno, in buona sostanza, era un obiettivo al di là dei limiti del gruppo. Poteva essere bypassato

  • rimandando l’evento alla primavera, oppure
  • concentrandosi solo sui laboratori,
  • o ancora si poteva pensare di trovare prima un luogo alla propria portata, e di adattare poi l’iniziativa alle sue caratteristiche e potenzialità.

In tutti i casi, la soluzione doveva passare per un taglio, una rinuncia e/o un adeguamento. D’altronde tutti coloro che combinano qualcosa nella vita sanno che spesso è così, quando si vuole concretizzare: la via della realizzazione non è per i perfezionisti , se si vuole portare il proprio contributo nel mondo bisogna essere disposti a gettare il perfezionismo nel secchio. Il perfezionismo è solo una rigidità, un’inutile auto-limitazione, pura ossessione che non porta a grandi traguardi.

Nondimeno, le cinque donne si sentivano più o meno così 😀

blog novel 37

2) La seconda criticità riguardava sempre la location.
Trattandosi di un progetto in fase di sperimentazione, e di un gruppo di donne intente a incrementare proprio la capacità di monetizzare, era alquanto azzardato scegliere uno spazio a pagamento:
– o bisognava optare per una location gratuita – case private, spazi di proprietà di amici, luoghi pubblici e utilizzabili dalla comunità, e via dicendo;
– oppure era il caso di pensare a dei precisi accordi da proporre ai gestori delle location: pagare loro un affitto in proporzione agli introiti della giornata;
– o ancora, si poteva prevedere che fossero loro stessi (i gestori delle location) a chiedere, all’ingresso, un contributo per l’uso dello spazio a tutti i partecipanti.

Questi erano solo degli spunti, che Maria diede alle donne per indicare la direzione giusta in cui guardare, per superare l’impasse; erano loro, però, che dovevano cimentarsi col mitico problem solving!
L’importante era che tutte fossero disponibili ad AFFRONTARE il problema, invece di rifuggirlo, tentare di ignorarlo, evitarlo o, peggio ancora, combatterlo!
La competenza al problem solving, d’altronde, si sviluppa proprio tramite l’esperienza diretta: sollecitandola e utilizzandola in corso d’opera. Può risultare buffo, ma solo chi affronta tanti problemi può diventare un mito nel problem solving 😀
Maria si limitava a ispirare, a indicare delle possibilità concrete da cui si poteva partire per elaborare una soluzione adeguata, ma di fatto non era Maria la persona chiamata a risolvere QUEL problema!
La responsabilità di Maria, invece, era quella di mantenere alta la motivazione delle donne, che di fronte ai problemi e alle criticità, e ancora poco abituate, evidentemente, a fronteggiarne e risolverne ogni giorno, rischiavano di scoraggiarsi, demotivarsi e bloccarsi.

La strategia che scelse fu questa: ricordare alle donne che la magia dell’arcobaleno si produce sempre e solo in un clima come questo, e mai a ciel sereno – ci avevi pensato? 😉

blog novel 37
Ph.: Adrian Ruiz – www.flickr.com/photos/adrianruiz

Ilaria Cusano